Riuscirà la nuova Apple TV a conquistare il salotto (e il cuore) degli utenti?

I tempi per la nuova Apple TV sono ormai maturi: dotata di CPU Apple A8 dual-core e 1 o 2GB di RAM, iOS 9, App Store, telecomando multitouch con Force Touch e microfono per Siri, Apple TV di 4ª generazione si prepara per uscire dall'anonimato e passare da hobby a next big thing.

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Da molti anni si parla della nuova Apple TV, almeno fin dall’uscita della biografia ufficiale di Steve Jobs firmata da Walter Isaacson, in cui il co-fondatore di Apple annunciava con toni entusiasti di essere riuscito a mandare in frantumi il concetto di TV tradizionale, avendo in cantiere qualcosa di molto grosso, qualcosa in grado di sovvertire il panorama dell’intrattenimento domestico proprio come iPhone fece con la telefonia. Qualcosa in grado di trasformare la Apple TV da semplice hobby a next big product, qualcosa però che – a distanza di anni – non ha ancora visto la luce. In barba a Swatch, durante l’evento del prossimo 9 settembre, seguendo le orme della sua prima versione, la nuova Apple TV potrebbe essere una delle più grosse One more thing… mai annunciate.

Nuovo design

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La novità passa per il design. Dopo 5 anni di immobilismo, il set-top box di Apple dovrebbe ottenere un nuovo design, sempre in plastica, per agevolare le connessioni Wi-Fi e Bluetooth, ma molto più simile alla prima Apple TV che non alle ultime uscite, divenendo più sottile e leggermente più larga rispetto alla Apple TV di seconda e terza generazione. Questo il ritratto che ne danno fonti vicine alla testata 9to5mac.

Telecomando Touch

La nuova Apple TV avrà un nuovo telecomando dotato di touchscreen. Non sembrano esservi dubbi, dal momento che sono stati trovati riferimenti piuttosto precisi nelle beta di OS X 10.11 El Capitan. Esso sarà dotato sia di Bluetooth che di porta infrarossi e potrebbe montare sensore Force Touch, ormai presente su Apple Watch, sul nuovo MacBook e presto su iPhone 6s, iPhone 6s Plus e sui nuovi iPad.

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Non mancano tracce neppure di dotazioni audio del dispositivo, che potrebbero indicare la presenza di piccoli speaker, di un microfono, o – più verosimilmente – di entrambi, portando inesorabilmente il pensiero ad una sola cosa: Siri.

Il nuovo telecomando potrebbe essere la chiave di volta della nuova Apple TV. Qualora Apple decidesse di aprirne le porte agli sviluppatori, essi potrebbero creare delle interfacce customizzate, in grado di adattarsi alla perfezione alle proprie app e non viceversa. Già, app e sviluppatori, perché la nuova Apple TV sarà finalmente aperta ad app di terze parti, ricevendo in dote un proprio App Store.

App Store

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Uno degli elementi di rottura col passato potrebbe essere App Store. Se iPhone ha avuto successo, è stato soltanto merito delle app e di una vision senza precedenti da parte di Jobs e soci nel lontano 2008. In un mondo in cui le uniche app disponibili sugli smartphone erano quelle proprietarie, App Store è stato un vero e proprio tsunami e l’onda travolgente, nata dalla fantasia e dall’estro degli sviluppatori, unita alla semplicità di installazione, hanno decretato il successo assoluto della piattaforma e di Apple.

Molte sono le aziende che hanno capito il potenziale enorme degli store digitali e ormai ogni televisore è dotato di uno store. Il problema sono gli sviluppatori e le app, gioia e dolor di ogni produttore. LG ad esempio ha fatto un lavoro straordinario con webOS, ma LG Store, almeno in Italia è un deserto: poche app e per la maggior parte app spazzatura o non funzionanti e mai aggiornate. Apple in questo senso, grazie all’ecosistema integrato e alle basi comuni rappresentate da iOS, ha già i numeri e la potenzialità per attirare sviluppatori e riempire lo Store nel giro di pochi giorni/settimane. Lo hanno dimostrato i lanci di iPad e Apple Watch, con migliaia di app già disponibili al Day One dei vari dispositivi. Non ci vuole un veggente per capire che la storia si ripeterà anche con Apple TV.

iOS 9

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La nuova Apple TV sarà dotata di iOS 9, non in una sua versione ristretta come avviene adesso, bensì in forma completa. Questo consentirà agli sviluppatori di trarre beneficio dall’hardware del dispositivo mediante un apposito SDK e permetterà l’integrazione di funzioni avanzate come Proactive, la ricerca trasversale powered-by-Siri di iOS 9. Mediante questo strumento l’utente sarà in grado di cercare il contenuto desiderato all’interno di iTunes Store, Safari e app di terze parti come Plex, YouTube, ecc.

Processore e memoria

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L’hardware della nuova Apple TV verrà drasticamente migliorato. Si parla di un processore Apple A8 dual-core modificato (lo stesso di iPhone 6 per intenderci) e 1GB o 2GB di RAM, un salto generazionale notevole, se si considera che l’attuale Apple TV possiede processore Apple A5, quello di iPhone 4S, e 512MB di RAM. Anche la capacità di archiviazione dovrebbe essere rivista al rialzo, dal momento che gli 8GB di spazio attualmente presenti non sono minimamente sufficienti per l’installazione di app di terze parti. Si vocifera che possano essere lanciate Apple TV in diversi tagli di memoria, proprio come adesso avviene con iPod, iPhone e iPad e il taglio minimo dovrebbe essere costituito da Apple TV da 32GB.

Servizio di streaming video

Il grande assente sulla nuova Apple TV potrebbe essere proprio quello che sarebbe dovuto esserne il core, da leggersi sia all’americana, che a’a romana, ovverosia il servizio di streaming video posticipato al 2016 a causa del non raggiungimento degli accordi coi fornitori di contenuti.

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Il nuovo servizio di streaming video Apple avrebbe dovuto assumere le sembianze di un abbonamento mensile attraverso il quale l’utente avrebbe potuto scegliere le proprie reti e trasmissioni preferite (distribuite forse sotto forma di app come HBO Now), pagando un canone di circa 40$/mese.

La cifra, che avrebbe assicurato guadagni molto risicati alle emittenti, o l’incertezza relativa a chi dovesse accollarsi gli oneri dell’infrastruttura di distribuzione, avrebbero però posto in stallo le trattative.

Giochi

Cosa dunque, se non i giochi, potrebbero far accendere l’interesse del grande pubblico nella nuova Apple TV? Molti di voi staranno sicuramente pensando ad AirPlay: con la duplicazione dello schermo di iPhone e iPad già oggi è possibile giocare alcuni titoli su Apple TV. Vero, ma lo si fa ad un prezzo: accettando di buon grado i lag e accontentandosi di prestazioni e grafica piuttosto modeste.

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Premessa: neppure il processore A8 dual-core e i GB di RAM della nuova Apple TV riusciranno a farle reggere il confronto con PS4 e Xbox One, ma sicuramente renderanno più accettabile il gaming su Apple TV. Lo sfruttamento delle piene potenzialità di CPU, RAM e telecomando touch, permetteranno ai dev di creare giochi che andranno bene per la maggior parte degli utenti.

Il telecomando touch potrebbe giocare un ruolo cruciale anche in questo caso, con comandi personalizzati e personalizzabili e diversi tipi di interazione con Force Touch: si pensi ad un long-press che abilita una mossa speciale o il nitro in un gioco di corse automobilistiche. Per non parlare di speaker integrati, sensori e microfono, che potrebbero abilitare modalità di interazione inedite.

HomeKit

Altro jolly che Apple potrebbe giocarsi con la nuova TV potrebbe essere HomeKit: ormai i tempi sono maturi per la tecnologia con i primi accessori compatibili già rilasciati. Oltre al centro dell’intrattenimento domestico, la nuova Apple TV potrebbe diventare l’hub della domotica fai-da-te, permettendo all’azienda di Cupertino di compiere con credibilità i primi passi nel cosiddetto Internet of Things e svelare ufficialmente la sua posizione.

E in Italia?

Cosa vedremo di tutto questo in Italia? Sicuramente iOS 9 con Siri, Proactive e App Store e non mancheranno i giochi e il supporto a HomeKit. Consiglio di non farsi illusioni per quanto riguarda i contenuti. Se Apple non è riuscita a stringere accordi con i distributori di contenuti statunitensi, non oso neppure immaginare il disastro che si troverà di fronte in Italia (vi ricordo che ad oggi non sono ancora disponibili le serie TV su iTunes Store, nonostante siano disponibili da anni negli USA).

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Se il rollout internazionale ricalcherà quello di Apple Pay, potrebbe passare molto tempo, per usare un eufemismo, prima che possano essere stretti accordi con RAI, Mediaset e Sky.
Ma… Mai dire mai: iTunes Store prima e Apple Music dopo hanno dimostrato che il potere contrattuale dell’azienda è molto forte ed Eddy Cue & co. sono tranquillamente in grado di chiudere accordi multimiliardari e multicontinentali con etichette e grossi distributori.

In più si affacciano altri quadri possibili: i distributori potrebbero fare da soli e sfruttare il modello dell’accesso mediante account multipiattaforma o tramite app proprietarie. Mi riferisco a Netflix (in arrivo a breve in Italia) e a Sky e Mediaset. La prima, già dotata di un’app su Apple TV, permette da anni agli utenti raggiunti dal servizio di godersi serie TV e film in streaming e non si lascerà certo scappare l’occasione di sfruttare una posizione di potenziale monopolio in Italia. Le seconde hanno tutto l’interesse ad occupare un segmento di mercato che potrebbe garantire loro generosi introiti o arricchire l’offerta per i propri clienti. Sky Go e Premium Play potrebbero approdare anche su (TV) App Store. Dopotutto, se non Apple, chi potrebbe impedirglielo?

ispirato da | 9to5mac

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