FFVII, dietrofront di Tokita: «Ci vorranno anni»

di Giordano Rodda Commenta

Se stavate cercando nell’armadio il costume da Cloud Strife che vi aveva fatto fare un figurone tra i cosplayer a Lucca Comics, potete pure lasciare perdere. Takashi Tokita, papà di Final Fantasy, ha precisato a Shacknews le dichiarazioni di qualche giorno fa. Ci vorranno «anni», infatti, perché FFVII possa vedere la luce in versione mobile, iOS o Android. «Non è che sia impossibile per noi fare il porting di Final Fantasy 7», ha detto Tokita. «Il fatto è che, allo stato attuale, lo spazio è un problema. Gli smartphone non sono in grado di offrire lo spazio necessario. È più di un gigabyte. La gente dovrà probabilmente aspettare qualche anno». All’epoca della sua uscita per PlayStation 1, per la cronaca, il gioco occupava tre CD-Rom.

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Qualche anno, Mr. Tokita? La motivazione, a dirla tutta, convince poco. Un gigabyte non è moltissimo, considerando che il limite stabilito da Apple per le applicazioni iOS è di 2 GB e non è affatto raro trovare giochi che si avvicinano alla fatidica soglia: un’occhiata all’App Store ci mostra anzi che per i titoli di un certo livello è la regola, che siano gli 1,4 gigabyte del recente Infinity Blade III, gli 1,1 di Fifa 14 o gli 1,5 di Modern Combat 4: Zero Hour. E in ogni caso, si tratta davvero di un problema non risolvibile se non in «anni»?

Sinceramente appare più probabile che Tokita abbia voluto mettere un freno all’hype che si era generato tra gli appassionati gli scorsi giorni, già in spasmodica attesa per un titolo che ha fatto la storia dei CRPG ma che evidentemente non è ancora nei progetti immediati di Square, per di più con FFVI fresco fresco in arrivo su iOS.

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