H.264 sta già superando Flash?

di Redazione 4

Una delle critiche che i sostenitori di Flash muovono immancabilmente nei confronti di Apple a causa scelta di Cupertino di tenere la tecnologia di Adobe ben lontana dai propri dispositivi mobili, è che in questo modo gli utenti di iPhone, iPod touch e iPad non possono avere accesso al Web nella sua completezza.

Una recente analisi condotta da Encoding.com (azienda che si occupa della gestione della codifica dei video per giganti del calibro di MTV e MySpace) su 5 milioni di video processati nel corso dell’ultimo anno mostra che l’uso del formato H.264 è in netta crescita, mentre il trend dell’encoding con tecnologia Flash è, al contrario, in drastica discesa.

“Come mostrato dal grafico” ha spiegato a TechCrunch il Presidente di Encoding.com, Jeff Malkin “negli ultimi 4 trimestri il formato H.264 è salito dal 31% sul totale, al 66% ed è al momento il formato di gran lunga più usato. Allo stesso tempo Flash è rappresentato da Flash VP6 e FLV, che sono usati per il 26% di tutti i video, in calo dal 69% di un anno fa. Quindi i codec nativi di Flash e H.264 si sono completamente scambiati le quote di mercato (anche Flash supporta H.264, tuttavia non è necessario utilizzare il Flash Player per vedere i video in H.264).”

Si tratta ovviamente di dati limitati ad un sola azienda, per quanto grande e importante, ma gli indizi del cambiamento in atto non si limitano a questa testimonianza.

Flash ed editoria

Il New York Times e il Wall Street Journal, due esempi di un certo rilievo, hanno già adottato l’H.264 per i video presenti nei propri rispettivi siti, al fine di rendere disponibili i contenuti per gli utenti iPad (che nel giro di 28 giorni hanno già raggiunto quota 1 milione) e per quelli che accedono da iPhone e iPod touch (qui si parla già di decine di milioni di potenziali utenti).

John Gruber qualche giorno fa faceva ironicamente notare che il video dell’intervista del WSJ al CEO di Adobe in risposta alla lettera aperta di Steve Jobs, è perfettamente visualizzabile anche sull’iPad in formato H.264.

Nel frattempo anche a Wired hanno deciso di cambiare rotta. La testata di Condé Nast stava lavorando con Adobe per la realizzazione di un modello di rivista virtuale basato su Flash che potesse essere diffuso contemporaneamente su più piattaforme. Una sorta di template cross-compilabile attraverso l’iPhone Packager di Flash CS5. Vuoi per la decisione di abbandonare il progetto del packager da parte di Adobe, vuoi per l’attuale indisponibilità di prodotti che competano davvero con l’iPad, Condé Nast e Adobe opteranno per lo sviluppo del software in Objective C.

Scelte sbagliate

La risposta ufficiale di Adobe, resa pubblica da Shantaru Narayen proprio in quell’intervista citata da Gruber, è riassumibile con la frase “è colpa di Apple, punto e basta”. Ma secondo quello che sostengono due ex ingegneri del team di sviluppo di Flash Lite, Carlos Icaza e Walter Luh, Adobe dovrebbe dare la colpa della situazione attuale alla propria scarsa lungimiranza.

“Walter ed io, nella veste di lead architects di Flash Lite, vedevamo l’arrivo dei dispositivi touch della famiglia iPhone, e continuavamo a dire:’Hey, stanno arrivando’. C’era questo elefante bianco che tutti ignoravano. Metà della mobile unit di Adobe possedeva un iPhone, eppur il team direzionale non faceva nulla al riguardo”.

Invece di puntare sugli smartphone, la divisione mobile lavorava per portare Flash Lite su telefoni con limitate funzionalità Web. Una scelta aziendale a dir poco miope che ha causato una fuga di know how, la chiusura della mobile business unit nel 2007 e l’assenza ad oggi di una versione di Flash che giri su smartphone (Adobe ha promesso che a breve Flash arriverà sulla futura versione di Android).

Commenti (4)

  1. mmm, l’analisi H.264 Vs Flash non ha proprio senso.
    oramai solo i siti minori usano il codec nativo Flash, quasi tutte le maggiori realtà di Internet sono passate al H.264, mantenendo però l’involucro del Flash Player. Questa è una mossa lungimirante per i gestori di tali siti, non tanto per Adobe, che si è un po’ vista costretta a portare il supporto a tale codec all’interno del suo player.
    Ora basterà rimpiazzare il player per continuare ad visuallizzare gli stessi filmati.

    oramai ha solo senso parlare di Flash Player Vs HTML5 Players.
    aspettando cosa succederà con il Theora e il H.264

  2. ma si è un paragone che non ha proprio senso e non ha nemmeno senso inserirlo nella battaglia adobe vs. apple.

    @ David
    non è una questione di lungimiranza è una questione di qualità vs. dimensione (in termini di bytes).
    a parità di bitrate i filmati H.264 ( ovviamente sempre che siano stati compressi in maniera corretta ) qualitativamente non hanno niente a che spartire con i .FLV, mooolto peggio questi ultimi.

    Vorrei però far notare una cosa, diciamo che fate un uso professionale di H.264. Avete realizzato un video per un vostro cliente con Final Cut Pro e avete pubblicato il video sul web o cmq avete realizzato un video e ne state facendo un utilizzo commerciale ( basta anche avere Adwords sullo stesso sito )…
    bene siete in piena violazione della licenza…

    To the extent that the Apple Software contains AVC encoding and/or decoding functionality, commercial use of H.264/AVC requires additional licensing and the following provision applies: THE AVC FUNCTIONALITY IN THIS PRODUCT IS LICENSED HEREIN ONLY FOR THE PERSONAL AND NON-COMMERCIAL USE OF A CONSUMER TO (i) ENCODE VIDEO IN COMPLIANCE WITH THE AVC STANDARD (“AVC VIDEO”) AND/OR (ii) DECODE AVC VIDEO THAT WAS ENCODED BY A CONSUMER ENGAGED IN A PERSONAL AND NON-COMMERCIAL ACTIVITY AND/OR AVC VIDEO THAT WAS OBTAINED FROM A VIDEO PROVIDER LICENSED TO PROVIDE AVC VIDEO. INFORMATION REGARDING OTHER USES AND LICENSES MAY BE OBTAINED FROM MPEG LA L.L.C. SEE http://WWW.MPEGLA.COM

  3. @ selfih:
    beh parlavo di lungimiranza nel senso di avere filmati in un formato che esula il player usato al momento, e che continuerà ad essere usato per un bel po’. È chiaro che il codec H.264 sia migliore di un codec Flash, dato che alla fine la ragione d’essere di quest’ultimo non è tanto di performare, piuttosto quella di andare a braccetto con il Flash Player.

  4. e comunque, penso che solo la remunerazione diretta dall’utente finale conti come uso commerciale, ergo la vendita o il noleggio dei filmati (tipo iTunes).
    pubblicare sul web un filmato liberamente non dovrebbe comportare problemi legali, nonostante la presenza di remunerazione indiretta (tipo AdWords).

    http://www.streaminglearningcenter.com/articles/h264-royalties-what-you-need-to-know.html?comment_id=310#comment_310

    Questo però non è ancora sicuro.

    Ma io mi chiedo, per includere tale tecnologia in un browser, come mai si devono versare delle royalties? Le royalties non dovrebbero pagarle chi usa il codec e ci remunera sopra? Chi offre il lettore e non ci lucra sopra (vedi Firefox, Opera) perché dovrebbe pagare? Una cosa che non capisco.

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