L’icona di Keynote perde la citazione musicale

di Redazione 7

L’icona di Keynote perde un po’ della sua “liricità”. Con il recente aggiornamento della suite iWork, Apple l’ha modificata e ha rimosso il vecchio riferimento al testo di “The Bitch of Living”, uno dei “numeri” del musical “Spring Awakening”.
Peccato. Più che altro perché quella citazione, uno degli storici Eater Egg nascosti nei software Apple, non è stata sostituita da altri riferimenti musicali o letterari, ma da una banale lista con *dummy text* affiancata da un grafico a colonne.

Certo, la nuova icona richiama molto di più il campo di applicazione di Keynote rispetto alla precedente, ma è vuota, senz’anima.
Probabilmente starete pensando che solo un povero impallinato Apple può notare una cosa simile e parlarne come se fosse davvero un problema.

Beh, “un problema” non lo è davvero, ma lasciatemi dire (e i Mac user con un po’ di esperienza alle spalle ve lo confermeranno) che sono sempre stati questi piccoli dettagli, insignificanti nel complesso, magari a volte un po’ pretenziosi, a distinguere Apple da tutti gli altri, a dare un significato in più ad una semplice icona, ad un elemento software preso per assodato e così piccolo da essere erroneamente considerato insignificante dai più.

La vecchia icona di Keynote, con la citazione del musical “Spring Awakening”

Perché non celare una citazione ad un keynote di Steve Jobs, o magari, senza celebrare il passato in maniera autoreferenziale, a qualche discorso o intervento famoso? Qualsiasi soluzione sarebbe stata migliore del latinorum del Lorem Ipsum.
La qualità del software è sempre la stessa, naturalmente, ma perdere questo pezzetto un po’ dispiace. Un’icona che stava “all’incrocio fra la tecnologia e le arti liberali”, che a suo modo contribuiva a rendere Keynote un po’ speciale, ora si è leggermente “spostata” verso la banalità prevedibile di un testo che si trova come placeholder anche nel più insignificante dei siti Web.

Commenti (7)

  1. Ma andate a lavorare in fabbrica va… con tutto l’affetto…

    1. @Ema: Ahahah, incredibile coem quelli come te non capiscono mai come è ironico dire di andare “a lavorare” con un commento che rivela quanto tempo libero da perdere hai a disposizione!!!

    2. @Coolio Ahahahahahahha è incredibile come puoi pensare che non ci fossi arrivato già da solo ed è ancora più incredibile come puoi non aver capito che l’ho scritto apposta per infervorare quei poveri fessi come te. Grandissimo, continua così re dei furbi!

  2. Assolutamente d’accordo.
    Fermarsi al Lorem Ipsum non è davvero da Apple e, seppur non sia un problema significativo in termini di funzionalità, lo è in termini di originalità. Mi chiedo come possa essere stata accettata dai vertici un’icona così banale, bastava così poco per fare di meglio.
    Saranno ancora in fase di riconfigurazione dopo il riassetto manageriale?
    Speriamo correggano subito la tendenza….

  3. Qualcosa è cambiato. Lo si avverte nelle grandi cose come nelle piccole cose… “Mappe” sfornate troppo di fretta, troppi prototipi svelati prima di essere assemblati, scelte sbagliate nella gestione del personale, device vecchi dopo pochi mesi, uscita di iMac per il rotto della cuffia(30 nov???), Mac Pro ( e User Pro) accantonati, poca cura anche nelle icone. Manca qualcosa. Forse a Cupertino dovrebbero metterci quel “Jobs” in +…

  4. Qualcosa è cambiato. Lo si avverte nelle grandi cose come nelle piccole cose… “Mappe” sfornate troppo di fretta, troppi prototipi svelati prima di essere assemblati, scelte sbagliate nella gestione del personale, device vecchi dopo pochi mesi, uscita di iMac per il rotto della cuffia(30 nov???), Mac Pro ( e User Pro) accantonati, poca cura anche nelle icone. Manca qualcosa. Forse a Cupertino dovrebbero metterci quel “Jobs” in +.

  5. Mi piace questo commento. Sono cinque anni e mezzo che sono “switchato” ad Apple e una delle cose migliori che ho apprezzato è l’estrema cura ai dettagli. Questo citato è uno di questi e mi fa piacere che sia stato sottolineato. Forse bisognerebbe insegnarne di più. Grazie

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