ARM Cortex e l’iDevice del futuro

di Redazione 2

Durante la presentazione dei risultati fiscali dello scorso 21 ottobre, Steve Jobs sentenziò che Apple non si sarebbe lanciata nel mercato dei netbooks finché quel mercato non si fosse debitamente evoluto. In quel caso, disse in sostanza El Jobso, avremmo delle idee niente male da proporre. Tanto è bastato per attirare l’attenzione di tutti i fan della mela e per riportare in auge l’argomento iTablet, nome con cui si designa ormai da tempo la chimera Apple per eccellenza, l’iDevice multitouch a metà strada tra iPhone/iPod touch e il MacBook Air.

Seth Weintraub (9to5Mac/ Computer World) ha incontrato Bob Morris, direttore della divisione Platform Enablement alla ARM, l’azienda che progetta i chip di iPhone e iPod touch. Le notizie che è riuscito a raccogliere sono positive per tutti gli Apple fans che aspettano la risposta di Cupertino a eeePC e compagnia.

Morris ha parlato approfonditamente a Weintraub dell’Arm Cortex, processore mobile diretto concorrente della linea Atom di Intel. I primi benchmark condotti su tale CPU sono più che incoraggianti, come mostrato da questo video. Il nuovo Cortex darebbe inoltre filo da torcere agli Atom sotto il punto di vista dell’efficienza energetica. Giusto per fornire un ordine di grandezza immediatamente comprensibile, queste CPU permetterebbero addirittura di misurare la durata delle batterie di un netbook in giorni, anziché in ore perché il consumo di energia è circa 18 volte inferiore rispetto ad un chip Atom di analoga frequenza.

Morris non ha ovviamente potuto rivelare nulla circa un possibile utilizzo di questa tecnologia da parte di Apple ma alcune slides (immagine in apertura) ad uso interno prodotte dai manager della ARM, mostrano con chiarezza qual’è la direzione che l’azienda sta prendendo.

Weintraub conclude l’articolo con una lista riassuntiva delle ragioni per le quali Apple potrebbe scegliere di utilizzare i nuovi chip Arm sulle future versioni di iPhone e di iPod, nonché su un nuovo rivoluzionario dispositivo ancora da svelare. Ecco le più significative:

  1. Il team PA Semi interno ad Apple può lavorare all’implementazione dei nuovi chip di ARM
  2. Le licenze dei chip di ARM costano molto meno rispetto alle licenze dei prodotti Intel
  3. I chip di ARM occupano molto meno spazio sulla mainboard
  4. I chip di ARM, come il futuro Cortex A8 sono molto più efficienti
  5. Apple vuole controllare direttamente lo sviluppo dei chip e con Intel non può farlo (Intel vende unicamente il prodotto fatto e finito e non licenzia le architetture come invece fa ARM. Gli attuali chip di iPhone e iPod touch sono ad esempio sviluppati da Samsung su licenza ARM)

Commenti (2)

  1. Interessante, anche in un’ottica non Apple.
    Finalmente potremmo vedere dei dispositivi con schermo da 7″ economici, con lunga durata della batterie e con un Linux minimale che faccia far loro poche cose ma bene (word processing leggero, email, web, ecc.): una sorta di palmari più potenti (ricordo ancorta il buon vecchio Psion 5mx).
    I processori Intel meno potenti li vedrei bene invece su un portatile da 12-14″ senza unità ottica, con ssd e con poche porte. Sarebbero degli ottimi notebook entry level, e peserebbero meno di 2kg.

    Una considerazione su Apple: deve stare attenta a non cannibalizzare con un possibile iTablet i sui stessi prodotti: iPod Touch, Macbook Air e Mac mini.

  2. Mi sa che Apple ha fatto i conti per bene.
    Quando i tizi di ARM hanno detto a Steve che stavano scrivendo un processore coi controc…. lui ha comprato PASemi con i dollari che aveva in tasca.
    Ora potrà implementare in casa l’architettura che adesso compra da Samsung, e coi nuovi progetti iPhone OSX non cambierà di una virgola.
    Sarà solo più veloce e più durevole in termini di consumo.
    Dici niente.
    Che “bei tempi” erano quando Gil Amelio voleva BeOS, quello sì che era management lungimirante..;)
    Eheh, Apple è cresciuta bene.

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