Steve Wozniak: giuste le critiche ad Apple sulle tasse

di Redazione Commenta

Steve Wozniak torna a parlare in maniera critica di Apple e dice senza mezzi termini che è cosa buona e giusta criticare le pratiche fiscali che l’azienda mette in pratica per minimizzare la quantità di tasse da pagare al fisco americano.
Il co-fondatore di Apple ha espresso il suo pensiero sull’argomento ai giornalisti di Sky News durante una conferenza che si è tenuta ieri a Londonderry, Irlanda del Nord.wozspeaking_600x407 

“Le critiche ad Apple sono estremamente legittime, a mio parere, ma la mia spiegazione è piuttosto lunga e difficile,” ha detto Woz. E poi, riferendosi al fatto che le aziende, per la natura della fiscalità americana, tendono a trovare scorciatoie, ha aggiunto: “La stessa Apple, si potrebbe pensare, avrà detto ‘o mamma, ci sono dei sistemi… Dobbiamo percorrere la strada che ci permette di massimizzare i nostri profitti.”

L’aliquota per le grandi aziende, negli Stati Uniti, è fissata al 35% e, come nella maggior parte dei paesi del mondo, si calcola sugli utili. E’ una tassazione abbastanza alta, ma le aziende, grazie ad una lunga serie di stratagemmi e “buchi” nel codice, riescono legalmente a pagare molto meno. Apple, ad esempio, ha versato in tasse “solo” il 14% degli utili accumulati nel 2012.

Secondo Wozniak il succo della questione è semplice: le grandi corporation dovrebbero pagare le tasse come le persone, vale a dire su quello che “fatturano” e non solo sui loro profitti. La ragione è semplice: per un singolo individuo è semplice capire che un “trucchetto” fiscale è eticamente sbagliato. Per un’azienda, il cui scopo è sempre e comunque di massimizzare i profitti, invece applicare il metro dell’etica può non essere altrettanto semplice.

“Ad esempio, conosco alcune persone che sono, per dire, avvocati,” ha detto Woz. “Lavorano in California, ma fanno finta di lavorare in Nevada, così possono evitare l’alta tassa statale sul fatturato. E’ eticamente sbagliato, su un livello personale capiamo quando è sbagliato. Per una corporation, non c’è l’equivalente di un’etica personale, è come se uno fosse disposto a fare qualsiasi cosa, qualsiasi schema possibile, per massimizzare il proprio profitto”. 

Se c’è una cosa a cui Woz non ha mai rinunciato, preferendo defilarsi dalla gestione attiva dell’azienda, è la buona dose di idealismo che animava i primi giorni della sua impresa comune con Steve Jobs. E non manca di confermarloancora una volta, anche in quest’occasione, ricordando che il suo intento nel co-fondare Apple era quello di “dare potere ai ‘pesci piccoli'”. 

“Perché i businessman possono dedurre i pasti e le automobili? Se le persone comuni potessero farlo, potrebbero risparmiare di più…” ha concluso Woz. “Non è giusto che le aziende siano trattate in una maniera diversa dalle persone”.

[via Cnet]

 

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