Steve Jobs: scambio di email riguardo i suicidi presso Foxconn

di Redazione 10

I tragici eventi degli ultimi mesi presso la fabbrica della Foxconn in Cina hanno attirato l’attenzione sulle disperate condizioni di lavoro alle quali sono sottoposti i dipendenti delle fabbriche orientali.

Un ammiratore di Apple e di Steve Jobs, Jay Yerex, ha pensato di inoltrare al CEO dell’azienda di Cupertino una mail contenente la campagna iniziata da LabourStart, finalizzata a sensibilizzare i sindacati dei lavoratori dipendenti affinché reagiscano di fronte a queste terribili circostanze.

Dal testo si legge: “Quello che forse non sapete [riguardo iPad e al suo lancio internazionale] è che l’azienda che li produce, in Cina, è stata la scena di una dozzina di suicidi di operai negli ultimi mesi”. Jay ha aggiunto anche: “Steve, Apple può fare di meglio”.

La replica di Jobs, sintetica ma piena di significato, è stata: “Sebbene ogni suicidio sia tragico, il tasso di suicidi di Foxconn è ben più basso rispetto alla media cinese. We are all over this”. Non ho tradotto volutamente l’espressione “We are all over this”, poiché è stata oggetto di un fraintendimento tra Steve e Jay che ha portato avanti lo scambio di mail.

Infatti, Jay risponde: “Cosa significa ‘we are all over this’? Come indagini? O chi se ne importa? […] Quando sono stato licenziato per avviare un sindacato, comprai il mio primo Mac. Ho sempre pensato che Apple fosse responsabile socialmente. Ho persino smesso di fumare per acquistare un iPad. Forse dovrei ripensarci. Specialmente se sei sopra (“over” nel testo originale) 12 morti”.

Jobs ha replicato affermando: “Dovresti informarti. Facciamo più di ogni altra azienda al mondo” e inserendo un link alla sezione Supplier Responsability di Apple.

La risposta di Jay è stata: “L’ho fatto. Ed è per questo che ho sempre acquistato prodotti Apple e ti ammiravo. Il commento ‘we are all over this’ l’ho trovato offensivo”.

Per concludere la conversazione, Jobs ha spiegato a Jay il significato dell’espressione americana “we are all over this”: “E’ un’espressione americana che significa che la situazione ha tutta la nostra attenzione”.

Al di là dell’aspetto semantico, pensate che Apple stia davvero facendo qualcosa di concreto per migliorare la situazione? O sono solo “parole”? Fatecelo sapere nei commenti.

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Commenti (10)

  1. A mio parere credere o meno alle parole di Steve (per noi utenti della Mela quasi una “divinità”) è una questione prettamente personale, basata sul proprio credo e sulla fiducia che ognuno di noi ripone in quel di Cupertino.

    Io personalmente ho fiducia nel Ns Ceo e spero vivamente in un rapido e reale recupero della situazione presso la suddetta Foxconn; ovviamente solo i fatti potranno far discutere.

    Vi saluto nella speranza di poter credere ancora una volta nel coraggio e nella determinazione di un uomo che continua a rivoluzionare il mondo!!!

  2. Io ho fiducia in Steve, ma a mio avviso non sarà solo questa la ragione che spingerà Apple a fare qualcosa in merito; l’immagine di quest’azienda DEV’ESSERE preservata.
    Quindi, sia che a zio steve la situazione stia a cuore o meno, Apple farà qualcosa :)

  3. Ma nessuno parla delle industrie tessili?
    Li si che c’è da farsi rizzare i capelli.
    C’è una piccola differenza, penso, fanno comodo a tutti le magliette a 5€ di H&M… E allora?
    Buttano giu i villaggi per fare fabbriche e capannoni, altro che tecnici con le mascherine che assemblano chip.. Bacchettate sulle dita a chi non cuce in tempi cronometrati.
    Della gente disperata che lavora li non ho mai sentito parlare nessuno.

  4. ma perché non portano la produzione negli usa ?
    tanto per quanto possano alzare i prezzi la gente lo comprerebbe cmq

  5. Il prezzo non dipende dal
    costo di produzione ma dal
    mercato. Quindi “il prezzo è
    giusto”, automaticamente. Farlo fare in Cina li fa
    semplicemente guadagnare di più.

  6. Steve è un ceo come tutti gli altri, fino al giorno prima se ne è fregato della situazione (che conosceva benissimo, altrimenti avrebbe continuato a produrre in California….è ovvio….), solo dopo 10 (dieci) suicidi che rischiavano di rovinare “la festa” dell’ipad si è deciso di scucire un pò di grano per tentare di soffocare il problema….che tristezza!

  7. @ Cris:
    guarda che ne ha parlato il mondo intero di questi problemi!

  8. @ Ginfo:
    La vera tristezza è non conoscere i fatti: in america il rapporto tra operai e suicidi degli stessi è molto maggiore….
    Informatevi prima di parlare, che poi va a finire che si vota quel coglione di mister B……

  9. @ Leonardo:

    Quotone!

    -sono pagati sopra alla media Cinese
    -hanno vitto e alloggio
    -hanno motorini e piscine

    Qualche caso isolato non può fare scoppiare una rivolta senza senso!

  10. francamente questa storia della Foxconn mi ha messo una tristezza inaudita…
    mentre noi stiamo a gingillarci col nostro nuovo iphone o ipad sti poveracci lavorano 12 ore al giorno, pagati per la favolosa cifra di 107 euro al mese e vengono costretti a “firmare un impegno di non suicidio”…
    eh, ma il tasso di suicidio è più basso di altre fabbriche, eh ma la fabbrica è carina…

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