La pubblicità di Samsung che ha fatto impazzire Phil Schiller

di Redazione 3

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Ricordate le campagne pubblicitarie di Samsung dove utenti dell’azienda coreana si prendevano gioco di persona in coda ad un Apple Retail Store per il lancio di un nuovo iPhone? Pare che quegli spot abbiano letteralmente fatto impazzire Phil Schiller, Senior VP per il marketing ad Apple, fino al punto di diventare la sua ossessione.

Almeno questo è quello che sostiene Samsung, che nel nuovo processo contro Apple ha annunciato di presentare documenti che evidenzieranno il colpo inferto all’azienda di Cupertino con quegli spot commerciali. A fare l’annuncio è John Quinn, della Quinn Emanuel Urquahart & Sullivan, studio di avvocati che difende Samsung nel processo:

Mostreremo documenti riservati di Apple che non sono mai stati resi pubblici prima d’ora, e mostreremo come Apple fosse preoccupata della competizione con  Android, e in particolare modo con Samsung. […] Questa nuova forma di marketing all’avanguardia ha fatto impazzire Apple.

Quinn ha mostrato come prova una mail di Schiller inviata dal senior VP al suo team di esperti di Marketing. La mail includeva il collegamento ad un articolo del Wall Street Journal in cui ci si chiedeva se Apple avesse perso il suo tocco cool in favore di Samsung. Schiller commenta il link dicendo: “Dobbiamo riuscire a ribaltare questa cosa”.

Secondo Quinn, Schiller sarebbe stato ossessionato all’idea di controbattere alla campagna di Samsung, e avrebbe persino scritto a Tim Cook invitandolo a prendere in considerazione l’abbandono di TBWA\CHIAT\DAY, l’azienda che si occupa delle pubblicità di Apple. Argomento, questo, portato poi in consiglio di amministrazione.

Schiller è stato il primo dei dirigenti Apple chiamato al banco a testimoniare durante il nuovo processo Apple VS Samsung. Durante la sua deposizione, Schiller si è concentrato sull’inesperienza di Apple nella costruzione di un telefono cellulare.

[via]

Commenti (3)

  1. E come ha fatto ad ottenere quella mail?

    1. La legge impone che vi sia uno scambio di documenti fra le parti prima del processo, sulla base di richieste specifiche e reciproche. Fra questi documenti ci sono spesso anche i log delle email aziendali.

    2. @Camillo Miller:
      Ok grazie mille

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