Google acquisisce Waze: è ufficiale

di Pasquale Cacciatore Commenta

waze

Notizia bomba per quanto riguarda le mappe sui dispositivi mobili: dopo alcune indiscrezioni e rumore, è arrivata infatti la conferma ufficiale dell’acquisizione di Waze da parte di Google.

Waze, per chi non dovesse conoscerla, è un’applicazione gratuita per la navigazione stradale fondata sul concetto di crowdsourcing (ovvero, il mettere insieme le informazioni provenienti dai vari utilizzatori al fine di ottenere un vantaggio comune).

Nel corso del tempo Waze si è affermata come ottimo sostituto dei concorrenti, in primis Google Maps ed Apple Maps, proprio grazie all’interattività ed alla filosofia di “traffico globale” sviluppata mettendo insieme i dati provenienti dagli utilizzatori dell’applicazione di tutto il mondo. Su Waze gli utenti possono segnalare in tempo reale il traffico, incidenti, i prezzi delle stazioni di servizio, così come aggiungere foto o modificare mappe non corrette.

Ora Waze è ufficialmente di proprietà Google, come scrive il colosso nel suo comunicato. Non si conoscono le cifre dell’accordo, ma The Verge rivela che potrebbe trattarsi di una cifra stimata intorno al miliardo di dollari.

Per il momento, come scritto nel comunicato, il team di lavoro di Waze (con sede in Israele) continuerà a lavorare separatamente; lentamente, i dati in tempo reale relativi al traffico saranno integrati in Google Maps, così come gradualmente saranno trasposte nel servizio di Google le altre caratteristiche di Waze.

Indubbiamente Google Maps, che non vuole rimanere indietro rispetto ai concorrenti (Apple è infatti al lavoro per migliorare le proprie mappe), aprirà le porte ad un nuovo modo di concepire la navigazione, grazie all’integrazione in tempo reale dei dati degli utenti ed al monitoraggio continuo del traffico e di altri eventi stradali.

Colpo duro non solo per i servizi di mappe dei competitors, però: l’acquisizione di Waze da parte di Google Maps non potrà che infliggere un duro colpo al mercato dei navigatori portatili off-line, in declino negli ultimi anni sin dalla diffusione dei primi software di navigazione su dispositivi mobili.

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