Apple VS Adobe, la FTC “conferma” l’indagine sul SDK negando i documenti

di Redazione 1

E’ già da un paio di mesi che si vocifera di una possibile indagine della Federal Trade Commission sulla legittimità del paragrafo 3.3.2 dei nuovi T.O.S. dell’SDK di iOS 4, ovvero la postilla che ha tagliato fuori il compiler di applicazioni per iPhone che Adobe aveva integrato in Flash CS5 e, di fatto, i cross-compiler di terze parti. E’ stata proprio l’azienda di San José a depositare un esposto sulla questione presso la Commissione Federale per il Commercio.

Ora qualche conferma in più arriva da Wired. La FTC si è infatti rifiutata di fornire ai giornalisti le circa 200 pagine di documentazione raccolte sull’argomento a seguito della segnalazione di Adobe. Motivo: la possibilità che la diffusione dei contenuti interferisca con le indagini in corso e con i possibili provvedimenti che la FTC si riserva di prendere.

Secondo Wired la necessità di mantenere segreti gli atti e la possibilità che la documentazione venga legalmente esentata dall’obbligo di pubblicazione anche dietro una richiesta formale basata sul FOIA (Freedom of Information Act), conferma sostanzialmente che un’indagine sulla condotta di Apple è attualmente in corso.

Le due posizioni in gioco sono ormai ben note. Da una parte Adobe, che vorrebbe poter permettere agli sviluppatori Flash il porting di applicazioni create in Action Script verso tutte le piattaforme, compreso iOS 4; dall’altra Apple che non vuole permettere la creazione di un “livello intermedio” di sviluppo gestito e controllato da un’altra azienda che rischia di abbassare gli standard qualitativi delle applicazioni presenti in App Store.

Per quanto si possa essere d’accordo con le ragioni qualitative di Steve Jobs ed Apple, rimane il piccolo problema del potenziale anti-concorrenziale insito nella decisione di escludere una modalità di compilazione delle applicazioni. E’ proprio questo il nodo che l’FTC deve sciogliere: può Apple imporre la compilazione delle applicazioni su un unico sistema o deve lasciare necessariamente campo libero allo sviluppo di soluzioni alternative di cross-compiling?

La direzione presa dall’indagine è ancora segreta e lo scrutinio della Commissione potrebbe concludersi con la legittimazione della posizione di Apple o altresì con l’imposizione di una sostanziale modifica dei termini d’uso dell’SDK al fine di consentire nuovamente l’esistenza di soluzioni alternative come quella che Adobe aveva integrato in Flash CS5.

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Commenti (1)

  1. Beh insomma,Steve può dire quello che vuole,ma comunque molte applicazioni dello store non è che siano qualititivamente alte già ora.
    Comunque lui avrebbe modo di visionarle e rifiutarle qualora delle applicazioni non superassero il suo criterio di qualità.

    Sappiamo benissimo che i problemi tra Apple e Adobe sono ben altri.

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