Apple contro la povertà: donati 500.000 dollari in beneficenza

di Giovanni Biasi Commenta

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Secondo fonti vicine alla cosa, Apple ha appena donato 500.000 dollari in beneficenza ad un’associazione che si occupa di contrastare la povertà, SF Gives. L’iniziativa, introdotta per la prima volta lo scorso Marzo, nasce da un’idea di Marc Benioff, già CEO di Salesforce.com, e Daniel Lurie, CEO di Tipping Point, che hanno lanciato SF Gives con l’obiettivo di trovare venti aziende disposte a donare 500.000$ ciascuna in beneficenza, per un totale di dieci milioni di dollari da raggiungere entro mercoledì prossimo. Certo, con le somme che Apple conserva nelle sue casse una cifra simile sembra quasi irrisoria, ma si tratta comunque di un passo interessante perché sottolinea ancora una volta l’impegno filantropico di Tim Cook, da sempre portato avanti dal CEO. 

Ma non è ovviamente l’unico movimento di Apple nella beneficenza, anzi, se ne possono trovare molti altri già facendo solo qualche passo indietro di qualche mese. Ricordiamo, ad esempio, i 70 milioni di dollari destinati alla ricerca sull’AIDS, la tubercolosi e la malaria, e raggiunti lo scorso Novembre tramite la vendita dei dispositivi PRODUCT (RED) (qui vi parlavamo del Mac Pro rosso).
O ancora, e qui entra in gioco il CEO in prima persona, ci ricordiamo di quando Tim Cook, un annetto fa, metteva all’asta la possibilità di prendere un caffè con lui, sempre per beneficenza, riuscendo a concludere la cosa per 610.000 dollari.

Insomma, Apple non è di certo nuova ad iniziative di questo genere, e sebbene l’obiezione del con tutti soldi che hanno potrebbero dare qualcosa in più sia abbastanza banale, è chiaro come questa sia la direzione giusta verso cui muoversi.

Tra le aziende che partecipano all’iniziativa lanciata da SF Gives, oltre ad Apple, troviamo Google, LinkedIn e Zynga, mentre altre dieci compagnie hanno rifiutato la partecipazione. “Alcuni seguono la loro strada: fanno già beneficenza da sé”, ha commentato Lurie. “E poi ci sono altri che fondamentalmente credono che una compagnia non debba essere coinvolte in queste azioni filantropiche”.

via | Cult of Mac

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