Apple risolve la causa sugli e-book (pagando)

di Giordano Rodda Commenta

840 milioni di dollari sono tanti anche per Apple: è proprio per evitare di pagare una cifra del genere che Cupertino ha raggiunto un accordo stragiudiziale per il caso e-book, senza però rinunciare a procedere con l’appello. Il risarcimento milionario, somma delle richieste relative alla class action dei consumatori e alle azioni intentate da 33 diverse autorità locali statunitensi, avrebbe potuto concretizzarsi già dal prossimo mese, e se non altro Apple ha evitato un salasso immediato.

Caso-Ebook

I termini dell’accordo (e la cifra) non sono stati ancora resi noti. Ora la palla passa al governo degli Stati Uniti: il giudice distrettuale Denise Cote ha imposto alle parti di sottomettere i dettagli dell’agreement entro un mese, dove si valuterà se è effettivamente «giusto, ragionevole e adeguato» e potrà quindi essere considerato valido e vincolante. Secondo quanto riportato da Bloomberg, la conferma è arrivata da Steve Berman, uno degli avvocati dell’accusa. In una conversazione telefonica, Berman ha dichiarato che tutte le parti hanno acconsentito all’accordo, mentre la portavoce di Apple non ha rilasciato commenti.

Apple, fiutata l’aria, getta la spugna e si prepara al peggio, dunque? No, o perlomeno non ha alcuna intenzione di lasciar perdere. Come ricorda la lettera indirizzata attraverso Berman dalle parti al giudice Cote, «qualsiasi pagamento corrisposto da Apple relativo a questo accordo è legato all’esito dell’appello».

La via stragiudiziale era in un certo senso l’ultima spiaggia prima di un verdetto che avrebbe probabilmente visto Apple colpevole, considerati i precedenti (quasi un anno fa era stata giudicata colpevole in prima istanza per aver violato la normativa antitrust americana, lo Sherman Act). I passati tentativi di archiviare e poi rinviare la class action da parte di Cupertino non avevano avuto successo.

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