iPhone, via libera dalla Corea del Sud

di Redazione Commenta

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iPhone è già disponibile in 89 paesi nel mondo; dalla prossima settimana dovrebbero diventare 90. Nella giornata di ieri, infatti, l’autorità per le telecomunicazioni del governo Sud Coreano ha concesso ad Apple una licenza commerciale che le permetterà di distribuire iPhone e i relativi servizi nel proprio territorio come dichiarato da Oh Sang-jin, direttore della sezione per la difesa della privacy e dell’etica della Korea Communications Commission.

A quanto pare, non è stato semplice ottenere una licenza di questo tipo a “causa” dei servizi offerti dalle applicazioni native installate sugli iPhone; in Sud Corea è necessario ottenere l’autorizzazione del governo per poter fornire i cosiddetti servizi di geo-localizzazione, come le mappe.

La decisione è stata presa per ampliare l’offerta di cellulari ai cittadini dello stato asiatico dove LG Electronics e Samsung (entrambi produttori locali) dominano fortemente il mercato. Sia KT che SK Telecom, gestori telefonici coreani, dichiarano di avere contatti con Apple per ottenere la possibilità di commercializzare il melafonino. Come riportato dal Korean Daily News, KT Corp. prevede di consentire l’ordine degli smartphone (da internet) a partire da oggi ed iniziarne la vendita il 28 Novembre.

Per Apple, la Corea del Sud rappresenta un’occasione ghiotta e da non lasciarsi assolutamente scappare; è un paese che si è evoluto tantissimo negli ultimi anni dal punto di vista della comunicazione mobile (girando per Seul, non è raro imbattersi in Internet Café o HotSpot Wireless) grazie alla presenza, sul territorio, di due fra i più grandi colossi del settore quali LG e Samsung e vanta ben 47 milioni di persone che possiedono un dispositivo cellulare. Tuttavia, questo dato non rappresenta un record in assoluto dal momento che la media del numero di cellulari posseduta da una persona è di 0.93 (fonte AP), contro l’1,71 degli Emirati Arabi Uniti. I prossimi obiettivi nella lista “cooming soon” di Apple sono il Qatar e Israele con una media, rispettivamente, di 1.39 e 1.38.

Bisogna attendere la conferma di Apple, che per il momento non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali.

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