iPhone in Italia: la fine delle tariffe ricaricabili?

Ieri O2 ha annunciato ufficialmente che il 14 marzo prossimo iPhone sbarcherà anche in Irlanda ed ha di conseguenza presentato nuovi piani tariffari sottoscrivibili dagli utenti che acquisteranno lo smartphone di Cupertino. Agli italiani l’idea di un piano tariffario che preveda un costo fisso mensile appare strana e probabilmente in molti la vivrebbero addirittura come una pratica vessatoria. Siamo il paese delle ricaricabili e a quanto pare siamo stolidamente fieri di esserlo. Perchè la maggior parte dell’utenza mobile, e quindi per estensione, vista la diffusione dei cellulari, la maggior parte degli italiani continua a ritenere più convenienti le prepagate? Ma soprattutto, quanto può aver influito questa anomala situazione sul fatto che iPhone ancora non sia arrivato nel Bel Paese?

Naturalmente anche in Italia gli operatori offrono diversi tipi di soluzioni flat, ma l’abitudine consolidata impedisce alla maggior parte degli utenti privati di optare per questa soluzione. Sono soprattutto le utenze aziendali a sottoscrivere contratti business che prevedono costi fissi mensili. Ma facciamo un confronto fra la tariffa base introdotta da O2 in Irlanda e due soluzioni simili di TIM e Vodafone.

Il piano meno costoso fra quelli di O2 prevede un contributo di 45 euro al mese per 175 minuti di traffico voce, 100 SMS, e 1GB di traffico dati. Vodafone offre una simile soluzione, Facile Medium, a 49 euro al mese: i minuti di traffico voce disponibile sono però 400, così come gli SMS. La tariffa comprende anche la navigazione su internet gratuita con il servizio Vodafone Live. Dalle specifiche del contratto non si riescono tuttavia ad evincere con chiarezza le eventuali limitazioni della navigazione. La soglia mensile per l’accesso alla propria casella di posta Vodafone è invece di 500MB al mese.

L’offerta di TIM, Tutto Compreso 30, costa meno e offre meno dell’offerta Vodafone. Tuttavia pur costando 15 euro in meno dell’offerta O2, le caratteristiche sono più o meno le stesse: 30 euro al mese per 200 minuti di chiamate, 100 SM, 1GB di traffico dati e 10 ore di navigazione per l’accesso alla propria casella di posta.

Aggiungiamo che le due offerte prevedono anche un telefono 3G in omaggio, mentre il piano di O2 va sottoscritto dopo aver sborsato almeno 399 euro per l’acquisto di iPhone. Facciamo ancora un altro confronto: quanto costano con un normale piano tariffario ricaricabile 200 minuti di telefonate verso tutti i numeri italiani e 100 sms al mese? Con un costo medio di 15 cent al minuto e di 12 cent a messaggio (entrambi arrotondati per difetto) siamo già a 42 euro al mese, ai quali vanno aggiunti eventuali scatti alla risposta. Il risultato è ancora più lampante per l’offerta Vodafone: solamente i 400 minuti di chiamate con una tariffa ricaricabile particolarmente conveniente, puta caso di 12 cent al minuto, verrebbero a costare 48 euro.

Da questo quadro volutamente sintetico e senza troppe pretese si riesce comunque ad evincere che gli operatori presenti in Italia sono più che pronti all’arrivo di iPhone. Gli italiani invece sono ancora fortemente legati all’abitudine della ricaricabile, soluzione ormai davvero poco conveniente per l’utente medio. Gli operatori di telefonia naturalmente non fanno nulla per eradicare tale redditizia (per loro) abitudine e sguazzano in questo eldorado. Proprio per questo motivo gli operatori appaiono piuttosto reticenti a pubblicizzare seriamente i piani tariffari in abbonamento. Del resto è ancora vivido il ricordo delle pubbliche lamentazioni del trust della telefonia quando finalmente l’italico malcostume delle tasse di ricarica fu abolito.

Se Tim (o qualsiasi altro operatore) riuscirà a portare iPhone in Italia dovrà impegnarsi seriamente in questa direzione e i piani tariffari offerti agli acquirenti dovranno essere sufficientemente allettanti per strappare gli utenti alla schiavitù della ricaricabile. Il flop è dietro l’angolo: il viscerale amore degli italiani verso i cellulari potrebbe non bastare per convincerli a cambiare il proprio costume di ricaricatori e certamente Tim non potrà sperare in un aiuto da parte degli altri operatori. Forse proprio la necessità di avviare un processo di cambiamento cultural-telefonico da parte di un singolo operatore nel paese in cui l’antitrust è un organismo praticamente ininfluente, è il motivo per cui iPhone non ha ancora fatto il suo debutto nel paese più cellularizzato del mondo?

Redazione

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  • Non è vero che gli operatori non fanno nulla per spostare i clienti dalle ricaricabili agli abbonamenti. Avendo lavorato con tutti e 4 i gestori di telefonia mobile posso garantire che per un operatore di telefonia mobile è molto più conveniente un utente in abbonamento perchè l'ARPU medio (il valore del traffico generato) e mediamente (dato statistico) più alto di 10 (DIECI) volte. Inoltre un cliente abbonato è un cliente fidelizzato, che difficilmente cambia operatore, raramente richiede l'MNP out etc.
    La dimostrazione è che le tariffe dei gestori per i piani in abbonamento sono più convenienti di quelle ricaricabili, le offerte sono migliori, i telefoni vengono regalati a fronte di un impegno per un certo numero di mesi etc.
    Il problema è tutto nella testa dei consumatori italiani, da sempre spaventati da uso di carte di credito (abbiamo il tasso di penetrazione più basso tra i paesi a noi assimilabili), appoggi su conti correnti etc.
    I gestori sarebbero ben contenti che da domani in Italia non ci fosse nemmeno una sim ricaricabile!

    C.

  • Furbone ti è mai venuto in mente che in Italia non si sottoscrivono abbonamenti perché nella nostra Repubblica delle banane si paga una tassa di concessione governativa (su che???) di più di 10 € bimestrali??? Nooo? Beh aggiungila ai tuoi calcoli e vedi se è ancora più conveniente un abbonamento o la scheda ricaricabile.
    Ragioniamo prima di scrivere per favore.

  • @Charlie: non lo metto in dubbio , però non mi pare che a livello pubblicitario ci sia davvero una grossa spinta in questa direzione. Per il resto confermi quello che scritto anche io.

    @Enrico. Io non so nulla di questa tassa governativa, ma se aggiungessi anche cinque euro al mese al conto che ho fatto nell'articolo continua di gran lunga a convenire l'abbonamento. 30euro dell'offerta tim + 5 euro di tassa=35 euro al mese. Costo equivalente per minutaggio ed SMS inviati con un piano ricaricabile: 42 Euro, senza scatti alla risposta. Ti ricordo anche che i miei calcoli sono decisamente arrotondati per difetto. Trovami una tariffa ricaricabile a 15cent al minuto verso tutti i numeri e SMS a 12cent senza scatti alla risposta e te la sottoscrivo seduta stante. Ragioniamo prima di commentare per favore.

  • Beh, evidentemente l'unico furbo sei tu visto che ti senti anche di poter offendere gli altri. Immagino che 7 anni a lavorare nel settore non contino un gran che rispetto alla tua superiorità ontologica!
    Comunque, visto che è meglio ragionare, mi dici chi paga la tassa di concessione governativa visto che da anni tutti i gestori te la rimborsano pur di farti fare gli abbonamenti! Vediamo:

    Vodafone: rimborsa la tassa governativa;
    Tim: rimborsa la tassa governativa su quasi tutti i profili, tranne quelli epslicitamente business, dove cmq, visto il traffico generato, c'è cmq risparmio;
    H3G: rimborsa la tassa governativa nei 2/3 dei piani abbonamento.

    Vorrai mica dirmi che te sei l'unico sfigato a cui invece la tassa governativa la farebbero pagare vero?
    E poi scusa, una tassa GOVERNATIVA cosa ha a che fare con la politica dei gestori? Mica se li intasca il gestore quei soldi, anzi!

    Per la cronaca il mercato della telefonia (MOBILE) italiana è il mercato con le migliori condizioni in europa, per tariffe e condizioni. Da noi non esistono molti vincoli che esistono in altri paesi. E per finire l'Italia ha un tasso di penetrazione degli abbonamenti del 10%, contro la media del 50% del resto d'Europa. Se per gli operatori fosse conveniente la ricaricabile non credi che le cose starebbero diversamente, specie per un operatore Multinazionale come Vodafone?

    Ragioniamo prima di scrivere, ma prima ancora cerchiamo di sapere le cose!

  • Quoto Charlie Parker ... Avendo lavorato in Vodafone e avendo le tariffe sotto mano ogni giorno, la convenienza è lampante ... Gli ABBONAMENTI sono TUTTI più CONVENIENTI di qualsiasi ricaricabile ... A fronte ovviamente che l'utente spenda al mese la stessa cifra se non di più con una ricaricabile ... Il MEDIUM di Vodafone ad esempio è ottimo per un cliente che spende almeno 50 € ti telefonate, in quanto nei 49 € c'è i 400 minuti e i 400 sms (che solo quelli se li mandassi con una ricaricabile sarebbero 60 €) ... Purtroppo come detto l'utente italiano pur spendendo ben oltre i 49 € al mese non si convince che l'abbonamento è più conveniente e nemmeno di poco ... ed è molto difficile da farla capire sta cosa ... certe sudate con i clienti X_____X ... bye bye ...

  • Beh, sul piano pubblicitario la spinta in realtà c'è, basta guardare quasi tutte le ultime campagne Vodafone (Vodafone 6 libero è un abbonamento, come lo erano Tempo libero e Stile libero, che ci hanno bombardato a colpi di Totti, Ilary e Gattuso).
    Inoltre le varie formule Tutto compreso, Relax, No Problem, Plus, Zero5 etc, che sono state pubblicizzate parecchio, pur non essendo sempre dei veri e propri abbonamenti (magari sono vincolate ad un minimo di ricarica mensile) lo sono nella sostanza, in quanto "fidelizzanti".

    La realtà è che comunicare in televisione un abbonamento è difficile, le informazioni sono tante e il tempo poco (30 sec!). I gestori devono spesso affidare la responsabilità della promozione degli abbonamenti ai negozianti, sperando che siano professionali e preparati. Un buon venditore dovrebbe sempre spiegarti i vantaggi dell'abbonamento, anche se di solito per la fretta, la poca voglia o l'inesperienza questo non accade.

    Di certo si potrebbe fare di più, ma avendo lavorato per diversi anni come supervisore per una catena di negozi ti posso assicurare che l'ostacolo più grande è la diffidenza della gente, che ha sempre paura di restare fregata e quindi, piuttosto che informarsi preferisce continuare a spendere di più!
    Il nostro amico Enrico che ha commentato prima ne è un esempio lampante!

    C.

  • @Niccostar: aspettavo giusto un tuo commento sulla questione :-) Ho voluto scrivere questo articolo perché quando solitamente si parla di iPhone ti senti rispondere, spesso da persone a cui la nonna sgancia ancora la centomila* mensile per la ricarica, che è uno scandalo che gli operatori vogliano costringerci ad un contratto fisso mensile. Se il cinquantone venisse girato su un offerta a costo fisso che cambiaerebbe? Anzi tutto di guadagnato! Rob de matt!

    *50 euro circa del nuovo conio, ma la nonna non si rassegna, per lei sarà sempre la centomila, anche se la banconota ha cambiato colore :-)

  • Non si fanno contratti a costo fisso perchè sono ancora pochi i privati (non le aziende) che consumano 30 euro al mese di telefonino, se ora spendo 10 euro per quello che mi serve, perchè dovrei spenderne 30 per quello che non mi serve.

    Inoltre la navigazione, l'unica cosa utile e che ha senso in flat, in questi contratti non lo è, c'è un limite di GB, se mi tocca anche contare i mega che navigo divento un matematico. Se 100 SMS al mese sono un limite irraggiungibile, se 3 o più ore di telefonate sono un limite alto ragionevolmente non raggiungibili e queindi queste cose le posso considerare flat, 1 GB di dati sono pochissimi per chi voglia navigare.

    L'iPhone Jobs lo ha voluto in america con una flat dati, questo fa la differenza, se in Italia non sarà così lo compreranno molti ma lo useranno pochi per navigare, quelli che ora ce l'hanno sbloccato non lo usano per navigare ma solo per telefonare.

    I conti sono sbagliati perchè si da per scontato che una persona usi tutti i minuti e tutti gli SMS disponibili e non uno di più ma questo non succede alla maggior parte degli italiani.

    Poi c'è il fatto che se si sfora, il di più è salatissimo. Se dai ad un ragazzo un abbonamento così ti vuota il conto corrente in due mesi. se invece gli dai una ricaricabile da 10 euro o se la deve comprare lui è tutta un'altra cosa.

    Saluto tutti con questo primo post :-)

  • @Pio Alt : ciao e benvenuto. Sono in parte d'accordo. Nell'articolo forse non ho precisato a dovere proprio quello che dici tu. Naturalmente chi telefona meno e usa meno SMS non ha convenienza a sottoscrivere un contratto. Non auspico infatti la fine assoluta delle ricaricabili, solo una presa di coscienza da parte di chi critica le sottoscrizioni mensili per poi spendere il triplo in ricaricabili.

    La navigazione con tim è limitata ad un GB ed effettivamente è poco. Per iPhone il discorso può essere diverso perchè potendo navigare anche tramite wireless si ha il vantaggio di poter sfruttare gli eventuali ( rari in italia , lo so) hotspot wifi.

    Vodafone offre la navigazione illimitata ma non ho ben capito quale sia il reale limite. Chiedo all'esperto ufficiale Vodafone, ovvero Niccolò, lumi sulla questione. Credo che si debba passare sempre attraverso il wap di Vodafone, ma non ho ben chiaro il meccanismo.... Se si possono visitare tutti i siti in flat, 49 euro al mese sono un prezzo ragionevole.

  • Non ho letto tutti i commenti, ma i minuti di tim con la tutto compreso sono 250 minuti, e non è affatto vero che c'è la tassa governativa su questo tipo di abbonamento.

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