Il MacBook brick è un blocco di alluminio aeronautico di alta qualità. E’ il principio. Il principio di cosa? E’ il principio del nuovo processo industriale ideato da Apple per produrre i MacBook. […] L’azienda si è impegnata negli ultimi anni a creare un processo produttivo completamente nuovo che prevede l’utilizzo di lasers e getti d’acqua ad altissima pressione per ricavare il MacBook da un mattone d’alluminio.
Un nuovo processo produttivo che prevede l’utilizzo di un mattone di alluminio da cui Apple ricaverà direttamente i nuovi laptop, dunque. Secondo l’affidabile fonte che ha rivelato a 9to5 Mac questa indiscrezione si tratterà dell’innovazione più importante per Apple da dieci anni a questa parte. I vantaggi di una simile scelta sarebbero evidenti: una tecnologia che la concorrenza potrebbe solamente inseguire per gli anni a venire e che porterebbe sul medio/lungo termine ad un notevole abbattimento dei costi (proprio come promesso da Peter Oppenheimer l’estate scorsa; potrebbe essere questa la product transition di cui tanto si è parlato?).
Dal punto di vista prettamente tecnico i vantaggi di un simile processo di realizzazione sono a dir poco notevoli. Il fatto che l’intera scocca del computer possa essere ricavata da un unico blocco di metallo conferirebbe ai MacBook resistenza e leggerezza ineguagliabili. Allo stesso tempo le viti diverrebbero superflue e non ci sarebbe bisogno di piegare l’alluminio evitando completamente la creazione di punti strutturalmente più deboli. Infine un simile processo darebbe ai progettisti di Apple una libertà creativa mai vista prima nella realizzazione della struttura del computer, che verrebbe letteralmente stampato tridimensionalmente a partire dal blocco di metallo intonso. La tecnologia per mettere in pratica tutto questo esiste già ed è utilizzata nel settore aeronautico e aerospaziale.
Ma non è tutto. Apple si appresterebbe ad introdurre una rivoluzione di scala ben più ampia, che andrà oltre la semplice adozione di un nuovo processo produttivo. Sembra infatti che uno dei principali motivi di questa svolta epocale sia quello di smarcarsi gradualmente dai produttori orientali. Se fino ad ora Foxconn e altre aziende cinesi si sono occupate in toto della produzione vera e propria dei prodotti Apple, l’introduzione di questo innovativo procedimento permetterebbe all’azienda di Cupertino di aprire nuove fabbriche nel cuore degli Stati Uniti. L’alto livello di automazione previsto e l’esiguità del personale richiesto in una fabbrica di questo genere permetterebbe ad Apple di non doversi preoccupare del costo del lavoro e allo stesso tempo consentirebbe ad Apple di raggiungere un livello di autonomia e auto-sostentamento produttivo che la concorrenza potrebbe davvero solamente sognare. I costi energetici potrebbero venir abbattuti realizzando impianti autosufficienti grazie allo sfruttamento delle energie alternative.
L’attesa per scoprire se questo rumor corrisponde a verità è ormai molto breve. I nuovi MacBook, i primi computer ad essere realizzati con questo innovativo (e, lo ricordiamo, ancora ipotetico) processo produttivo dovrebbero arrivare il 14 di ottobre. Già da domani saremo in grado di sapere se martedì prossimo si terrà un nuovo special event perché in tal caso Apple dovrebbe iniziare a distribuire gli inviti ufficiali alla stampa.
E voi che ne pensate di questo mega-rumor?
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jobs ha rubato i progetti della fabbrica del cioccolato di willy wonka? ci sono gli unpalumpa?
@Camillo...
Un piccolo refuso Jobs ha fondato Next nel 1985, nell'articolo riporti invece 1995
Bhè, come sempre - e se è vero!! - Apple innvoa.
E gli altri corrono.
..ma tra le cose più interessanti di questa vicenda, penso sia il prezzo che potrebbe saltare fuori per ogni macchina: se davvero questa catena è così concorrenziale ci potrebbe essere un abbatimento dei prezzi di cui noi gioveremmo con estrema gioia, no??
Case fatti col "Brick", processori della PA Semi e Apple si affranca completamente dalla dipendenza dalla Cina, mantenendo probabilmente i costi immutati, se non addirittura riducendoli. Un bel colpo. Forse vedremo davvero un iiiMacBook (da eeePC della Asus) a prezzi concorrenziali...
Ora che ci penso non mi dispiacerebbe avere un miniportatile Mac a 200€...
@Gilberto:
Grazie della segnalazione, era proprio un refuso ;-)
io penso che il primo aprile è lontano, ma è possibile che in america caschi in ottobre.
un mac senza viti... e se si rompe qualcosa dentro? lavorano in artroscopia? on ci credo.
fantastico!!
ho sentito dire che solo i nuovi macbook entry level si chiameranno brick
mentre la fascia pro sarà venduta con un packaging rivoluzionario,
incastonati nella pietra
e solo i più valorosi utenti potranno estrarli, il nome sarà macbook Arthur.
smettete di usare il bold a caso?
@ sghe:
Ti sbagli si chiameranno MacBook Semola !
Comunque mi spiegheresti dove, secondo te, il bold è usato a caso? ;-)
Il bold tra parentesi è davvero fiko!
Andate a vedere du You Tube questo dove mostrano lavorazioni di vari materiali con vari spessori con taglio ad acqua:
http://www.youtube.com/watch?v=2jm4_HikMqk&feature=related