P2P e Mac: Puntata evento. Il p2p ai tempi del 56k. Finale

di Redazione 4

Con oggi si conclude definitivamente questo “spin-off” della rubrica P2P. Le imprese all’interno del p2p italiano di BW ci hanno preso per mano questa estate pronti per andare in vacanza e ci lasciano oggi, con ormai pochi giorni che ci separano dal Natale. Qualcuno di voi lo aveva chiesto e presto sarà realtà: l’intera storia sarà trasformata in un e-book ed editata per l’occasione (ci vorrà del tempo, ma siamo sicuri che quando sarà pronto il “pdf” lo apprezzerete). Permettetemi di ringraziare ancora una volta BW (al quale sono legato da una amicizia personale di vecchia data) per averci permesso di pubblicare parte della sua storia: vicenda che, sebbene deplorevole perché la pirateria informatica è reato, ci auguriamo vi abbia appassionato (i dati indicano proprio questo).

Oggi, più che mai, ogni riferimento a persone, cose e avvenimenti è puramente casuale: la storia trattata è romanzata e frutto di fantasia ed è basata sui racconti di una persona che ha raccontato le sue vicissitudini.

BW ora aveva il suo “circolo privato”: entro 20 minuti, tutti (ma proprio tutti) i files creati nel mondo della pirateria informatica italiana arrivavano in uno dei suoi 25 magazzini (le fibre) che erano state divise, come sapete, per contenuto. Il magazzino con i maggiori accessi era, ovviamente, quello contenente i “film in programmazione al cinema”. Questi files, infatti, erano (e lo sono ancora) i files più ricercati nella rete intera: ecco, BW li aveva massimo dopo 20 minuti dalla loro digitalizzazione. Ma, come sapete, per BW 20 minuti erano ancora troppi: voleva arrivare alla fonte. E ora poteva.

Ci mise delle settimane per provare a contattare “il maggiore produttore italiano” di files video pirata, senza riuscirci: capite che non era un’impresa semplice. Tale gruppo, per ovvi motivi di sicurezza, era nascosto in una roccaforte segreta di cui, solo in pochi, sapevano l’esistenza: questi “pochi” avevano addirittura promesso di non raccontare a nessuno come accedere al “castello”.

Chiamatela fortuna, oppure come volete, ma BW riusci ad accedere anche in questa realtà: l’apice del P2P italiano. Come? Possiamo solo dirvi che uno dei dirigenti era un “utente normale”, giunto apposta nel circolo privato di BW, per controllare da vicino quelle che in pochissime settimane era diventato il più grosso nodo di passaggio di tutti i files della pirateria italiana.

Questo “personaggio” rimase a sua volta affascinato dal carisma e dagli ideali di BW: una volta accertato che fosse tutto in regola, BW entrò a far parte della “crew” italiana (il gruppo) più attiva sulla scena italiana per quanto riguardava i film presenti al cinema. Se avete mai scaricato dei film, sapete di quale gruppo stiamo parlando. Naturalmente, il suo compito era quello di “smistare i file” all’interno dei magazzini del gruppo.

BW così raggiunse, dopo parecchio tempo, il suo desiderio più grande: arrivare al vertice del P2P italiano potendone scrivere la storia. Tutto quello che vi abbiamo raccontato è una storia vera, accaduta non molto tempo fa. E ora? Cosa fa BW?

Naturalmente non possiamo raccontarvi molto sul profilo di BW, sulla sua attuale professione e se è ancora attivo nel magico mondo del p2p: a voi immaginarlo ancora alla prese con la trasmissione di files illegali oppure alla prese con le bollette del gas da pagare. Noi che BW lo abbiamo conosciuto ed ospitato per delle chiacchierate, lo vogliamo immaginare cosi:

Se in una videoteca, in fila davanti a voi alla cassa, vedeste mai un papà che gioca amorevolmente con le sue due bimbe, in attesa di pagare il noleggio del nuovo cartone animato preferito dai più piccoli, provate a chiamarlo. Potrebbe proprio essere lui.

FINE

Resta inteso che tutto questo non è e non sarà un incitamento alla pirateria informatica in nessuna delle sue forme. Riteniamo però corretto, a scopo meramente informativo, rendere partecipi i nostri lettori a un mondo tanto particolare quanto illegale come quello del p2p nelle sue varie espressioni.

Commenti (4)

  1. Si ma non ci avete detto nulla!! Da dove arrivavano quei file illegali?? fisicamente parlo…come li digitalizzavano se a malappena erano nelle sale cinematografiche?

  2. @ MarkC:
    La storia di BW è un qualcosa a carattere divulgativo.

    Ti rimando invece a un nostro pezzo specifico sull’argomento: credo sia di tuo gradimento.

    http://www.theapplelounge.com/hacking-pirateria/p2p-e-mac-parte-seconda-la-produzione-dei-file/

  3. snif snif snif!!!
    braviiiiiiiii!! :D

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