Un aereo all’Apple Store per il lancio di Iphone IV?

di Redazione 46

Una delle cose che più mi piace dei lanci di nuovi prodotti Apple, è l’inevitabile sagra dello strafalcione cui puntualmente partecipano le agenzie di stampa e, di conseguenza, un buon numero di testate nazionali. E’ successo anche a questo giro, anche se, a dire il vero, il premio per il pezzo più divertente della settimana va di diritto all’ASCA per un comunicato sul lancio dell’applicazione di Alitalia “su Apple Store”. Proprio così, su Apple Store. E va bene, ci può stare, non possiamo pretendere che tutti capiscano la differenza fra Apple Store e App Store. Ma l’errore genera simpatici equivoci, grazie all’uso del mai troppo inflazionato termine “sbarca”.

Leggendo il titolo “ALITALIA: SBARCA SULL’APPLE STORE” si può pensare che la valorosa cordata italiana abbia trovato il modo di attivare uno scalo a Roma Est, grazie ad una particolare partnership con Apple che permetterà ai passeggeri di scendere dal vettore per trovarsi direttamente fra i tavoli espositivi del punto vendita della Mela.

O, più verosimilmente, una nuova collaborazione con lo scalo di Orio al Serio per l’istituzione di voli diretti da tutta Italia che permettano anche a chi abita lontano di visitare il futuro Apple Store bergamasco.

Ma dicevamo del lancio del nuovo iPhone. Ebbene, l’ANSA non si è fatta cogliere impreparata e giovedì scorso ha confezionato una breve che informava delle code fuori dai negozi per l’arrivo di “Iphone IV”. Quelle specifiche code dovevano essersi formate in una dimensione parallela alla nostra, accessibile solo ai cronisti dell’agenzia attraverso un ponte di Einstein-Rosen-Podolsky, perché in questa parte di universo non risulta un prodotto Apple che porti quel nome.

L’errore è stato prontamente diffuso da Yahoo Notizie e ripreso da siti di varie testate come l’Unità. Tutti però si sono scordati di correggere quando l’ANSA si è successivamente resa conto di quel che era riuscita a pubblicare, modificando il titolo (forse dopo aver letto l’articolo di setteB.IT?).

Una sola cosa mi dispiace: i grandi maestri dello strafalcione Apple (ovvero i giornalisti tecnoillogici delle versioni cartacee dei grandi giornali) non hanno potuto dare il meglio di loro stessi. Venerdì si parlava solo dell’eliminazione della nazionale e purtroppo non c’è stato spazio per le consuete perle nelle pagine interne di Repubblica e del Corriere. Sapranno sicuramente rifarsi.

Commenti (46)

  1. che dire…. adesso chiamo l’Apple Store e prenoto un biglietto aereo ; )

  2. Farei notare che IV e 4 sono la stesso numero. Non direi che è un errore, è solo un altro carattere per dire la stessa cosa. Si pronuncia pure allo stesso modo. Se volete essere così fiscali allora vi pregherei di non chiamarlo “iPhone quattro” ma “iPhone four”. Quello dell’Apple Store invece è proprio un errore, ve lo concedo ;)

  3. io voglio il mio boeing 747 con 16 gb di ram, hard disk da 2 tb e l’adattatore mag safe per la ricarica… Camillo saranno possibili altre configurazioni?
    C’è lo sconto educational?
    Se no va bene anche un ricondizionato!

  4. Certo che qui su TAL siete deontologicamente molto scorretti se non addirittura infantili. Non ricordo un altro sito, a parte SetteB, che pubblica articoli per prendere in giro i “colleghi” che sbagliano. Mi meraviglio, poi, che proprio tu Camillo fai queste cose. Nei tuoi “articoli” si trovano i nomi dei mesi scritti in maiuscolo, confondi Paese (Nazione) con paese (piccolo agglomerato urbano) e tante altre cosette sicuramente più gravi di scrivere Apple Store invece di App Store.

    1. Ahahah, deontologia per te vuol dire fare comunella, stare tutti zitti perché tanto tutti sbagliamo.

      Quelli che citi sono dei typo, ci possono stare e non mi sognerei mai di criticare un giornalista per errori del genere.

      Ma scrivere ancora Iphone, IV invece di 4 (iPhone 4 è il nome e quello va usato), Iphone, I-phone, scmbiare l’App Store per l’Apple Store, sono tutti segni di quanto il giornalismo tecnologico in Italia sia considerato alla stregua di un divertissement per pochi fissati. Interventi come il tuo sono pretestuosi, anche se mi fa piacere avere un follower così attento da ricordarsi con estrema precisione gli errorini di battitura che scappano anche a me in quanto essere umani.
      Continua così che sei sulla buona strada.

  5. iozio dice:

    Farei notare che IV e 4 sono la stesso numero. Non direi che è un errore, è solo un altro carattere per dire la stessa cosa. Si pronuncia pure allo stesso modo. Se volete essere così fiscali allora vi pregherei di non chiamarlo “iPhone quattro” ma “iPhone four”. Quello dell’Apple Store invece è proprio un errore, ve lo concedo ;)

    bhé no non è lo stesso numero, perchè l’uso dei numeri romani indica una numerazione Ordinale e non cardinale quindi verrebbe fuori iPhone Quarto, e di conseguenza in inglese dovrebbe essere scritto iPhone The Fourth, cosa che non è! Comuqnue non si capisce perché questi giornalisti debbano commettere delitti sui nomi inglesi, sopratutto quelli riuguardante al mondo Apple… come la saga dell’ I-PAD!

  6. In effetti questa entrata a gamba tesa nei confronti di Corriere e Repubblica è ingiustificata.

  7. Camillo, sei scorretto. Pensa al tuo lavoro, ammesso che quello che fai può essere considerato un lavoro vero.

  8. Iphone IV esiste.. è quello in cui iphone combatte contro Ivan Drago in russia e alla fine urla “Steeeeeve”…. ce l’ho in dvd….

  9. “articolo” degno del peggiore bar dello sport di paese.

  10. ragazzi ma che serietà….
    prendetevi un po’ in giro..
    Camillo non ha torto, c’è un sacco di gente che non sa ma parla.
    Il giornalista innanzi tutto deve essere preciso, quelli citati da Camillo non lo sono stati.. poi l’errore grammaticale od ortografico ci possono stare ma almeno sui nomi…
    App store ed apple store sono cose nettamente diverse, chi usa sa chi conosce sa, chi si improvvisa non sa!

    @ In Hoc Signo Vince: ma sarai mica tu il giornalista? se si te la prendi troppo, impara ad accettare le critiche ed impara un po’ più di umiltà, ne gadagnerai sicuramente dal punto di vista professionale.

  11. Leggendo l’articolo e soprattutto i commenti, emerge che Camillo Miller si erge a giornalista esperto di tecnologia e per questo possa permettersi di criticare i colleghi della carta stampata… credo sia un atteggiamento degno di un bambino piccolo, non di un giornalista.

  12. @ Fiorentina:
    Sei cattivo, non è vero niente, anzi ora lo dico alla maestra!

  13. Andrea Nepori (Camillo Miller) è iscritto all’Accademia di Belle Arti di Carrara e NON è un giornalista. Quindi non non ha titolo per essere deontoligamente scorretto, al massimo può essere considerato infantile.

  14. Scusate se mi permetto una piccola critica anche io, ma vi sego sempre con interesse e vi considero persone affidabili e simatiche da leggere… ma onestamente, da appassionato Apple che chiaramente conosce la differenza tra App Store e Apple Store, penso che stiate facendo un pò troppo rumore per nulla. Mi sembra davvero assurdo che qualcuo leggendo l’articolo in questione possa pensare che stiano motando i check-in a Roma est dai… e se quel commento (su cui poi si regge il vostro intero articolo…) voleva solo essere battuta… bò, onestamente mi sembra di aver solo perso tempo a cercare di capire dove volevate andare a parare. Lo ripeto: massimo rispetto per il lavoro che fate (bene) ogni giorno, ma st’articoletto era proprio degno del bar dello sport, come ha già scritto qualcuno :-)

  15. @ K-12:
    Spaventoso a che vi attaccate, ne avete del tempo da perdere eh?

    Comunque TAL è una testata registrata quindi tecnicamente chi ci scrive è un giornalista, non necessariamente professionista.
    Poi di fatto il sottoscritto è un pubblicista. Spero siate abbastanza satolli di importanti informazioni sul mio conto (delle quali per altro non faccio mistero, vi basta leggere il footer o il mio profilo FB. Di nuovo, mi fa davvero piacere avere così tanti fan che sfrucugliano nel mio privato. K-12, ricordami di passarti le foto di Berlino e del matrimonio di mio zio.)

    @ Alessandro:
    E’ un post sarcastico, sotto la categoria “divertenti”. Devo davvero scrivere in apertura: “Attenzione, ironia in arrivo?” ;)

  16. Camillo, l’avevo capito che era sarcastico, non è quello il problema. ;-)
    Il punto è che penso che da tuo lettore io possa anche esprimerte un parere sulla riuscita di un articolo sarcastico, no? oppure fammi capire: siccome è sarcastico, per definizione deve divertire per forza e chi non lo capisce è perché non ci arriva? Il mio intento era farti una critica educata… se non ci sono riuscito chiedo scusa, ma di certo non cambio la mia opinione perché la pochezza di quanto hai scritto è stata taggata come “divertente” (le virgolette sono quantomai d’obbligo!).

  17. Non vedo cosa centri l’ironia… qui ci si fa scherno di altri per dei banali refusi citando i nomi di testate giornalistiche del calibro di Rizzoli Corriere della Sera e La Repubblica. E? come se io dicessi “Camillo sei un deficenete”, ma non ti offendere, sono ironico.

  18. @ Man&C:
    E certo, come no, è il blasone che conta, mica le schifezze che vengono pubblicate!

    @ Alessandro:
    Per carità, critica accettabilissima. Da come avevo letto il tuo intervento pensavo che la critica fosse alla scarsa “comprensibilità” dell’ironia in questione.
    Poi. come dici tu, ovviamente sei liberissimo di non considerare divertente l’articolo! Capirai che i commenti dello squadrone del sacro giornalismo però vanno un po’ in un’altra direzione ;)

  19. Caro Camillo,
    hai una bella età, molto lontana da quello di uno studente, ma ti devi ancora laureare. Scrivi “articoli” come “L’itagliano di Apple”, “Anteprima” e commenti errori di battitura di articoli altrui.

    Ti credi qualcuno perchè sei content manager (nome pomposo, ma che non richiede alcuna qualifica universitaria particolare) della “testata giornalistica” i say blog che nessuna persona qualificata avrebbe accettato visto che certamente non ti puoi fare una famiglia con questo “lavoro”, che più che altro è un lavoretto part time per studenti universitari o per persone senza nè arte nè parte.

  20. @ Touch:
    MA LOL e ri-LOL !!! Se vuoi ti do accesso al mio conto-corrente, così magari mi sai anche come consigliare per investire quei 32€ che, secondo la tua visione, ci dovrebbero essere sopra!
    Mi fate davvero tanta tenerezza, soprattutto per il modo in cui vi attaccate all’ordine dei giornalisti, alla laurea… ma da dove siete usciti? Dall’ufficio censura della DC degli anni 50?
    Comunque sì, è davvero raro trovare studenti di 25 anni come me, oggi che tutti a 19 anni già sono dottori e ingegneri!

  21. Hai 25 anni, ma hai fatto si e no gli esami del biennio…

  22. T0UCH dice:

    Hai 25 anni, ma hai fatto si e no gli esami del biennio…

    Scusate se mi intrometto ma tu T0UCH, invece, chi ti credi, di essere? Se solo fossi un professionista saresti capace di accettare le critiche. Io in questo articolo non ho trovato nulla di infantile se non un testo simpatico e ironico riguardo questa che sempre di più sembra essere una malattia dei giornalisti, cioè quella di trattare argomenti di tecnologia come fossere delle cavolate, senza informarsi. Quello che da fastidio è che poi la gente legge questi articoli e apprende la cronaca in modo errato. Quando una persona qualunque legge un articolo si aspetta di imparare da questo, di acculturarsi, invece alla fine impara l’errore. I giornalisti, laureati, dovrebbero essere onorati del loro titolo e onorare la loro professione dando il massimo. Va bene sbagliare una volta, passa sbagliare due volte, anche tre se vuoi ma questo articolo si riferisce a un errore che ormai è l’ennesimo e non certamente l’ultimo. Capito il poblema?

    Ho recentemente scritto al giornalista Angelo Aquaro riguardante quell’articolo riguardante iOS 4, criticando ciò che aveva scritto e riferendogli tutto ciò che pensavo. Mi ha risposto immediatamente il giorno dopo dicendo che accettava le mie critiche e spiegandomi le
    sue ragioni a riguardo. Questo è professionismo, non il prendersela per qualche riga divertente.

    Saluti.

  23. Sono sconcertato da cotanta serietà.
    A me sembrava piuttosto chiara l’ironia dell’articolo, non vedo perché tutto quest’astio.
    I giornali sbagliano le notizie tecnologiche puntualmente, ed è questo su cui ironizza Camillo.
    Il problema, ben più grave, è che i giornali di stupidaggini ne scrivono a montagne e purtroppo non solo di tecnologia.
    E, mi chiedo, se fanno errori così banali su questioni facilmente verificabili (basta una visita di 10 secondi netti sul sito apple.com per non incorrere in errori del genere… visita che, evidentemente, non è stata fatta, dimostrando la poca affidabilità e scrupolosità dei tanto difesi “professionisti”), chissà le amenità che distribuiscono a tiratura nazionale, su politica\economia\quant’altro.
    Non mi sorprendo poi che ci siano pacifisti con la bandiera del noto guerrigliero Che Guevara… (il primo esempio che m’è venuto in mente, nessun riferimento politico, tengo a precisare.)
    Non capisco, inoltre, cosa c’entri la professione, il titolo di studio, l’età, il vero nome o il conto in banca di Camillo. E non vedo cosa c’entrano gli errori che certamente Camillo commette, come tutti coloro che scrivono qualcosa di più di un sms (…e ci sono persone che sbagliano pure quelli…), basta leggere i commenti per restare allibiti dalla grammatica “creativa”(quando c’è).
    Il titolo “ALITALIA: SBARCA SULL’APPLE STORE” è, per chi conosce i termini del settore, quantomeno equivoco, per me anche piuttosto divertente.
    iPhone IV non è corretto, ma ci può stare.
    Apple Store \ App Store sono facilmente confondibili, ci può stare.
    Ma visto che l’articolo parla perlopiù proprio del titolo di cui sopra, non vedo come Camillo possa “lasciar correre”, dimostrando a quel punto ricorsivamente anche la sua poca scrupolosità e attenzione ad una materia che, ovviamente, deve conoscere.
    Quando correggerà articoli di economia (e se lo farà in maniera insensata o errata) sarò il primo a biasimarlo, ma fintanto che corregge gli errori in una materia in cui evidentemente è esperto, non vedo dove sta il problema : più volte lui ha corretto articoli dopo che errori gli erano stati indicati nei commenti, ringraziando per la segnalazione anche quando il commento era aspro. Quindi, mi sembra sia quantomeno coerente.

    Quindi, riassumendo: a chi si lamenta e critica senza nemmeno pensare qualche secondo, a chi non legge gli articoli ma li commenta aspramente, ai trolls, a chi difende giornali che sono il primo strumento di disinformazione quando dovrebbero essere l’opposto, a tutti i teenager con nulla da fare visto che la scuola è finita e con l’arroganza di pensare di esser superiori (ma tra qualche anno e a forza di bastonate nel mondo reale vi passerà, tranquilli, non è una malattia grave), a tutti quelli che criticano con palese invidia il lavoro di Camillo, ecco il mio consiglio : “Get a life”. O, se preferite, in forma nostrana più comprensibile “Scopate un po’ di più”. (Per i teenagers : il “fai da te” è considerato valido.)

  24. iLew non capisco il senso del tuo commento. L’autore di questo articolo ha 25 anni, ha fatto una manciata di esami, non è un giornalista, ad articolo guadagna l’equivalente di un ora di lavoro di una cameriera, scrive male in italiano e si erge a maestro bacchettando gli articoli altrui. Mi rendo conto che da questo quadretto Andrea non ne esce molto bene, ma è tutto vero. Non lo posso scrivere?

  25. Ok, forse Camillo ha esagerato un po’ ma dopotutto ha ragione, il Corriere della Sera a mio parere sta cadendo sempre più in basso (l’altro giorno ho letto un articolo di un povero bambino che, soffrendo di sonnambulismo, è morto cadendo dal balcone: sul Corriere c’era scritto che probabilmente la causa del sonnambulismo era la passione del bambino per i videogiochi e che è morto cercando di imitare i suoi “personaggi preferiti” giocati negli stessi… su tutti gli altri giornali non c’era scritto niente di questo ma era solo riportata la notizia d’agenzia)
    L’unico giornale in Italia su cui faccio ancora affidamento è La Stampa di Torino e per il telegiornale l’unico ancora imparziale è SKY TG24.
    Ormai la maggior parte dei giornali riempie gli articoli con una valanga di inchiostro virtuale di assurde voci di corridoio e i telegiornali fanno lo stesso a parole per arrivare alla classica mezz’oretta. (ci dovrebbero essere sempre i Mondiali così le cretinate sono limitate ai 10 minuti).
    Scusate se mi sono dilungato…

  26. @ Bruno:
    sono quasi completamente d’accordo con te. L’unica cosa che non mi piace sono gli stupidi (scusa se mi permetto) commenti sui teenager e questa diffusa generalizzazione sull’ignoranza degli stessi e questo dire che hanno tutti l’arroganza di credere di essere superiori.
    IO ho 15 anni, leggo da più di un anno TAL e non ho mai fatto commenti pensando di essere superiore ma ho sempre rispettato le idee di tutti, anzi spesso quest’arroganza di cui parli tu l’ho notata nei comportamenti di gente sicuramente non più teenager.
    Grazie e spero che queste idee sul fatto che la nuova generazione sia tutta da buttare finiscano, io stesso riconosco che purtroppo spesso la stessa fa veramente schifo ma per fortuna non sono tutti così!

  27. @ zioronan:te gh’è resùn come si dice dalle mie parti.

    Per quanto riguarda l’articolo… Vi rendete conto che su TUTTE le testate giornalistiche si fanno strafalcioni enormi sulla tecnologia? Ad esempio il giornalista che si crede hacker solo perché ha scaricato iOS4GM (rendiamoci conto) o quello dice che la Apple ora produce solo ninnoli per modaioli

  28. (scusate ho toccato publish per sbaglio XD)
    …senza tener conto dei vari Mac. Perciò finiamola di criticare Camillo perché pur non avendo una laurea (oltretutto non sono azzi nostri saperlo) scrive articoli divertenti e sempre godibili. Certo, a volte sbaglia ance lui ma basta segnalare e corregge subito. In queso post ha semplicemente segnalato le castronerie, anche se minimali, che la stampa in generale pubblica e in questo caso credo possa permettersi di criticare. Anzi credo che persino un bimbo di 10 anni avrebbe potuto criticare sti giornalisti…
    Questo vale per tutta la redazione di TAL.

  29. @ Davidoff:
    Ah che bello il milanese, sono anch’io di Milano!! ;-)

  30. @ T0UCH:
    Ma per caso ti ricordo qualcuno che ti rubava la merenda all’asilo?

  31. @ Camillo: se fossi costretto ad inviare il tuo curriculum vitae adesso ad un nuovo datore di lavoro, manderesti una pagina bianca. Nella vita ti sei gingillato, non hai fatto nulla e sei finito a scrivere “articoli” in un italiano legnoso su questo blog per l’equivalente di una pizza.

    Allora non rompere le scatole a giornalisti che si sono ammazzati sui libri e che sono approdati a redazioni vere tra mille sacrifici.

    Non sei nessuno per correggere gli altri. Lascia che siano i lettori del Corriere a giudicare quello che leggono e chi scrive.

  32. T O U C H dice:

    @ Camillo: se fossi costretto ad inviare il tuo curriculum vitae adesso ad un nuovo datore di lavoro, manderesti una pagina bianca. Nella vita ti sei gingillato, non hai fatto nulla e sei finito a scrivere “articoli” in un italiano legnoso su questo blog per l’equivalente di una pizza.
    Allora non rompere le scatole a giornalisti che si sono ammazzati sui libri e che sono approdati a redazioni vere tra mille sacrifici.
    Non sei nessuno per correggere gli altri. Lascia che siano i lettori del Corriere a giudicare quello che leggono e chi scrive.

    Ragazzi, io direi di metterci un punto a questa storia. Se i blogger continuano a rispondere con ironia, non la finirete mai.

  33. @ Man&C:
    Già messo, qualsiasi altro commento del genere verrà censurato. questo lo lascio però perché dimostra le grandi qualità di un personaggio che si nasconde dietro un nickname, che cambia IP e nickname pur di riuscire a filtrare fra le maglie del controllo anti-troll e che da circa le dieci di questa mattina non ha nulla di meglio da fare che stare qui a scrivere questo genere di commenti.

  34. @ zioronan:
    Scusami, forse mi sono espresso male : “a tutti i teenager con nulla da fare visto che la scuola è finita e con l’arroganza di pensare di esser superiori” era un elemento unico… Ovvero mi riferivo a tutti i teenager con quelle caratteristiche, non tutti in generale. Mai e poi mai mi permetterei, ne conosco parecchi in gamba, ci mancherebbe! Ed evidentemente, da come ti esprimi, sei uno di quelli.
    Tienitela stretta questa maturità, mi raccomando : a volte sarà dura, te l’assicuro, ma ne vale la pena, sempre…. Inoltre non farai parte degli adulti di cui parli, la cui :

    maturità_mentale = maturità_anagrafica – 20

    Grazie per la risposta e scusa ancora il fraintendimento.

  35. T0UCH dice:

    iLew non capisco il senso del tuo commento. L’autore di questo articolo ha 25 anni, ha fatto una manciata di esami, non è un giornalista, ad articolo guadagna l’equivalente di un ora di lavoro di una cameriera, scrive male in italiano e si erge a maestro bacchettando gli articoli altrui. Mi rendo conto che da questo quadretto Andrea non ne esce molto bene, ma è tutto vero. Non lo posso scrivere?

    Ma io non sto parlando dell’autore dell’articolo. Io sto parlando dei giornalisti. Molto spesso fanno errori banali (che come giustamente qualcuno ha detto si possono correggere facendo una ricerca di 10 secondi). Che poi a “scovare” l’errore e riderci sopra sia un premio Nobel o un cane non deve interessare perché l’errore c’è. E un valido e serio giornalista professionista deve sapere accettare le critiche, e migliorare, che siano queste arrivate o dal premio Nobel o da un cane! E sto parlando del giornalista che ha scritto l’articolo scrivendo Iphone IV o Apple store, non c’entra niente Camillo che fa quello che un blogger deve fare cioè riportare e se vuole commentare notizie altrimenti qui non si può parlare di niente.

  36. Nel mio commento precedente, l’autore dell’articolo di cui parlavo nella prima riga è Camillo. Si capisce poco.

  37. che noia.
    l’articolo è stiracchiato e a mio parere lascia il tempo che trova, ma da ciò non farei partire una polemica contro l’autore come persona.
    se il punto è il contenuto cosa c’entra la qualifica e il conto in banca?

    e tu Camillo, te lo dico in amicizia, non stare a rispondere.
    Don’t feed the troll!!! :)

  38. @TOUCH
    Per caso stai insinuando che le persone non laureate sono delle cretine? Che non sono degne di scrivere articoli, commentare nei blog e dare una qualsiasi opinione su un qualsiasi argomento perchè non essendo laureate nel suddetto argomento possono essere solo capaci di scrivere delle castronerie?

    Sei ridicolo. E sei sei laureato lo sei anche di più.
    Inoltre ti permetti di dissertare sulla vita degli altri e attaccare le persone sul piano personale. Ma che ne sai tu che cosa ha fatto Camillo negli anni prima di iniziare a scrivere qui? Può avere avuto anche dei problemi gravi familiari o di salute, può aver studiato in una qualsiasi Facoltà universitaria per poi cambiare strada prima di finire gli esami, può aver vinto al Lotto e essersi fatto le pippe per 4 anni. La verità è che non sono cavoli tuoi.

    Guarda, allora ti avverto: mi sto laureando in Biologia con quasi due anni di ritardo, durante i quali mi sono gingillata le tette invece di studiare, quindi se vuoi evitare di leggere il mio commento perchè non degna di dare opinioni, puoi anche farlo. :)

    La verità è che ci sono giornalisti appartenenti ad una casta che guadagnano senza fare il loro lavoro e sparano cavolate a destra e a manca proprio perchè non si informano sugli argomenti di cui scrivono!!! Mentre i giovani giornalisti laureati che tanto difendi sono disoccupati!
    Ma ci voleva tanto farsi un giro su Internet per controllare come si scrive iPhone? O iPad? o App Store? Sono cavolate, è vero, ma intanto chi non conosce questi argomenti viene informato male e impara i termini sbagliati.
    E non è giusto.
    E queste castronerie non sono solo in campo tecnologico, ma anche in quello culturale, letterario, cinematografico, economico…Sapete quante volte mi sono resa conto di aver imparato male nomi e termini che avevo assimilato da rubriche di giornali? Tante. E questa cosa mi spaventa.
    Ci sarebbe da parlarne addirittura seriamente e non in modo ironico come ha fatto Camillo.
    Ciao TOUCH, spero che la tua laurea in Commentariologia Pleonastica ti sia utile nella vita reale.

  39. @DMC: non sono non ho mai detto che le persone non laureate sono delle cretine, ma non l’ho mai pensato.

    Ho solo detto che un giornalista, uno vero iscritto all’albo, non può essere considerato un incompetente solo perchè scrive Apple Store invece di App Store, e meno che mai una persona con la “carriera professionale” di Nepore si può permettere di criticarlo.

  40. Touch-ultimo-commento dice:

    @DMC: non sono non ho mai detto che le persone non laureate sono delle cretine, ma non l’ho mai pensato.
    Ho solo detto che un giornalista, uno vero iscritto all’albo, non può essere considerato un incompetente solo perchè scrive Apple Store invece di App Store, e meno che mai una persona con la “carriera professionale” di Nepore si può permettere di criticarlo.

    Bè, le tue velate offese sulla mancata laurea dell’autore dell’articolo e le varie frecciatine sugli esami dati sembravano mostrare il contrario.
    Touch-ultimo-commento dice:

    Ho solo detto che un giornalista, uno vero iscritto all’albo, non può essere considerato un incompetente solo perchè scrive Apple Store invece di App Store, e meno che mai una persona con la “carriera professionale” di Nepore si può permettere di criticarlo.

    In realtà proprio perchè iscritto all’albo certi errori sono da considerarsi piuttosto gravi. Proprio perchè sei iscritto all’albo ci si dovrebbe aspettare che i termini utilizzati, in tutti i campi e in tutti gli argomenti, siano corretti, ci si dovrebbe aspettare informazione pulita, non grezza, ci si dovrebbe aspettare che tu sia capace di informarti PRIMA di fare informazione.
    Va bene un errore, siamo esseri umani, ma certe volte sfioriamo veramente la perseverazione.
    Sai, alla mia facoltà, se in certi esami sbagli la terminologia, ti bocciano. Anche se i contenuti sono giusti. Molti impiegati se sbagliano a scrivere la terminologia in un documento, rischiano il licenziamento.

    I giornalisti di una volta erano veri giornalisti, non avevano Google e non erano nemmeno laureati.

  41. DMC hai ragione su tutto, più o meno. Ma la questione è: alla tua Università se sbagli i termini, chi ti boccia? I professori, non la matricola appena iscritta. Se sbagli su internet o su un giornale su carta chi ti boccia? I lettori, in primis e poi il capo redattore. Ma non Andrea Nepore di TheAppleLounge!

  42. Eh, conosco matricole che già al secondo anno erano più meritevoli di certi professori. Comunque Andrea Nepori di TheAppleLounge penso sia un lettore del “Corriere”, come lo è de “La Repubblica”. E’ un lettore come qualsiasi altro, solo che ha la possibilità di scrivere quello che pensa su un Blog e, bada bene, non critica articoli di letteratura o cronaca nera o sport, ma tecnologia, campo che ,da quello che ho capito leggendo i suoi articoli, conosce molto bene: conoscenza penso maturata da esperienza e ricerca personale o studio, che ne so. Così come Zambelli di setteb.it.
    Cosa vuoi che ti dica, questo io lo vedo come un articolo provocatorio, se fossi in uno dei giornalisti o schiavetti copia-incolla delle redazioni criticate, forse mi incavolerei con il signor Nepori, ma mi cospargerei anche il capino di cenere e cercherei di informarmi meglio la prossima volta che scrivo un articolo.

  43. Sono tutti discorsi che non hanno senso. Se uno fa il giornalista deve saperlo fare e per questo deve documentarsi e di conseguenza sapere quello che scrive! Altrimenti cambia mestiere…Camillo fa bene a ironizzare!

  44. DMC tu la pensi in un modo, io in un altro. Come lettore di TAL ho detto la mia. Nepori è tutto tranne che una persona corretta che a lungo andare pagherà il suo comportamento presuntuoso.

  45. P.S. DMC o ti devo chiamare Camillo Miller? :D

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