Apple assume in Irlanda, aprirà uno Store ad Amsterdam e scatena l’odio di un dipendente

di Redazione 1

Non è difficile immaginare che l’Irlanda in questo periodo non sia una delle mete prioritarie di chi sta cercando lavoro all’estero. Ma nonostante il paese del quadrifoglio stia attraversando una crisi senza precedenti, c’è chi ancora assume alla grande e offre parecchie occasioni di impiego: Apple cerca 500 dipendenti in quel di Cork, sede delle operazioni in Europa.

Nuovi affari e assunzioni in vista anche in un altro paese del Vecchio Continente. Ad Amsterdam la divisione Retail di Apple sarebbe in procinto di aprire un nuovo Flagship Store in centro. Ma non sono tute rose e fiori, e c’è chi non è così contento di far parte della grande famiglia Apple. Un dipendente inglese di Apple ha sfogato tutto il suo odio verso la Divisione retail di Cupertino in un blog chiamato non a caso Crapple Store.

Assunzioni in Irlanda

Apple ha intenzione di assumere circa 500 dipendenti in Irlanda nel corso dei prossimi mesi. Apple scelse a suo tempo questa sede per le notevoli agevolazioni fiscali disponibili per chi decide di investire. Agevolazioni che a quanto pare non verranno intaccate più di tanto dai piani di tagli previsti perché il paese non fallisca e possa ripagare il mega-prestito europeo.

A svelare il piano di assunzioni, un anonimo dipendente Apple che ha postato questo messaggio su Reddit, accolto comprensibilmente bene dai commentatori irlandesi. Le offerte disponibili al momento sono già almeno 87 in ambito corporate, alcune delle quali specifiche per candidati italiani.

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Apple Store Amsterdam

Assunzioni già iniziate anche in Olanda, ma in questo caso per il nuovo Apple Store che secondo il blog OneMoreThing aprirà i battenti nel centro di Amsterdam verso la metà del 2011. La location, secondo le indiscrezioni, sarebbe già nota. Il nuovo Store potrebbe occupare il piano terra del palazzo Hirsch al 29 di Leidseplein.

In quell’edificio Apple ha già affittato alcuni spazi negli anni scorsi per stabilirvi la sede delle operazioni nell’area del Benelux. La struttura è simile a quella dello Store di Paris Opera e ancora una volta Apple confermerebbe la tendenza a centralizzare le attività gestionali nella sede di uno Store di riferimento come avvenuto proprio in Francia e a Londra.

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Crapple Store, blog anti Apple

L’immagine iperpositiva del lavoro presso un Apple Store emanata direttamente della divisione marketing di Apple Retail è senza dubbio fin troppo idilliaca. Basta un po’ di buon senso per capire che come su ogni luogo di lavoro anche negli Apple Store non mancano tutti i problemi che possono derivare dal dover condividere uno spazio con colleghi e superiori. In generale però le testimonianze di chi ha maturato esperienze lavorative in quest’ambito sono solitamente positive. La paga é buona, il lavoro stancante ma soddisfacente.

E’ evidente che non la pensi così l’ex-dipendente inglese di Apple Retail autore del blog “Crapple Store, che raccoglieva articoli su articoli di feroce critica (per non dire odio) nei confronti di Ron Johnson e di tutta la divisione Retail Apple. Ogni aspetto del lavoro di un Apple Store veniva sistematicamente messo in discussione e bollato come inutile, sciocco, stupido, insensato, poco stimolante e via discorrendo.

Tutti i verbi sono al passato perché l’autore del blog ha deciso di chiuderlo dopo che durante il fine settimana buona parte del Mac Web ne ha segnalato l’esistenza. Per evitare conseguenze legali l’anonimo ex-dipendente ha deciso di cancellare tutto. Il messaggio di chiusura specifica che l’intenzione del blog era quella di condividere alcune situazioni tipiche del lavoro negli Apple Store, seppur con toni volutamente da “hater” e che il vero problema degli Apple Store sembra essere l’atteggiamento dei manager e la tendenza dei membri dello staff a sentirsi sottovalutati. Impossibile non notare una certa analogia con il caso tutto italiano dei dipendenti in prova non assunti dallo Store di Torino.

Commenti (1)

  1. Il tipo di CrAppleStore inoltre si è licenziato, a quanto dice… forse l’unica cosa sensata da fare se il suo lavoro era così deprimente come diceva…

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