L’intervista a Steve Jobs nel documentario sulla Biblioteca del Congresso

di Redazione Commenta

C’è un video di Steve Jobs che gira sul Web da parecchio tempo, datato 1990, in cui il co-fondatore Apple parla dei computer come “biciclette per la mente” in quanto strumenti in grado di potenziare sensibilmente le nostre facoltà naturali. Di quel video, che molti di voi probabilmente avranno già visto, è disponibile online una versione più estesa nella quale Jobs, allora 35-enne, discute in maniera più ampia del futuro della Biblioteca del Congresso assieme al fondatore dello Whole Earth Catalog Stewart Brand, mito giovanile di Steve nonché reale “ideatore” della frase “Stay Hungry, Stay Foolish”.
L’intervista  a Steve Jobs fa parte di un documentario intitolato “Memory & Imagination: New Pathways To The Library of Congress” con cui l’importante istituzione statunitense intendeva analizzare le possibilità future della Biblioteca.

Il video è stato caricato su YouTube come tributo a Steve da parte di Mike Lawrence, il regista del documentario, ma per qualche ragione imprecisata è rimasto invisibile ai radar del Mac Web nei giorni successivi alla dipartita di Steve Jobs, almeno a giudicare dal basso numero di visualizzazione che ha registrato da ottobre ad oggi.
Poco male, eccovelo qui di seguito nella sua interezza.

Nell’intervista Jobs cita, fra le altre cose, il fenomeno dei videogames, da lui ritenuti vere e proprie simulazioni di modelli dal potenziale educativo altissimo. Steve esprime l’idea di una serie di videogiochi costruiti in modo tale da poter accedere alla sconfinata base di conoscenza della Biblioteca del Congresso e proporre al giocatore, in veste di soggetto educato, modelli basate su strutture nuove con cui apprendere meglio e di più. Una visione interessante, senza dubbio, ma ad oggi ancora senza seguito, a meno che non si consideri il Web, che Tim Berners Lee proprio in quel periodo si apprestava ad “accendere” per la prima volta su un computer NeXT al CERN di Ginevra, come un grande videogioco globale basato sull’interazione con modelli di conoscenza.

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