Multiutenza contemporanea su Mac grazie al VNC

di Andrea Corsi 7

Recentemente ho scoperto il mondo del VNC. Come forse molti di voi, non ho apprezzato particolarmente il fatto che LogMeIn, ottimo software di gestione remota, abbia ritirato il suo piano gratuito con la speranza – forse – di trarre maggiore profitto dal suo prodotto.

logmeinfree

Così ho iniziato a provare vari software, tra cui TeamViewer, strumento universalmente stimato, che mi ha lasciato tuttavia piuttosto deluso, a causa della sua inutile sofisticazione e della non linearità nella user experience.

Ho deciso di cercare dunque qualcosa di più essenziale, meno contorto, ed ho trovato nel VNC Server/Viewer integrato in OS X e in RealVNC su iPhone e iPad ciò che cercavo.

Non starò qui a dilungarmi su come configurare il proprio Mac per il VNC, in quanto un ottimo articolo di Maurizio Natali su Saggiamente lo spiega già fin troppo bene.

Quello che andrò a dirvi è una cosa che ho scoperto per caso, mentre stavo ancora impostando l’accesso remoto al mio iMac.

RealVNC TAL

Stavo smanettando con RealVNC su iPad in rete locale, quando al tentativo di connessione è comparsa la schermata di selezione degli account sul dispositivo. Direte voi: è perfettamente normale. Lo sarebbe stato, se soltanto sul Mac non fosse risultato ancora perfettamente aperto il mio account.

Ho subito pensato ciò fosse dovuto alla lentezza del refresh su Mac, anche se mi è parso subito strano che fosse il Mac a rimanere indietro e non viceversa.

Ho così provato ad accedere all’account di mia sorella, visualizzando immediatamente il suo account su iPad, mentre su Mac faceva ancora bella vista di sé il mio account.

mac-vnc-client-screen-sharing

Quello che dapprima rappresentava una stranezza e si è trasformato in sospetto, ha assunto i caratteri di certezza quando ho provato ad aprire app e interagire con i due account da iPad e Mac con risultati positivi: il server VNC integrato supporta la multiutenza contemporanea!

Probabilmente per molti di voi avrò scoperto l’acqua calda, ma per chi come me non aveva idea esistesse questa funzione, la multiutenza contemporanea su Mac può essere davvero un game changer, permettendo di continuare a lavorare sul proprio Mac anche quando esso è fisicamente occupato da altri.

Commenti (7)

  1. Scusa ma credevi realmente che la multiutenza servisse solo per proteggere i file e/o le applicazioni da occhi indiscreti e poco altro? Ma ciò che mi domando, adesso, è: questo è un blog tecnico o una rivista per dodicenni?
    Ciao,
    Emanuele

    1. @Emanuele:
      Ti assicuro di non appartenere né alla categoria dei tecnici né a quella dei dodicenni.

      Noto con piacere che appartieni al segmento di utenza per cui questo post sarebbe stato intitolabile come “la scoperta dell’acqua calda”.

      Ricordo di averne fatto già ammenda all’interno dell’articolo; se ciò non bastasse, rinnovo le mie scuse per l’offesa arrecata.

      Come ben saprai, esistono diverse categorie di utenti e col nostro lavoro cerchiamo di adeguare la nostra forma e il nostro contenuto in modo da non escludere nessuno di essi.

      L’esempio più lampante di questa nostra concezione è questa nuova rubrica: “Primi passi su Mac” (http://www.theapplelounge.com/tag/primi-passi-su-mac/), di certo non adatta ad un pubblico di tecnici o sviluppatori, ma in grado di rappresentare un ottimo appiglio per un utente alle prime armi su OS X.

      Ciao,
      Andrea

    2. @Andrea Corsi: Si, certo, probabilmente son io che faccio male a seguire questo blog.
      In bocca al lupo,
      Emanuele

    3. @Emanuele:

      Porta un po’ di rispetto ed educazione. Sei libero di leggere quello che vuoi, dove vuoi.
      Siamo in un Paese dove vige ampia libertà di espressione. La tua non è però una critica costruttiva.

      Ad esempio il sottoscritto, che utilizza mac da 20 anni, non era a conoscenza di questa funzione. Quindi ho trovato l’articolo molto utile.

    4. @Jacopo:
      Ti ringrazio Jacopo, mi fa piacere ti sia stato utile. ;)

  2. Andrea, tu e tutti gli altri di TAL avrete sempre la mia stima…continuate così…anch’io non lo sapevo e sono un sistemista informatico in una nota azienda dell’ICT italiana da più di 15 anni…bisogna stare molto molto lontani e diffidare da tutti coloro che millantano sicurezza e conoscenza a 360 gradi… chi afferma di sapere tutto è colui che poi si rileva non conoscitore approfondito neanche di una particolare branca di una determinata materia….la specializzazione è l’unica arma vincente e poichè non si può sapere tutto sulla vita, ben vengano articoli come questo anche se molte volte non ero daccordo sulle affermazioni esposte come ad esempio quella su teamviewer in questo articolo…

    1. @Macs:
      Effettivamente nella parte di TeamViewer ammetto di aver lasciato trasparire un po’ troppa soggettività.

      Faceva parte di un excursus, che mi era utile nell’introdurre la questione. Ovviamente anche TeamViewer ha i suoi lati positivi, il più evidente dei quali è rappresentato dal codice personale per l’accesso remoto.

      Tuttavia passare dalla semplicità di LogMeIn alla “complessità” di TeamViewer (e all’invasività del controller sul display del Mac) mi ha lasciato un po’ perplesso ed ho finito col non utilizzare più l’accesso remoto per qualche tempo.

      Ciò non toglie che rimanga un ottimo software, completo e soprattutto uno dei pochi top di gamma gratuiti. Semplicemente ho buttato là una mia impressione, forse non argomentandola opportunamente, col semplice fine di contestualizzare meglio la scoperta casuale di questa funzionalità integrata in OS X.

      Sono contento che anche nel tuo caso questo post sia stato utile e ti ringrazio per aver aver condiviso la tua opinione.

      Se, vista la tua esperienza nel settore, conosci qualche ulteriore tip o perla nascosta di OS X, non esitare a farlo. Troverà sicuramente spazio su TAL. ;)

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