Leopard e i controlli parentali – Prima parte

di Redazione 3

Dietro agli autori di questi articoli ci sono persone vere. In particolare io ho un bimbo piccolo, di soli quattro anni, e in qualità di pater familias mi chiedo come sarà il suo rapporto con la tecnologia e, in particolare, con internet. Come posso fidarmi di lasciare che il mio cucciolo esplori il mondo del web senza che incappi in contenuti che, al momento, non ha ancora gli strumenti per poter gestire?

Sia chiaro… come ogni padre, ho, e avrò sempre,  la massima fiducia in mio figlio: è il resto del mondo che mi preoccupa e il web, oltre ad essere il più mirabolante contenitore di informazioni multimediali, è anche il ricettacolo del peggio della produzione umana.

Al momento le sessioni web di mio figlio si riducono allo sfogliare qualche immagine di animali su Google, sotto la mia stretta sorveglianza, tuttavia non sempre potrò essere presente e, comunque, prima o poi imparerà a leggere e a utilizzare autonomamente il computer.

Come fare quindi per assicurarmi che non si imbatta in contenuti dannosi per la sua età? Per fortuna utilizzo Mac OS X Leopard che mi viene incontro per questa esigenza da padre apprensivo con le interessanti funzioni di controllo parentale disponibili nelle Preferenza di Sistema sotto la dicitura “Controlli Censura“.

Per prima cosa è necessario creare un account utente con il profilo “Gestito con Controlli censura” oppure andare a modificare il tipo di abilitazione direttamente dall’icona Controlli Censura di Preferenze di Sistema. A questo punto è possibile decidere vari aspetti del comportamento del computer mentre viene utilizzato da quell’account.

Una personalizzazione interessante è quella, adatta per gli utenti più giovani, di utilizzare un Finder semplificato. In questo modo si avrà un dock semplicissimo contenente solamente l’icona del Finder e tre cartelle: applicazioni, che sarà di default già aperta sul desktop, Documenti e Condivisa, oltre all’immancabile Cestino. Una delle particolarità del Finder semplificato è quella di aprire qualsiasi applicazione con un singolo click del mouse e di avere tutti i contenuti bloccati, in modo che un piccolo utente pasticcione non possa fare danni.

Sempre nella sezione Sistema dei Controlli Censura è possibile abilitare oppure disabilitare ogni singola applicazione presente sul computer tramite una comoda lista divisa in iLife (GarageBand, iDVD, iMovie, iPhoto, iTunes e iWeb), iWork (Keynote, Numbers e Pages), Internet (iChat, Mail, Safari e ogni altro browser, come ad esempio FireFox), Widget, Utility e Altro (tutto il resto). E’ inoltre possibile scegliere se il giovane utente può avere accesso alle stampanti o alla masterizzazione di CD e DVD.

Nella sezione Contenuto è possibile limitare l’accesso a determinate parole, considerate volgari, del dizionario di Mac Os X e, soprattutto, è possibile abilitare delle restrizioni sull’accesso ai siti Web. Si può specificare un elenco di siti liberamente accessibili oppure si può lasciare che sia il filtro del Mac a selezionare quelli che sono i siti che è meglio che un bimbo non frequenti.

Io ho fatto un po’ di prove con quest’ultima funzione e devo ammettere che il mio Mac è piuttosto bravo a intercettare siti pornografici e neppure permette ricerche con Google riguardo contenuti di quel genere. Un po’ più problematica è la gestione di un altro genere di contenuti, come ad esempio violenza ed estremismi.

Un account gestito utilizza in Google il filtro massimo per le ricerche e, anche se si va ad impostare un diverso livello della protezione Safe Search, non viene preso in considerazione.

Vedremo nella puntata di domani come Controlli Censura ci può aiutare a gestire altri aspetti della vita computeristica dei nostri figli.

Commenti (3)

  1. in inglese di dice censOred, non censUred…. ciucci ;)

  2. @ corinna:
    In effetti in inglese esiste anche il termine “censUred”, che esprime “forte disapprovazione” (cerca sull’applicazione “Dizionario” e ne troverai un’esaustiva definizione). La censura in senso stretto non mi piace perché ricorda assolutismi del passato che hanno contribuito a rendere il mondo peggiore (e che vorrei ad esempio che Controlli Censura contribuisse a filtrare). Non mi sognerei mai comunque di censurare alcun tipo di contenuto a chi ha l’età legale per fruirne, di qui l’iniziale scelta lessicale.
    Tale scelta può tuttavia trarre in inganno, ringrazio quindi l’attenta lettrice Corinna che ha contribuito a chiarire maggiormente l’immagine del titolo spronandomi a scrivere questa mia interpretazione. Ho comunque provveduto a cambiare l’immagine per riflettere una precisione maggiore: il Mac in effetti filtra i contenuti che noi papà (e mamme) apprensivi disapproviamo.

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