Apple, le major e il “Coktail” per iTunes

di Redazione 7

Secondo quanto riportato dal Financial Times, Apple e le maggiori etichette del mercato discografico stanno lavorando allo sviluppo di un progetto, al momento indicato con il nome in codice di “coktail”, che tenterà di rivitalizzare il mercato degli album. Se nel corso dell’ultimo anno le vendite di singole tracce sono andate a gonfie vele, altrettanto non si può dire delle vendite di interi album.

Per porre rimedio a questo trend discendente potrebbe arrivare su iTunes un nuovo formato che permetterà di inglobare le canzoni dell’album in un’applicazione multimediale che allo stesso tempo offrirà contenuti aggiuntivi.

Una delle fonti discografiche del Financial Times non ha fatto mistero del perché di questa scelta: “Si tratta di ricreare l’entusiasmo che si nutriva in passato per gli album, quando ci si incontrava con gli amici per guardare le illustrazioni mentre si ascoltava la musica”.

Il nuovo progetto potrebbe partire già da settembre e se i rumors verranno confermati può darsi che questo sia uno degli annunci dell’evento iPod-related che con ogni probabilità si terrà all’inizio di settembre (la mia fiche da 100$ è su martedì 8, allo Yerba Buena Center for The Arts).

Ma come funzioneranno dunque questi “cocktail” musicali? Secondo le fonti del Financial Times Apple avrebbe studiato il modo di unire in un’unica applicazione la musica dell’album, un booklet digitale, i testi e altri contenuti speciali. La vera novità starebbe nel fatto che per ascoltare le canzoni non sarà necessario accedere alla sezione iTunes del proprio dispositivi. Le tracce potranno essere lanciate direttamente dall’applicazione.

Il fatto che si parli di un applicativo onnicomprensivo lascia intuire che questa nuova trovata sarà indirizzata unicamente ai possessori di iPhone e iPod touch, escludendo di fatto milioni di potenziali utenti dotati di comuni iPod vecchia scuola.

Il Financial Times non tocca il problema ma rinfocola invece i già caldissimi rumors sul chimerico iTablet. Secondo il giornale il nuovo computer touch di Apple sarà pronto prima delle festività natalizie, avrà uno schermo da 10″, potrà collegarsi ad internet e sarà perfetto per contenuti come quelli del progetto “cocktail”, oltre che per tutte le altre applicazioni multimediali on-the-go.

Commenti (7)

  1. Ma sono l’unico a pensare che il problema vero sia il costo? Cioè, perchè continuare ad aggiungere contenuti cercando di giustificare il prezzo invece di abbassarlo? Io possiedo qualcosa come 150 CD di musica classica, che adoro, che mi sono costati in media credo 2 Euro a CD, probabilmente meno. Nella mia collezione ho altri generi che amo molto (come celtica, metal, disco, colonne sonore…ecc…), dove però i CD me li fanno pagare circa 10-20 Euro l’uno, e quindi l’acquisto è dell’ordine di alcune unità ogni decennio. Che diamine, è logica di mercato. Costa poco = vendo tanto, costa tanto = vendo poco.
    Davvero credono di “rivitalizzare” il mercato aggiungendo contenuti? Ma non vi sembra un’idiozia?
    Abbiamo la versione COFANETTO BLU-RAY a 30 Euro dell’ultimo film di Pinco Pallino. Abbiamo la versione COFANETTO CD + DVD + LIBRO a 30 Euro del cantante Tizio Caio (che poi sei un cantante, che diavolo scrivi un libro? Vai in giro a cantare, fai concerti, prenditi i soldi dei biglietti e REGALALI quei diavolo di CD, che farai il tutto esaurito a tutti gli spettacoli!).
    Ora avremo anche il COFANETTO CD + SW + AUTOGRAFO DIGITALE (la posta certificata vale come autografo??!?) ai soliti 30 Euro. Mi sembra abbastanza chiaro che alla fine il problema è che questi stramaledetti 30 Euro uno li tira fuori malvolentieri. Abbassate i prezzi a 3 Euro, uno schifoso CD scritto a pennarello, chissenefrega del dvd con i contenuti speciali, quello è per i collezionisti. Secondo me di colpo i numeri delle vendite diventano folli. Come app-store : Quant’è? 2 o 3 Euro di media? Un miliardo di applicazioni vendute. 1 MILIARDO. 1 + 1 = 2, semplice, no?
    E loro aggiungono contenuti?
    Mah, evidentemente mi sfugge qualcosa, non capisco la logica. Del resto mica sono un economista. Ma forse avrei dovuto farlo. Oppure avrei dovuto fare il cantante. Così, probabilmente, ora scriverei libri :D

  2. @ Bruno:
    Ti StraQuoto in tutto e per tutto! ;)

  3. @ Bruno:
    commento da 10 e lode.

  4. MITICO! …. il commento di Bruno….

  5. @ Bruno:
    condivido appieno; anzi dico di più: l’aggiunta di contenuti come i testi attualmente e cosa completamente inutile visto che da anni ci sono programmi che recuperano i testi delle canzoni gratis automaticamente!

    Sono arrivati alla canna del gas non sanno più cosa inventarsi!

  6. Straquoto. E’ proprio quello che pensiamo tutti. E vale anche per l’iTunes store, non vi sembrano un po’ troppo 0,99€ e 9,99€ per una canzone e un album, che non sono altro che dei fottutissimi file che costano quasi zero?Bruno dice:

    Ma sono l’unico a pensare che il problema vero sia il costo? Cioè, perchè continuare ad aggiungere contenuti cercando di giustificare il prezzo invece di abbassarlo? Io possiedo qualcosa come 150 CD di musica classica, che adoro, che mi sono costati in media credo 2 Euro a CD, probabilmente meno. Nella mia collezione ho altri generi che amo molto (come celtica, metal, disco, colonne sonore…ecc…), dove però i CD me li fanno pagare circa 10-20 Euro l’uno, e quindi l’acquisto è dell’ordine di alcune unità ogni decennio. Che diamine, è logica di mercato. Costa poco = vendo tanto, costa tanto = vendo poco.
    Davvero credono di “rivitalizzare” il mercato aggiungendo contenuti? Ma non vi sembra un’idiozia?
    Abbiamo la versione COFANETTO BLU-RAY a 30 Euro dell’ultimo film di Pinco Pallino. Abbiamo la versione COFANETTO CD DVD LIBRO a 30 Euro del cantante Tizio Caio (che poi sei un cantante, che diavolo scrivi un libro? Vai in giro a cantare, fai concerti, prenditi i soldi dei biglietti e REGALALI quei diavolo di CD, che farai il tutto esaurito a tutti gli spettacoli!).
    Ora avremo anche il COFANETTO CD SW AUTOGRAFO DIGITALE (la posta certificata vale come autografo??!?) ai soliti 30 Euro. Mi sembra abbastanza chiaro che alla fine il problema è che questi stramaledetti 30 Euro uno li tira fuori malvolentieri. Abbassate i prezzi a 3 Euro, uno schifoso CD scritto a pennarello, chissenefrega del dvd con i contenuti speciali, quello è per i collezionisti. Secondo me di colpo i numeri delle vendite diventano folli. Come app-store : Quant’è? 2 o 3 Euro di media? Un miliardo di applicazioni vendute. 1 MILIARDO. 1 1 = 2, semplice, no?
    E loro aggiungono contenuti?
    Mah, evidentemente mi sfugge qualcosa, non capisco la logica. Del resto mica sono un economista. Ma forse avrei dovuto farlo. Oppure avrei dovuto fare il cantante. Così, probabilmente, ora scriverei libri :D

  7. Perchè non fanno come lo zune store, 15 $ al mese e hai tutto quello che vuoi?

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