Moleskine: il taccuino degli artisti a prova di tecnologia

di Redazione 16

La tecnologia è in continua evoluzione e come l’aria è inafferrabile il suo veloce cambiamento in grado di rendere la nostra vita più piacevole e divertente. Esistono però dei limiti, degli oggetti diventati ormai di culto che fanno parte del nostro presente quanto del nostro passato così profondamente da non riuscire nemmeno a rendercene conto. Se piuttosto che scrivere una lettera, ormai ci si affida alle mail, un appunto di viaggio, una intuizione geniale o un pensiero da nascondere gelosamente agli occhi di chi potrebbe violare il nostro pc restano meglio impressi sulla leggendaria Moleskine. Il taccuino degli artisti, che fa parte della tradizione, da qualche anno è tornato prepotentemente di moda e le sue vendite si moltiplicano mese dopo mese. Che cos’è che attira e colpisce chi non sa navigare su internet e chi invece, vive perennemente davanti allo schermo del computer?

Con il suo colore nero e la sua dimensione tascabile sa di quotidiano, riempie le giornate di rituali essenziali che oggi si ha voglia di ritrovare e ricorda il quaderno degli appunti di artisti e intellettuali degli ultimi due secoli. Un tempo, non era difficile trovarlo fra le mai di personaggi indimenticabili come Vincent Van Gogh e Pablo Picasso, ma anche di Ernest Hemingway e Bruce Chatwin. Semplicissimo eppure perfetto pure per chi ama i colori accesi e gli accessori bizzarri.

Il taccuino Moleskine® è un semplice rettangolo nero, con gli angoli arrotondati e chiuso con un elastico, anonimo eppure ricercato. E’ facile trovarlo nelle borse o in tasca, senza uno spazio libero o usato soltanto raramente, per non rovinarne il bianco delle pagine, con venerazione quasi maniacale. Eppure non tutti sanno che è stato ricreato sul modello dei  taccuini che Bruce Chatwin portava con sé nei suoi viaggi, lo stesso che compare con tale nome nell’opera “Le Vie dei Canti” in cui lui stesso raccontava la storia del suo fornitore di quaderni, un cartolaio in Rue de l’Ancienne Comédie a Parigi, prima che ne venisse interrotta la produzione.Dopo anni di silenzio, nel 1997, grazie ad una azienda di Milano, Moleskine è risorto dalle sue ceneri e adesso viene distribuito in 53 paesi, attraverso 14.000 punti vendita con vendite ben più che positive. Sinonimo di cultura, viaggio e memoria ha la strabiliante capacità di avvicinare alla scrittura con carta e penna anche chi ormai conosce solo la tastiera del pc e regala la certezza che l’anima ancora oggi sa parlare soprattutto con metodi tradizionali e che la tecnologia, seppure indispensabile,  a volte può lasciare spazio ad altri silenziosi ma insostituibili protagonisti.

Commenti (16)

  1. Lungi da me qualsiasi intenzione di critica,solo un consiglio.
    L’articolo è bello, apprezzabile specialmente da chi i Moleskine li usa da anni, ma…sembra scritto dall’ufficio stampa Moleskine, non vedo il nesso con alcun prodotto Apple, se non con l’app Moleskine che però non viene neanche menzionata nell’articolo.

    Aggiungete al mix la pubblicità come sfondo al blog… qualcosa non va, se non altro in termini di comunicazione.

    La pubblicità e i post pubblicitari vanno bene, ma correttezza vorrebbe che venissero in qualche modo indicati
    “Questo post è sponsorizzato da azienda.it”
    E’ solo un consiglio per un futuro miglioramento, non ve la prendete:)

    1. Gentile lettore,
      ti ringraziamo per i consigli utilissimi in una redazione di giornalisti che giornalmente vogliono confrontarsi con l’esterno. Volevo soltanto farti notare che la correttezza nel nostro post non manca, in quanto in alto accanto alla firma del pezzo c’è scritto categoria redazionale, per cui l’intento del post non è nascosta a nessuno. Non esiste un’app moleskine non menzionata, ma una precisa scelta redazionale, una piccola provocazione, per un articolo inserito in un blog che pur parlando strettamente di tecnologia, non dimentica che la vita di tutti i giorni è fatta anche di oggetti molto meno sofisticati ma altrettanto amati, questo a prescindere da qualunque intento di natura pubblicitaria.

      Cordiali saluti
      Francesca Spanò

    2. Tranquillo, le “critiche” costruttive (critica è discernimento, la parola può essere anche molto positiva!) fanno sempre piacere. Diciamo che in gergo “redazionale” o “pubbliredazionale” è terminologia sufficiente ad indicare con chiarezza che un articolo ha un fine pubblicitario. ;) Lo sfondo cartaceo del sito è bellino, no? :)

  2. Sono d’accordissimo con Nick….
    più che altro lo trovo di cattivo gusto come cosa. Sinceramente non ho nemmeno letto l’articolo perchè so già che esprimerà un giudizio non obbiettivo.
    In futuro evitate queste uscite o sicuramente perderete lettori..o almeno, perderete me!

  3. taccuino moleskine.. indispensabile nel kit del perfetto hipster

    ps. chiudete il tag corsivo nell’articolo

  4. Grazie della risposta,
    solo una domanda,magari dovuta alla mia ignoranza, cosa significa che un articolo è nella categoria redazionale? che è stato scritto come “pubblicità”? niente polemica, è solo un dubbio.

    L’articolo, ripeto, mi è piaciuto e ho apprezzato la scelta di parlare del Moleskine, tovo solo fuorviante leggere un articolo del genere e poi trovare la pubblicità di Moleskine in sfondo.
    Se fa parte di una campagna stampa di moleskine, come già successo in altri post precedenti con altri produttori, è sufficiente dirlo. Anzi, dal mio punto di vista verrà solo apprezzato per la trasparenza e la dinamicità della redazione nel rivolgersi ad altre realtà, non solo i nostri apple-cosi. :)

    Piccolo ps:
    l’app in questione è questa:
    http://www.moleskine.com/it/moleskine_world/moleskine_app/

    E’ gratis e sembra molto carina e ben fatta..
    magari è buona per un prossimo articolo:)

  5. Non è l’unico sito su cui vedo questo articolo: evidentemente Moleskine ha deciso di avviare una campagna di marketing molto aggressiva. Buon per loro.
    Io trovo le moleskine comodissime per prendere appunti all’università, soprattutto quelle a copertina rigida, che si possono tenere anche sulle ginocchia. Ne esistono di così tanti tipi poi, che è impossibile non trovare quella più adatta a se’.
    PS: non mi piace il nuovo sfondo bianco del sito però…

  6. Sul mio Moleskine ho attaccato una Mela Apple, quasi a sottolineare la loro stretta parentela quali contenitori di idee..

  7. @ Camillo Miller:
    Ok, già è più chiaro.
    Però, fossi in voi, più che una categoria, metterei una frasetta a fine pagina, tipo disclaymer..

    ps: l’app moleskine è proprio carina.. consente anche di fare degli schizzi, non male.

  8. Non vedo alcun nesso tra questo articolo e il mondo apple. Pensavo in qualche esempio di utilizzo da parte di possessori apple o spunti di utilizzo in combinazione con tecnolgie. Attenzione parlo da utente apple e Moleskine…ma sinceramente lo trovo un articolo abbastanza privo di senso, se non a mero scopo pubblicitario..

  9. come la fate lunga!

  10. JNK wrote:

    come la fate lunga!

    Non si tratta di farla lunga, leggo TAL ogni giorno dal feed, se posso contribuire e fare delle critiche costruttive ben venga..
    E’ a questo che servono i commenti no?

  11. @ Camillo Miller:
    Preferivo quello scuro perché focalizzava l’attenzione sul contenuto, era più riposante e dava un’atmosfera veramente “lounge”. Inoltre non continua fino in fondo alla pagina, quantomeno con una trama ripetuta, ma viene bruscamente interrotto dal bianco, cosa che non mi piace affatto.
    Comunque l’immagine in sé è carina. Ma l’avete fatta voi o quelli di Moleskine?
    Già che ci siete però.. perché non pensate ad un restyling del sito?

  12. @ g:
    Chi dice che non ci stiamo pensando ? :)

  13. @ Camillo Miller:
    Aah! Ottimo :D

  14. No, assolutamente non mi piace.
    Capisco l’esigenza di ‘rinnovare’ ogni tanto, ma: no, non mi piace.
    Condivido pienamente l’opinione di g : “Preferivo quello scuro perché focalizzava l’attenzione sul contenuto, era più riposante e dava un’atmosfera veramente “lounge”. Ecco, appunto, lounge! : cosa cavolo c’entra uno sfondo BIANCO ACCESO?!
    Vi sembrerà esagerato, ma credo che, poichè lo lascerete bianco, farò sempre più fatica a leggervi, in altre parole : vi leggerò sempre meno. Peccato, cavolo.

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