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Robert Reich difende Apple e l’innovazione

“Perché la Federal Trade Commission minaccia Apple con la possibilità di una causa legale per abuso del proprio potere economico,  ma non alza neppure un sopracciglio contro la crescente ed enorme forza economica (e politica) della JP Morgan Chase o di una qualsiasi altra delle quattro grandi banche di Wall Street?”

Se lo chiede Robert Reich, professore di Diritto Pubblico a Berkeley e Segretario del Lavoro sotto la presidenza Clinton, in un intervento dal titolo eloquente, “Apple isn’t the Problem. Wall Street’s Big Banks are the Problem”, pubblicato sul suo blog e sull’Huffington Post.

Il tema dell’articolo è l’indiscrezione su una possibile indagine dell’antitrust nei confronti di Apple a seguito dell’inclusione di alcune postille nei Terms Of Service del SDK di iPhone OS 4 che impediscono l’uso di compilatori cross platform di terze parti come l’iPhone packager di Flash CS5 e la collezione e la condivisione di alcune tipologie di dati di profilazione degli utenti da parte delle apps, una mossa che potrebbe favorire iAd (sempre che la piattaforma di Apple usi davvero quei dati una volta a regime).

Il nostro futuro, spiega il professore, dipende più dalle invenzioni di gente come Steve Jobs, capace di creare prodotti che migliorano le nostre vite, che non su quello di personaggi come il CEO di Chase Bank Jamie Dimon, capaci solo di creare prodotti finanziari che rischiano di far crollare l’economia.

“[Google, Apple e RIM] stanno innovando come matti, così come decine di migliaia di sviluppatori indipendenti. Se la decisione di Apple ridurrà il numero delle future applicazioni che possono girare sui suoi prodotti, Apple ne soffrirà e probabilmente cambierà idea,” scrive Reich. “Per contro le quattro più grandi istituzioni bancarie sono così grandi e il resto dell’economia dipende talmente tanto da loro che se una di loro fa una scelta sbagliata può far crollare tutto il sistema. Si spartiscono in quattro circa 7 trilioni di dollari in assets, più della metà dell’intera economia statunitense”.

La difesa di Apple e degli altri innovatori tecnologici serve a lanciare un’accusa non alla Federal Trade Commission, ma al fatto che alla FTC e ad altri organismi antitrust non sia lasciata la possibilità di indagare sulle banche. E’ questo il punto, per Reich. Mentre la FTC complica la vita a chi fa girare davvero l’economia grazie all’innovazione, ha le mani legate nei confronti delle quattro banche d’affari che comandano Wall Street e l’economia americana.

“Un altro buon motivo per promulgare una riforma finanziaria,” conclude Reich. “L’unico modo per essere sicuri che nessuna banca sia troppo grande per poter fallire (e vada di conseguenza salvata dallo stato, ndr), è fare in modo che nessuna banca sia troppo grande. Le banche più grandi andrebbero ridimensionate. Giù le mani da Apple. Riportate le banche ad una dimensione accettabile.”

Redazione

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  • Ci siamo, come la solito chi si fa notare e prende decisioni forti provoca le invidie e le gelosie di tanta gente. Chi invece fa i suoi magheggi in sordina, mantenendo un basso profilo, può continuare indisturbato.
    Cassiamo Apple, cassiamo Google, cassiamo l'innovazione e continuiamo ad aggrapparci ai soldi inventati.
    Siamo una società consumistica che non produce più nessuna innovazione tale da spingerci ad un bisogno reale.

  • Adesso, non conosco così a fondo l'economia per poter dire che Reich ha ragione sulle banche, non voglio essere presuntuoso. Però mi inchino alle parole che dice riguardo le società che producono innovazione! Ben detto!

  • E chissà chi sarà stato a lamentarsi con l'FTC del cambio di licenza per l'OS4? ;-)
    Comunque questo signore ha ragione da vendere, non che l'FTC non debba controllare che le cose non sbordino in monopoli (che danneggiano soprattutto gli utenti) ma.... è possibile che siamo con l'acqua alla gola e quelli che hanno fatto casino se la spassano?

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