Prestigiosa università cinese ruba il logo di Touch ID

di Redazione Commenta

Una prestigiosa università cinese sta festeggiando i suoi 100 anni. Il logo dell'evento, però, ricorda molto da vicino quello di Touch ID. È la seconda gaffe nel giro di una settimana per la Fudan University di Shanghai.

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Una rinomata università cinese avrebbe rubato il logo di Touch ID per una il suo 110imo anniversario. L’università è la Fudan University, una tra le più rinomate istituzioni cinesi, e bisogna ammettere che il logo scelto per l’evento ha non poche somiglianze con il logo utilizzato da quasi un paio di anni da Apple per indicare le funzioni Touch ID sui suoi iPhone e iPad.

Il logo utilizzato dalla Fudan sembra essere una versione specchiata del logo di Touch ID, leggermente ruotato in una direzione. La forma delle linee, però, e le interruzioni, sono praticamente uguali a quelle scelte da Apple, e questo spinge a credere che non possa trattarsi di una coincidenza.

La somiglianza dei loghi è stata scoperta di recente da Kotaku, che ha studiato i due loghi trovando una corrispondenza sorprendente. La cosa comica è il fatto che si tratta del secondo scandalo legato al plagio della Fudan nel corso di una sola settimana.

L’università è stata costretta in questi giorni a rimuovere un video promozionale dai suoi canali social. La ragione? Il video era sostanzialmente identico ad un video promozionale creato dalla Univeristy of Tokyo. La scuola si è scusata per lo scivolone dovuto al plagio del video, ma non ha ancora rilasciato dichiarazione a riguardo del logo di Touch ID.

Le aziende cinesi sono tristemente note per la libertà con la quale prendono ispirazione da prodotti coperti dalla proprietà intellettuale. Specialmente quando il marchio in questione è una azienda o una istituzione che ha sede al di fuori della Cina.

Uno studio condotto nel 2013 sui furti di proprietà intellettuale guidato dall’ex ambasciatore statunitense per la cina Jon Huntsman aveva stimato che la contraffazione di marchi americani in Cina genera ogni anno guadagni mancati per 300 miliardi di dollari.

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