Ecco perché i big del commercio USA stanno rifiutando Apple Pay

di Redazione 3

Perché le grandi catene americane sono contrarie all’adozione di Apple Pay. Sono pochi i marchi che hanno scelto di supportare il servizio per il pagamento digitale introdotto da Apple con iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Alcuni esercizi commerciali hanno completamente disattivato NFC, bloccando anche servizi concorrenti a quello di Apple come Google Wallet. Le ragioni di questa resistenza, si scopre in queste ore, sarebbero contrattuali.

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Perché le grandi catene americane sono contrarie all’adozione di Apple Pay. Sono pochi i marchi che hanno scelto di supportare il servizio per il pagamento digitale introdotto da Apple con iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Alcuni esercizi commerciali hanno completamente disattivato NFC, bloccando anche servizi concorrenti a quello di Apple come Google Wallet. Le ragioni di questa resistenza, si scopre in queste ore, sarebbero contrattuali.

Pare infatti che tutti i partner del consorzio Merchant Customer Exchange (di cui fanno parte Walmart, CVS, The Gap e altre grandi catene) siano obbligate per contratto a supportare solo il sistema di pagamento mobile CurrentC (ancora non disponibile). Chiunque si azzardasse ad utilizzare Apple Pay nei suoi negozi si troverebbe a dovere pagare una salata multa.

A scoprire l’arcano è stato il New York Times, che citando fonti vicine alla questione spiega che sia proprio il consorzio MCX ad avere messo i bastoni tra le ruote al lancio di Apple Pay. Questo spiegherebbe le notizie degli scorsi giorni secondo cui grandi catene come Walmart e CVS avrebbero rifiutato tutti i tentativi di pagamento fatti con il nuovo servizio di Cupertino.

Walmart, contattato dal New York Times, ha commentato sulla questione spiegando che il consorzio lavora per gli interessi dei consumatori, ed è per questa ragione che sta rifiutando il pagamento con Apple Pay.

CurrentC, la soluzione alternativa ad Apple Pay proposta dal consorzio, sarà lanciata solo nel 2015. Il software, in fase di sviluppo dal lontano 2012, utilizza codici QR generati al momento del pagamento, che richiedono di mostrare il telefono al cassiere nel momento del pagamento.

CurrentC, collegato direttamente ai conti bancari degli utenti, mira a evitare il passaggio per le carte di credito. Le banche, nel frattempo, hanno stretto un accordo con Apple nella speranza che Apple Pay aumenti il numero di micro-transazioni eseguite quotidianamente con le carte di credito.

Tim Cook, lo scorso lunedì, ha commentato il lancio di Apple Pay spiegando che già un milione di carte di credito era stato registrato sui dispositivi compatibili nelle prime 72 ore di disponibilità del servizio. Cook ha anche detto di non avere timore della concorrenza, sostenendo che sarà il mercato a dimostrare quale tipo di servizio preferisce utilizzare.

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Commenti (3)

  1. fra tutti gli standard che ha proposto apple, quello di apple pay mi sembra il migliore da seguire.

  2. “Pare infatti che tutti i partner del consorzio Merchant Customer Exchange (di cui fanno parte Walmart, CVS, The Gap e altre grandi catene) siano obbligate per contratto a supportare solo il sistema di pagamento mobile CurrentC (ancora non disponibile). Chiunque si azzardasse ad utilizzare Apple Pay nei suoi negozi si troverebbe a dovere pagare una salata multa.”

    Scusami ma non è corretto.

    Conference di ieri con CEO della MCX:

    “During the call, MCX CEO Dekkers Davidson and COO Scott Rankin clarified that MCX merchants who choose to accept Apple Pay are not subject to fines. As stated in the blog post earlier today, merchants are also free to leave the consortium entirely at any time without penalty beyond forfeiting the time and money already invested in the effort.”

  3. probabilmente la digitalizzazione del portafoglio e’ il futuro. tutti si sono buttati dentro senza pero tenere conto degli interessi dei consumatori. tutte le aziende (come apple) stanno proponendo un loro standard di pagamento che si basa sul passaggio di denaro nella carta di credito. questo in parole povere significa pagare anche le banche (aziende annesse) per le transazioni cosa che creerà più guadagni per i big e banche facendo pagare per ogni transazione il consumatore. il tutto non e’ assolutamente gratis, grazie! dovrebbero adottare una piattaforma universale rivolto a far risparmiare tempo e denaro ai consumatori piuttosto che litigare per prendere la fetta più grossa. queste cose a volte sono davvero vergognose. e’ come un cane che litiga con un altro cane per lo stesso osso e nessuno dei due molla.

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