L’iPad 3, obsoleto troppo in fretta: in Brasile parte la class action

di Redazione 6

Quando ad inizio novembre 2012 Apple ha presentato l’iPad di quarta generazione, a soli sette mesi di distanza dal lancio del precedente modello con Retina Display, in tanti hanno gridato “allo scandalo”. A molti clienti non è andata giù che Apple abbia deciso di aggiornare il prodotto con un anticipo così largo rispetto all’abituale tempistica su base annuale.
In Brasile non si sono limitati agli strepiti e alle pubbliche critiche sui media. L’IBDI, Istituto Brasiliano per la politica e il Diritto Informatico, sostiene che quella messa in pratica da Apple sia una strategia di “obsolescenza programmata” e per questo motivo ha deciso di lanciare una class action contro l’azienda.

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Secondo l’accusa, riportata dal Jornal Do Comèrcio, Apple avrebbe potuto tranquillamente dotare l’iPad di 3a generazione del processore, della fotocamera e del connettore dell’iPad di 4a generazione, ma ha deciso invece di ritardarne l’introduzione per rendere “precocemente obsoleto” il tablet lanciato meno di un anno fa, a marzo 2012.

Nei documenti depositati presso una corte federale brasiliana lo scorso 6 febbraio, si legge anche un’altra accusa, relativa ad una scorretta pratica commerciale: Apple, secondo i sostenitori della class action, non avrebbe provveduto ad informare correttamente i consumatori brasiliani della differenza fra l’iPad di terza generazione e quello più recente, inducendo così i clienti ad acquistare tablet più datati con la convinzione di avere fra le mani il prodotto più aggiornato.

Secondo un altro quotidiano brasiliano la class action è finalizzata all’ottenimento di un risarcimento del 50% sul prezzo del tablet di terza generazione acquistato dagli aderenti all’azione legale e annessa sostituzione del prodotto con la versione più recente. In più viene suggerita una multa per Apple pari al 30% del prezzo di ciascun iPad di terza generazione venduto in Brasile fino ad oggi.

La Terra del Samba fino ad ora non si è dimostrata particolarmente accoglienti nei confronti della Maça Mordida: è della settimana scorsa la notizia della sconfitta legale di Cupertino che ha perso i diritti sul nome iPhone nel paese. Ora li detiene tale “Gradiente”, un’azienda che aveva registrato il nome nel 2000, ne aveva ottenuto i diritti nel 2008 e nel dicembre scorso ha lanciato una linea di “iPhone” basati su Android giusto in tempo per non perdere l’attribuzione del trademark.
La disponibilità immediata alla cessione del trademark in cambio di congruo esborso da parte di Cupertino lascia facilmente intuire la natura di siffatta impresa, che tuttavia opera legalmente nei confini del diritto brasiliano.

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Commenti (6)

  1. 50% sul prezzo del tablet di terza generazione acquistato dagli aderenti all’azione legale e annessa sostituzione del prodotto con la versione più recente
    + multa????
    beh mi sembrano esagerati
    per la mole di gente che puo permettersi un ipad in brasile Apple fà prima ad uscire dal mercato e sfanculizzarli

    1. @pippolippo: forse non sei mai stato in brasile … sono tanti i brasiliani del ceto medio non solo favelas

  2. “La disponibilità immediata alla cessione del trademark in cambio di congruo esborso da parte di Cupertino lascia facilmente intuire la natura di siffatta impresa”
    …ma quando invece era Jobs a “rubare” (cit. Picasso) le sue erano solo manifestazioni di genialità e furbizia eh?

  3. Fanno bene ! A fargli causa

  4. Certo che anche i brasiliani hanno problemi mica da ridere!

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