Una linea di iMac totalmente prodotta negli USA?

di Pasquale Cacciatore Commenta

iMAc freemont

Non di sola Cina vive la Apple, a quanto pare. Qualche giorno fa è iniziata a circolare online un’interessante novità per quanto riguarda l’azienda di Cupertino, ovvero alcuni iMac che riportavano, per la prima volta, la dicitura “Assemblato negli USA” piuttosto che la classica “Assemblato in Cina”. E ora spunterebbe una dichiarazione ufficiale di Tim Cook.

Una conferma sulla questione “assemblaggio”, secondo quanto dichiarato da NBC News, arriverà tra poche ore grazie ad un intervento che Tim Cook in persona farà in un’intervista a Radio Center. Il CEO di Apple dichiarerà che nel prossimo anno una delle attuali linee di iMac sarà prodotta esclusivamente negli Stati Uniti. Ad oggi non è dato di sapere, per motivi di segretezza aziendale, di quale linea si tratterà.
L’intento di Apple, inoltre, sarà quello di estendere nei prossimi anni sempre di più la produzione industriale in suolo americano.

Se le parole di Cook verranno confermate, questa non potrà che essere un’ulteriore prova a favore di quanto già notato in questi giorni. Ultimamente, infatti, hanno iniziato a rimbalzare su Internet immagini di nuovi iMac che riportano la scritta “Assemblato negli USA”, e l’intervista potrebbe sanare molti dubbi.

9to5Mac ha cercato di far luce sulla vicenda, e indagando su alcune consegne di nuovi iMac effettuate da FedEx è risalita a Freemont, California, come destinazione iniziale in cui il prodotto è stato consegnato al corriere. Fatto molto interessante, perché Freemont è proprio il posto dove venivano assemblati i primi Mac (fino al trasferimento della produzione nel 1993).

Un ritorno alle origini, insomma? Per ora è ancora presto per affermare con sicurezza che Apple abbia iniziato a produrre proprio nella sua storica (ex) sede industriale. Quel che è certo, tuttavia, che qualcosa nei processi industriali dell’azienda si è certamente mosso negli ultimi mesi; complici, probabilmente, gli effetti della crisi economica e le agevolazioni del governo americano a favore della produzione in suolo USA.

La vicenda ha, inoltre, importante rilevanza dal punto di vista prettamente industriale. La dicitura “Assemblato negli USA”, secondo le leggi federali americane, può essere assegnata solo a prodotti il cui “processo di assemblaggio avviene negli USA, e tale assemblaggio risulti sostanziale” [cit]. Non si tratterebbe, quindi, di un semplice importare componentistica dall’esterno e unirla insieme negli Stati Uniti, bensì – a quanto pare – di veri e propri processi di produzione che avverrebbero proprio su territorio americano.

Per il momento, questo è tutto quello che si conosce; noi rimarremo certamente in attesa di interessanti novità.

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