Google Chrome OS: la nuova sfida di Big G

di Redazione 10

Google lancerà un proprio sistema operativo chiamato Chrome OS. L’annuncio ufficiale è arrivato poche ore fa sul blog di Big G. L’azienda di Mountain View si prepara ad immettere sul mercato un nuovo OS Open Source, leggero e veloce, basato su Linux.

Lo scopo di Google è quello di introdurre un sistema operativo che metta il web al centro dell’esperienza d’uso e in tal senso il progetto è un naturale sviluppo di ciò che Google ha già fatto con Chrome nel mondo dei browser.

Big G fa sapere esplicitamente che il Chrome OS approderà, almeno inizialmente, solo sui netbook. Il codice sorgente verrà “svelato” prima della fine del 2009, mentre le trattative con i produttori sono già in corso e i primi modelli di mini-laptop dotati del sistema operativo di Google verranno commercializzati a partire dalla seconda metà del 2010.

Google Chrome OS non interferirà con Android, che rimarrà un progetto separato e con intenti e finalità differenti rispetto alla nuova avventura nel mercato dei sistemi operativi.

Android è un sistema pensato per piccoli dispositivi e per prodotti molto differenti fra loro per formato e funzioni (cellulari e set top box, ad esempio), mentre Chrome OS sarà un vero sistema operativo pensato per coloro che svolgono la maggior parte dei loro compiti sul web.

Il competitor diretto di Google Chrome OS sarà ovviamente Windows. Il sistema operativo della Microsoft è al momento la scelta obbligata per la maggior parte di coloro che acquistano un netbook (le mini-distro di Linux vengono scelte da una percentuale irrisoria degli acquirenti), mercato in cui al momento Apple ha deciso -saggiamente- di non competere.

Quello dei mini-computer ha tutta l’aria di essere un mercato basato su un enorme bolla commerciale che si regge sul marketing. I netbook si vendono bene perché costano poco, ma i grandi numeri servono solo a gonfiare i risultati fiscali dei produttori alla voce “unità vendute”. Il ricavo ottenuto dalla vendita di queste calcolatrici sovradimensionate sono irrisori. C’è bisogno di un cambiamento anche dal punto di vista dell’hardware e se Google riuscirà a spingere in questa direzione il trend del settore Google Chrome OS sarà riuscito in una titanica impresa.

Sarebbe interessante sapere che ne pensa Richard Stallman, di questa nuova impresa made in Mountain View. Il padre della GNU Foundation è un nemico dichiarato del Cloud Computing, che lui ritiene essere una minaccia per la libertà: “Se usi un programma proprietario o il server di qualcun altro, sei senza difese. Se plastilina nelle mani di chiunque abbia sviluppato il software”. La posizione di Stallman è notoriamente oltranzista, ma porta in se un barlume di verità. Un rapido esempio. GMail è il client di posta più usato del mondo. In pochi però sono coscienti del fatto che da un giorno all’altro, per un qualsiasi motivo anni di corrispondenza potrebbero svanire, sostituiti da un divieto di accesso al proprio account (tanto per dirne una).

Attenzione, nessuno dice che Google sia una “evil company”, anzi. Il punto però è che consegnare una parte così importante del proprio lavoro, delle proprie relazioni, in generale della propria identità digitale, nelle mani di un gestore di un servizio web gratuito in maniera incondizionata, non è mai un fatto positivo.

Ma se per GMail il problema è superabile semplicemente scaricando la posta sul proprio computer tramite POP3 per avere sempre un backup fisico locale, quali saranno le soluzioni alternative fornite a chi utilizza un intero sistema operativo basato unicamente sull’utilizzo di applicazioni web? Voi che ne pensate?

In ogni caso da qui alla seconda metà del 2010 possono accadere ancora moltissime cose nel settore del mobile computing e Apple potrebbe fare ancora una volta la parte del guastafeste. Una sola parola: iTablet.

Commenti (10)

  1. A me questa cosa del Web pare una bischerata. Nel senso, ci sono già milioni di Web app a disposizione per sfruttare Internet alla massima potenza, un sistema operativo deve (saper) fare ben altro.

  2. spero solo che non sia la solita ubuntu ricarrozzata, in cui l’unica novità sarà l’integrazione degli applicativi google…

  3. @ Stefano :
    ti quoto anche io, però in parte!

    le web app non mi sono mai andate a genio, ma sono il futuro.

    google fa bene a fare un sistema operativo fatto così. coma apple, punta tutto su internet e cerca di far smuovere il mercato.
    poi è ovvio che una grande società del genere, che si trova a trafficare con miliardi di dati si trovi anche dei casini per quanto riguarda la privacy.

    mi ricordo quando teeeeeeempo fa lessi un’articolo su android, quel fantastico sistema operativo che doveva sfornare google, che avrebbe rivoluzionato le tariffe internet e che ti permetteva di comprarti un super cellulare a meno di 100 euro e ripagartelo con la pubblicità!! cacchio, quella si che era una grande idea!!

  4. @ laddantel:
    è che poi va sempre a finire così: OS scarso, basato su i WIDGET (no dico, I WIDGET!!!!!), brutta copia di GNU Linux… è inutile voler fare tanto per, non puoi pensare di fare un sistema operativo basato sul Web non ha molto senso

  5. Un os di Google? Farebbe aumentare concorrenza e consapevolezza negli utenti che c’è altro oltre a windows e quindi farebbe vendere più mac! Bene bene.

  6. Ve lo immaginate un sistema operativo web-centrico, che ad ogni uso di un’applicazione ha bisogno di collegarsi a internet in Italia? No, dico, studiato per i netbook, da usarsi in mobilità, in ITALIA? Servirà come minimo un mutuo, con i 4 gestori che abbiamo…

  7. @ Tiziano Dal Betto:
    se lo prendi con tre ti ce ne vogliono 2 (h3g Tim roaming) :D

  8. IMHO vedo due problemi:

    1 – la connettività ad Internet non è ancora così universalmente raggiungibile e quindi, senza applicazioni installabili, il device risulterebbe inutilizzabile fuori rete;

    2 – rispetto ad Android che gira sugli smart-phone ed quindi in un contesto nel quale gli utenti sono meno legati a schemi, questo OS dovrebbe girare su un netbook e l’impatto culturale sarà più sconcertante: forse molti vorranno tornare alla vecchia ciofeca di windows :)

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