Ecco per quale ragione iPad Pro non può avere successo. Il segreto sta nel suo prezzo e nel prezzo di Apple Pencil, che naturalmente restringono di molto il bacino di utenti per i quali i developer di app professionali dovrebbero voler creare applicazioni costose e complicate da distribuire su App Store (dando il 30% del guadagno ad Apple).
Tim Cook ha da poco terminato un tour promozionale per iPad Pro nel quale non ha fatto altro che ripetere che il nuovo tablet di Apple è in grado di sostituire un computer. I recensori del nuovo tablet, però, sembrano concordare: iPad Pro non può sostituire un Mac. Non ancora, almeno. Allora la domanda diventa: quando potremo pensionare definitivamente il nostro Mac per usare un iPad con un massiccio display da 13 pollici?
La risposta è semplice: quando iOS e le applicazioni per iOS saranno mature quanto basta per fare concorrenza a quelle di OS X. E probabilmente proprio qui giace il più grande punto debole di iPad Pro.
Il sistema operativo del nuovo tablet di Apple è nato su iPhone. Non ha fatto un grande passo in avanti (o di lato, se preferite) quando è stato portato su iPad, e ad oggi risulta… monco. Il multitasking permette di aprire al più due app contemporaneamente, e ogni volta che si avvia una delle app si ha l’impressione che l’esperienza di utilizzo sia semplificata, nella forma e nei contenuti. Progettata, se volete, per una piattaforma mobile. Anche se ormai iOS su iPad non è necessariamente una piattaforma mobile come lo era iPhone nel 2010.
Apple ha il dovere (se vuole venderci iPad Pro come uno strumento per professionisti) di fare maturare iOS verso orizzonti più dinamici, aperti e flessibili. Non è un caso se OS X rimane il sistema operativo preferito di chi deve lavorare e produrre, piuttosto che consumare contenuti.
Ma il successo di iPad Pro come sostituto del computer sarà decretata anche e soprattutto dagli sviluppatori di terze parti, che ora hanno il compito di creare applicazioni ottimizzate per il nuovo gigantesco schermo di iPad Pro, per la sua tastiera e per Apple Pencil.
E questo è un secondo importante problema. iPad Pro si vende come un dispositivo per professionisti. Sul quale fare girare applicazioni per professionisti. Ma quante persone compreranno iPad Pro? E quante di queste sceglieranno di spendere altri 109€ oltre al prezzo del tablet per acquistare Apple Pencil? Il bacino di utenti del nuovo iPad e del suo accessorio è di piccole dimensioni. E quale vantaggio ha uno sviluppatore di applicazioni professionali di creare un software specifico per iPad Pro, sapendo che pochissime saranno le persone che sceglieranno di comprarlo?
A questo si aggiunge la barriera di App Store. Se lo sviluppatore vuole distribuire il suo software per iPad Pro deve dare il 30% del prezzo ad Apple e perdere qualsiasi controllo sul metodo di distribuzione del suo software per colpa di Apple.
iPad Pro può essere un successo e sostituire un Mac. A patto che Apple si decida a fare crescere iOS e gli sviluppatori accettino il rischio di sviluppare applicazioni costose da vendere su App Store ad un pubblico molto ristretto di utenti.
VitoM 20/11/2015 il 19:24
D’accordissimo!
₲⎞⥀ 22/11/2015 il 11:14
Apple dovrebbe tornare a fare software professionale se vuole espandersi in questo settore
Thomas Boccaccia 23/11/2015 il 09:41
L’ho provato, e devo dire che con la smart cover può tranquillamente sostituire un personal computer per un utente medio. web, invio mail, messaggistica…
saviomaximo 23/11/2015 il 11:39
se non si da una mossa apple farà un buco enorme