Apple denunciata per violazione di brevetto, stavolta insieme a Google

di Redazione 4

A dire il vero, a fare compagnia ad Apple, stavolta ci sono altre 35 aziende (tra cui Google), nella classica azione legale “cumulativa” per presunta violazione di brevetti, in cui una singola società (questa volta interpretata da InNova che, a giudicare dal sito web non dovrebbe neanche sapere che cosa sia il settore informatico) chiede risarcimenti a destra e a sinistra, cavandone generalmente qualcosa.

Oggetto del contendere è il brevetto n° 6,018,761 (System for Adding to Electronic Mail Messages Information Obtained from Sources External to the Electronic Mail Transport Process) che descrive una tecnologia utilizzata per differenziare tra i messaggi email “regolari” e quelli, invece, indesiderati, o più semplicemente l’arcinoto “spam”. Il brevetto appartiene a Robert Uomini, fondatore di InNova ed è stato depositato quindici anni fa.
Più precisamente, nel brevetto è descritto un sistema che può ottenere informazioni relativamente a un messaggio anche se il messaggio non include dati come nome, indirizzo o numero di telefono; un database contenente questo tipo di elementi sarebbe poi necessario a differenziare i messaggi.

Nello specifico, Apple è accusata di aver realizzato, usato e venduto software per filtrare la posta indesiderata, senza esclusioni, sia per quanto riguarda Mac OS X che per la posta inviata al dominio apple.com.

Christopher Banys, l’avvocato responsabile dell’azione legale, ha dichiarato in un comunicato stampa:

“L’email, per come la conosciamo, smetterebbe sostanzialmente di funzionare se non fosse stato per l’invenzione di InNova; più dell’80% dell’email è spam, ed è per questo che le aziende sfruttano l’idea di InNova piuttosto che costringere gli utenti a doversi barcamenare tra milioni di email inutili. Sfortunatamente, gli imputati sembrano trarre profitto da questa invenzione senza alcuna considerazione per i diritti legali sul brevetto da parte di InNova”.

Insieme ad Apple e Google, tra gli “imputati” troviamo AOL, Bank of America Corporation, Hewlett-Packard Company, McAfee, Research in Motion Corporation, Ericsson, Dell, Symantec Corporation e molti altri.

Vedremo come andrà a finire, e se ci saranno ulteriori aggiornamenti non mancheremo di riportarveli.

[Via|AppleInsider]

Commenti (4)

  1. oh,ma tu guarda,allora non sono solo gli altri a “copiare” Apple XD

  2. Mamma mia… Il sito è davvero INGUARDABILE… O.o

  3. il mondo dei brevetti, soprattutto in questo campo, è una giungla; una piccola variazione ed ecco che non si infrangono più le “claims” specificate nelle descrizioni. comunque mi sembra di capire che innova sia semplicemente proprietaria di un brevetto, probabilmente acquistato dal depositario originale (Mr. Uomini); non deve per forza avere a che fare col settore informatico…

  4. sono cose fumose.. generalmente quando si crea qualcosa se non sono brevetti dei tuoi diretti competitor… quelli così sperduti di piccole aziendine come inNova non si troveranno mai.. se uno crea qualcosa con una funzionalità non può stare a cercare tra 10 milioni di brevetti se qualcuno ha già “riservato” il CONCETTO di una funzione. come si vede la stessa azienda ha deciso di agire dopo 15 anni.. probabilmente perché non era nemmeno a conoscenza di averlo..

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