Apple propose un accordo a Samsung, nel 2010

di Redazione 9

Quando nel 2010 Apple prese la decisione di denunciare HTC per la violazione dei suoi brevetti, Steve Jobs confidò al suo biografo Walter Isaacson, con rabbia e decisione, che si sarebbe impegnato a scatenare una “guerra termonucleare” contro Android, per ripianare il torto che Google aveva compiuto.
A quanto emerge dal processo contro Samsung, pare che le guerre termonucleari prevedano anche passaggi importanti di diplomazia internazionale.

Nell’ottobre del 2010, infatti, furono proprio Steve Jobs e Tim Cook in persona, assieme al legale Apple responsabile dei brevetti, Boris Teksler, a proporre a Samsung un accordo di licenza per “regolarizzare” gli smartphone della serie Galaxy.

“Non capivamo come un partner di fiducia [come Samsung] potesse realizzare un prodotto copiato come quello”, ha detto Teksler durante la sua testimonianza in tribunale, venerdì scorso, in riferimento al primo Samsung Galaxy.

Durante l’udienza i legali Apple hanno mostrato la presentazione (qui sotto) che l’azienda fornì ai dirigenti Samsung durante quell’incontro

E’ abbastanza evidente, da queste slide, l’intenzione da parte di Apple di trovare un rapido accordo economico per risolvere la questione senza procedere ulteriormente per vie legali.
Ma qual era quindi il tipo di licenza proposto da Apple? La 12a slide della presentazione lo illustra con la semplicità tipica dell’azienda di Cupertino:

  • 30$ per smartphone “licenziato” venduto (inclusi smartphone con Symbian e Bada che utilizzano alcune delle tecnologie brevettate da Apple)
  • 40$ per ogni touchscreen tablet “licenziato” venduto, che si sarebbero poi ridotti a 30$ nel corso di due anni.
  • Possibilità di uno sconto del 20% nel caso Samsung avesse accettato la licenza incrociata di tutti i propri brevetti mobile

L’offerta può sembrare particolarmente onerosa, ma in realtà con ogni probabilità sarebbe costata a Samsung meno di quanto finirà per spendere in avvocati.
Per il 2010, secondo le stime Apple, Samsung avrebbe dovuto versare 250 milioni di dollari, ovvero una piccola frazione di quanto Apple già allora pagava a Samsung nel settore della componentistica.

L’offerta, è chiaro, non fu accettata dai dirigenti dell’azienda coreana. Adesso la richiesta Apple è ben diversa: 2,5 miliardi di dollari di danni.

 

Commenti (9)

  1. ….beh, da quanto si evince dagli atti mi sembra che la figura di Apple ne esca alquanto pulita, nonostante le distorsioni della realtà dei soliti androidiani. Alla luce di ciò 2.5 miliardi di danni mi sembrano anche pochi considerati i brevetti e il vantaggio tecnologico che hanno avuto

    1. @k3k:

      gli androidiani dovrebbero capire che samsung non e’ android e che difendere le posizioni di samsung vuol dire che iphone e’ il meglio che c’e’

      si levasse un movimento di pensiero di androidiani che spingesse google ha dare ad android una interfaccia originale come ha fatto microsoft per windows phone o nokia per harmattan sarebbe troppo bello, troppo utopico, troppo difficile… meglio continuare a fare le sanguisughe.

  2. apple spaccia per sue idee e cose gia inventate dagli altri. Il suo unico pregio è quello di migliorarle e venderle come “sante” a prezzi esorbitanti e assumendosene la proprietà in collaborazione con qualche ufficio americano che brevetta anche l’acqua calda. Detto questo che gia basterebbe a rigettare per l’80% le accuse di apple vorrei parlare della somiglianza dei device in questione. Si scambia l’ispirazione per copia. Succede in tutti i mercati e solo apple ha avuto la faccia di deretano di reclamare quattrini in quantità cosi elevate. Pessima!

    1. é evidente da questo e da altri post che non sai nemmeno di cosa stai scrivendo.

    2. @marco: faciloneria e supponenza a gogo!

    3. @x3x: le richiesta di apple verrà rigettata e Samsung ne uscirà rafforzata. Se poi il giudice non può farne proprio a meno di dare torto marcio a apple la butterà sul ridicolo o anche sul patetico. Tutto qui.

    4. ….consiglio oltre ad evitare commenti fuori da ogni logica di rivedere profondamente anche la grammatica….

    5. @marco:
      vedremo tra una settimana

    6. @marco: A quanto pare la giuria non l’ha pensata come te.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>