Tim Cook scrive una lettera di scuse ai consumatori cinesi

di Pasquale Cacciatore Commenta

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Il CEO di Apple Tim Cook ha pubblicato ieri una lettera di scuse agli utenti cinesi riguardo le condizioni di riparazione e garanzia di iPhone 4 e 4S che l’azienda aveva deciso di applicare in Cina.

La lettera rappresenta il punto finale di una vicenda iniziata con un’inchiesta a proposito delle politiche di Apple trasmessa dal network cinese CCTV, e continuata con le accuse rivolte a Cupertino dal The People’s Daily, uno dei principali quotidiani del Paese (oltre che uno dei principali giornali di partito).

Apple aveva pubblicato sulla versione cinese del suo sito una conferenza stampa in cui veniva affrontata la questione; conferenza che era stata però descritta, dal The People’s Daily, come “vuota ed autoreferenziale“. Lo stesso giornale, in un editoriale, aveva scritto: “Se insisti nel confrontarti con la benevolenza e la pazienza dei consumatori cinesi, e continui ad essere insensibile, allora i tuoi affari inizieranno a diminuire, indipendentemente da quanto glamour o di successo possa essere il tuo marchio“.

E così, dopo gli attacchi provenienti dalla stampa locale, Cook ha risposto con una lettera ufficiale in cui si scusa per “ogni problema o fraintendimento” che i consumatori hanno avuto durante questo periodo. In più, il CEO descrive una serie di cambiamenti che verranno messi in atto – sempre a proposito di iPhone 4 e 4S – per migliorare la politica di riparazione Apple in Cina.

Ad esempio, fino ad oggi in Cina un iPhone riparato veniva sostituito solo nella componentistica interna, lasciando invariato il case originale; ora nella lettera è scritto che “a partire da Aprile 2013, Apple aggiornerà il suo servizio di garanzia per iPhone 4 e iPhone 4S in modo da utilizzare componentistica nuova per le apparecchiature e facendo ripartire un anno di garanzia dalla data della sostituzione“.

Vale la pena notare, però, come nella precedente conferenza stampa pubblicata online Apple aveva affermato che la sua politica di garanzia in Cina era “più o meno la stessa valida in USA e nel resto del mondo“.

Promesse dal CEO anche maggiori informazioni riguardo i termini del servizio di garanzia, in modo che gli utenti cinesi possano aver sempre chiare le condizioni per un’eventuale riparazione.

Insomma, la mossa di Cook (che non è nuovo a queste importanti prese di posizioni personali) serve per buttare acqua su un fuoco che mina uno dei mercati più promettenti per Apple; e non è un caso che il CEO chiuda la sua lettera affermando che “i consumatori cinesi sono sempre la priorità assoluta del nostro cuore“.
Solo i prossimi giorni, tuttavia, ci diranno se la mossa di Apple avrà avuto il suo effetto sul mercato della mela in Cina.

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