Sblocco iPhone 3G: operator unlock sempre più vicino

di Redazione 2

Come da titolo, prosegue alacremente il lavoro del DevTeam per lo sblocco di iPhone 3G: questa volta i progressi che “il gruppo di hacker mattacchioni” rivela di aver compiuto sono davvero interessanti. Il post sul loro blog lascia da parte, per una volta, i toni giocosi dei precedenti interventi: gli argomenti trattati sono di carattere puramente tecnico e tramite questo articolo vogliamo aiutarvi a comprendere in maniera corretta il loro messaggio. Come ormai consuetudine, è ben evidenziato all’inizio del loro intervento che non si è ancora trovata la via che permetta lo sblocco di iPhone 3G: non a caso il titolo è due passi avanti e… uno indietro.

Lo scorso Week-End, uno dei membri del DevTeam è riuscito nell’impresa che è alla base dell’unlock di iPhone 3G: è riuscito a fare in modo che la Baseband non rispondesse al sistema operativo. Tutto ciò è stato possibile grazie alla scoperta di un nuovo exploit: dopo quasi tre mesi di prove senza risultati apprezzabili, ecco finalmente un’ottima notizia. Il fatto che la Baseband, dunque, non risponda più ai comandi del sistema operativo è condizione essenziale allo sblocco di iPhone: è proprio grazie a questo malfunzionamento che gli hacker riescono a far accettare ad iPhone delle schede Sim diverse da quelle per cui è stato progettato. L’immagine di apertura dell’articolo mostra come, nonostante vari tentativi di Restore, per la Baseband e il sistema operativo di iPhone fosse impossibile comunicare.

In qualche modo, il software di hacking aveva causato un malfunzionamenti al chip SPI bus della baseband (quasi fosse un problema hardware). Dopo un totale ripristino della baseband tramite “BBUpdaterExtreme”, la stessa non è stata ripristinata in maniera corretta come dimostra l’esecuzione del comando “memtest” (ecco spiegata l’immagine qui sopra proposta).

Questo problema è stato risolto facendo un upgrade della baseband alla versione 01.46 per poi tornare alla 01.45, che, a giudizio loro, era la soluzione più semplice (immagine proposta qui sotto). Ecco spiegati i due passi avanti: ma quello indietro?

Il passo indietro è presto detto: non è stato possibile riprodurre una seconda volta l’exploit che ha portato alla disattivazione della baseband. Principio della scoperta scientifica è che ciò che viene scoperto sia riproducibile a piacimento: con le dovute proporzioni del caso, questa procedura, non essendo al momento riproducibile, è priva di validità.

Ora siamo ancora più sicuri che il DevTeam lavori con molta fatica al fine di sbloccare iPhone 3G: per noi italiani non è necessario dato che il nostro 3G è già sbloccato di fabbrica da Apple, ma, tutte queste vicende rimangono argomenti davvero avvincenti sotto il profilo puramente tecnico e anche sotto quello della sfida.

Commenti (2)

  1. in realtà noi italiani dovremmo essere molto più interessati dello sblocco delle baseband, dache che chi aggiorna adesso alla 2.1 si ritrova ancora la baseband del primo firmware senza i progressi e i miglioramenti nella ricezione.

    A cosa serve avere solo mezzo telefono aggiornato?

  2. magari poi si saprà anke dello sblocco di ipod touch 2g?

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