Park Chan-Wook e il film girato con iPhone 4

di Redazione Commenta

Park-Chan Wook è ufficialmente il primo regista di livello internazionale ad aver girato un “major movie” utilizzando un iPhone 4, o meglio, più di uno. Il film Night Fishing, l’ultima fatica del cineasta koreano, autore di grandi pellicole come Old Boy e Thirst (per chi ama il genere – annoveratemi fra i suoi fan) è stato interamente realizzato senza l’ausilio della tradizionale strumentazione di ripresa.

Due iPhone 4 hanno fatto le veci delle cineprese, ma molti spezzoni sono stati ricavati direttamente dal girato della crew che ha filmato le scene con angoli differenti e per conto proprio con altri melafonini. Il risultato è un montaggio “democratico” che attinge a spezzoni con inquadrature non necessariamente ricercate a priori dal regista.

La produzione ha sborsato 133.000 dollari per la realizzazione del film, che ha una durata complessiva di circa 30″. Una cifra relativamente bassa anche per un corto/mediometraggio come questo. Qualche teorico della cospirazione può pensare che ci sia Apple dietro questa operazione dall’altissimo ritorno pubblicitario. Non è esattamente così, ma quasi. A coprire una parte delle spese per il film, che verrà proiettato nei cinema koreani dal 27 gennaio prossimo, è stata infatti la KT Corp, vale a dire l’unico operatore che al momento distribuisce l’iPhone nel paese del Sud-Est asiatico.

“E’ stata un’esperienza nuova se confrontata con la realizzazione di un film meticolosamente programmato,” ha detto Park Chan-Wook alla AFP. “Anche una ripresa casuale e spontanea è stata capace di generare una sorpresa. Ho avuto l’impressione di avere a disposizione più possibilità di scelta”.

Non tutto è stato affidato a prodotti amatoriali, però. I set, le attrezzature e soprattutto le luci utilizzate dalla crew di 80 persone, erano di livello professionale. Sara Jacobsson Purewal, su PCWorld, suggerisce scherzosamente agli aspiranti registi dotati di iPhone 4 di affidarsi per la fotografia dei propri cortometraggi al metodo “Barry Lindon”, film che Stanley Kubrik volle girare quasi interamente senza l’ausilio della luce artificiale. In alternativa c’è sempre la possibilità di utilizzare un rack di iPad con lo schermo al massimo della luminosità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>