La scorsa settimana, in un nostro post/sondaggio, parlavamo della diffusissima pratica della vendita delle attivazioni UDID grazie alle quali anche gli utenti comuni possono installare iOS 6 su iPhone e iPad.
Avevamo fatto riferimento ad un articolo di Andy Baio in cui il blogger segnalava alcuni dei principali siti di questo genere, contro i quali Apple non stava prendendo alcuna contromisura. Le cose sono cambiate rapidamente e, forse proprio a seguito della segnalazione di Baio, quasi tutti i servizi citati sono stati bloccati.
Ad accorgersi del giro di vite, che con ogni probabilità è opera del dipartimento legale di Cupertino, è stato Federico Viticci, su MacStories, che ha inviato alcune email con una richiesta di chiarimento ai responsabili dei servizi bloccati.
In tanti non hanno risposto ma almeno un responsabile di uno dei servizi non più disponibili ha confermato che il provider del sito ha provveduto a bloccarlo sulla base di un’accusa di violazione del copyright da parte di Apple. Pare, insomma, che a Cupertino abbiano deciso di utilizzare l’arma del DMCA (Digital Millenium Copyright Act) per risolvere una diffusa e dichiarata violazione dei termini che ogni sviluppatore deve sottoscrivere per accedere al Developer Program.
Il meccanismo che siti come Activatemyudid.com, Activatemyios.com ed altri con nomi assai simili avevano messo in piedi è semplice: i responsabili del servizio registrano, per 99$ l’anno, una serie di account sviluppatori completamente legittimi e li usano per dispensare a chiunque versi la cifra richiesta l’attivazione dell’UDID grazie alla quale il dispositivo è abilitato all’installazione delle beta di iOS.
Il risultato è un mercato che, per quanto “stagionale”, è assai fiorente e permette a questi falsi sviluppatori di tirare su belle cifre con un investimento iniziale (costituito dal versamento delle quote di iscrizione ad Apple e dai costi di gestione del sito) praticamente irrisorio.
Uno dei siti più attivi nel “settore”, UdidActivation.com, non è stato ancora bloccato, e non è chiaro se Apple, oltre alla richiesta di chiusura dei siti sulla base del DMCA, abbia provveduto a sospendere in via definitiva anche gli account degli sviluppatori coinvolti in questo tipo di “loschi” affari.
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