Il trionfo di Apple potrebbe essere la sua fine

di Redazione 6

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La storia della Apple potrebbe essere la base di un ottimo romanzo. Un’azienda spesso sull’orlo del fallimento e che poi, come una novella Cenerentola, ha successo e diventa la prima della classe.

Un banale, tranquillo happy-ending.

Il problema è che la storia di un azienda non termina mai col capitolo del finale strappalacrime: in fondo son li per il profitto. E l’happy ending che Apple sta vivendo adesso potrebbe essere la fine della Apple così come la conosciamo adesso e come l’abbiamo amata finora.

E gli scenari futuri non sono tutti rosei…

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Il successo attuale della Apple potrebbe essere bacato fin dall’inizio. Il motivo? Questo trionfo di mercato è dovuto agli acquisti di persone che probabilmente non hanno mai conosciuto i prodotti con le mele prima dell’iPod e che non hanno alcuna concezione dell’ecosistema che stanno turbando.

Lo so che sembra il solito discorso sulla falsariga del “si stava meglio quando si stava peggio”, quello che fanno di solito i nonni a riguardo della guerra, ma non è così. Il fatto è che chi comperava un Macintosh prima della fine del XX secolo era una persona molto più consapevole di chi compera oggi un iMac: generalmente ne sapeva abbastanza di tecnologia da conoscere le alternative al sistema che usavano gli amici. E proprio per questo era uno che capiva che le macchine, per quanto ben fatte, sono e rimangono tali. Tuttavia Apple è stata abbastanza brava da circondare da sempre i propri prodotti di un’aurea di misticismo e di esclusività, con caratteri che spesso rasentavano la religione.

Come spiegarsi, altrimenti, il fatto che ancora oggi centinaia di persone usano un Newton quando potrebbero avere un palmare più piccolo ed efficiente?

L’utente Apple era una persona fedele al brand, ma abbastanza preparata da capire quali erano i difetti di ciò che comprava.
E tanto innamorata da perdonarli.

Adesso la Apple vende troppi computer per poter selezionare la propria clientela come faceva una volta, quando Think Different era molto più che un semplice slogan.

E soprattutto vende troppi computer degli stessi pochi modelli.
E così i difetti vengono fuori e la gente che ha preso un MacBook perché è di moda e perché pensa che i Mac non si possano rompere rimane delusa. Il loro prossimo computer sarà di nuovo un Apple? Non credo. Penso invece che torneranno a comperare modelli dai nomi improbabili di case improbabili dei quali non si sanno i difetti perché spesso sono prodotti in qualche improbabile stabilimento per una settimana soltanto, prima di aggiornare qualche componente.

E, ad esser sincero, mi arrabbio di più se è difettoso il mio MacBook Pro da 2000 euro piuttosto che se il mio Dell da 400 euro non carica un DVD.

Cosa succederà se questo succedesse domani, con la Apple che ha abbandonato la strada che aveva intrapreso fin dall’inizio per essere in grado di avere una fetta di mercato più sostanziosa?

Quando la Apple era al 3% del mercato globale si stava meglio, anche se si stava peggio. Steve Jobs rispondeva a gran parte delle e-mail che gli mandavano i suoi clienti e potevamo ancora girare con le cuffiette bianche sentendoci parte di un mondo diverso.

Quello è un mondo andato, ma era anche alla base della forza della comunità Apple. La stessa che ha sempre tratto d’impaccio l’azienda che amava e che ora li tratta con sufficienza.

Commenti (6)

  1. Assolutamente daccordo!
    Tra l’altro nel giro di pochi anni si è abbassata molto la media dei prezzi dei mac. Ci sarà pure un motivo, no? La qualità una volta la pagavi… ora è la corsa a venderne sempre di più.

    Sono 6 anni che uso il mac, forse sono entrato all’inizio di questa “nuova era”, ma mi sembra di esserci dentro da 20!

    Amen!

    Comunque bell’articolo… complimenti!

    Teddy

  2. Quello che dici è molto interessante, tuttavia dovremmo anche
    tener conto del fatto che il Sig. Jobs, che sembra aver
    intrapreso con una certa determinazione la strada del “facciamo
    cassa”, possa, in futuro, avventurarsi nella guerra dei prezzi.

    Come potrebbe? Concedendo in licenza ad un “Mela-Dell” cinese
    la produzione di sistemi di fascia bassa (es: 400 euro) con il
    cuore Mac OS ed hardware che “non merita” la mela sul case.

    A quel punto sarebbero “salvi” capra e cavoli: la mela resterebbe
    costosa per chi vuole buon hardware con software “ad hoc” mentre,
    per chi si accontenta di un sistema “con meno sfarfallio” di
    quelli di Redmond, sarebbero disponibili portatili e desktop
    a prezzo competitivo con HP/Dell.

    Perché un cinese dovrebbe accettare di produrre in licenza? per
    vendere pc che “vanno di moda” più di quelli della concorrenza.

    Io spero che questo non accada, poiché sarebbe un errore tentare
    di attaccare chi ha solide amicizie fra i produttori di hardware
    (Redmond), per giunta presentandosi loro come un concorrente di
    fascia alta (Cupertino).

    Come potrebbe Jobs dare licenza a produttori cinesi??
    Non ha forse adottato lo stesso processore della concorrenza?
    Non ha forse tolto la mela dalla tastiera?
    Non ha forse smesso di “pensare diversamente”?
    Con tutto l’hardware che sta vendendo, non è più “the rest of us”.

    Quindi tornando all’oggetto: il trionfo di Apple potrebbe essere
    la sua fine.. Aggiungo: –> per come intendiamo __oggi__ Apple

  3. .. (parte mancante del post)..
    senz’altro.

    Oggi ci sono nuovi utenti Mac: quelli, come me, arrivati DOPO
    il passaggio ad Intel, e, con loro, un nuovo (peggiore?) mondo
    con la mela.

    Penso che, per come intendevano Apple i suoi utenti pre-Intel,
    Apple sia già alla sua “fine”.

  4. Fa sempre piacere ricevere dei commenti così interessanti.

    Come fa notare Teddy la guerra dei prezzi è già iniziata, con le sue vittorie e le sue sconfitte.

    La licenza ai cinesi voleva essere argomento di un prossimo post, ma ci devo pensar bene, perché non mi sembra una via fattibile. Guardiamo in faccia la realtà: i Vaio non vendono come i Dell. Evidentemente l’utente medio non ha interesse in una macchina da 2000 euro che invecchia forse 6 mesi dopo di una da 400 euro. Io per primo, per quanto amante del design di Jonathan Ive, preferirei tenermi in tasca 1600 euro (o cambiare moto) e prendere il cino-computer in licenza.

    A meno che Apple non voglia diventare una software house… ma anche di questo ne intendo discutere in un’altro post ;)

  5. Ora, a distaza di 3 anni dalla pubblicazione di quest’articolo, possiamo dire che Apple grazie al cielo non ha fatto quella fine e che, anzi, c’è molta più gente felice di aver acquistato un prodotto Apple e di far parte di un gruppo (ancora abbastanza ristretto) di persone!
    Come se non bastasse, lo Zio da un po di tempo a questa parte a ripreso a rispondere alle mail degli Apple fan, proprio come anni addietro!

    Augurandoci che steve continui sempre a rispondere, faccio i complimenti a lui e a tutta la gente che lavora con lui, per aver portato un’azienda “da garage” ad essere quasi la più grande del mondo nel settore tecnologico ;)

    E Microsoft tra poche settimane sará superata da AAPL!

  6. @ Leonardo:
    eggià :)

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