Alla fine non ce l’ha fatta. The Daily, il quotidiano iPad-only di News Corp. non ha soddisfatto le aspettative e verrà definitivamente chiuso il 15 dicembre.
E’ una piccola sconfitta per Rupert Murdoch, che ci aveva creduto assieme ad Apple.
Non è certo un fulmine a ciel sereno, quello ufficializzato ieri dal gigante dell’editoria: la scorsa estate era già stato licenziato un terzo dello staff del giornale.
Dopo il 15 dicembre i “superstiti” confluiranno nella redazione del New York Post e Jesse Angelo, Direttore del The Daily, sarà il nuovo editore del giornale.
L’insuccesso del The Daily non deve tuttavia essere letto come un segnale negativo per l’editoria digitale. E’ più che altro l’esempio di come non basti un mega investimento e una partnership importante (sicuramente ricorderete l’evento di presentazione, con tanto di comparsata del SVP di Apple Eddy Cue in veste ufficiale) se poi non si è in grado di conquistare i lettori con i contenuti.
Questo era il vero punto debole del The Daily. Puntare tutto sulla rapidità di lettura, ritenuta indispensabile per un quotidiano destinato ad un dispositivo come l’iPad, ha portato il giornale ad offrire una copertura superficiale (di qualità inferiore rispetto alle edizioni digitali degli altri grandi quotidiani) e una quantità eccessiva di gossip e contenuti “visuali” che non hanno sortito l’effetto sperato.
Pare, insomma, che la gente sul proprio iPad voglia leggere davvero, non soltanto guardare le figure. Lo dimostrano altri casi di successo dal segno completamente opposto rispetto all’avventura del The Daily. The magazine, ad esempio, ovvero la rivista iPad-only di Scott Simpson, Marco Arment e Glenn Fleishmann. Molto di nicchia, ma con pochi costi e parecchia pubblicità gratuita grazie al passaparola nei giri del Mac Web “che conta”.
Oppure, per voler fare un esempio più affine, il successo dei periodici di Condé Nast, come Wired o il New Yorker.
Esperienze positive anche in Europa, dove si fanno notare anche esperienze come quella di Lekiosk, distributore digitale diretto concorrente dell’Edicola Apple.
E proprio Condé Nast, questa mattina, presenterà ufficialmente a Milano le nuove Interactive Replica di GQ e Wired, segno che gli investimenti sul digitale non mancano e non sono destinati solamente ai mercati maggiori ma anche quelli “periferici” come il nostro.
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