Un iPad per tutti

di Redazione 17

Purtroppo il titolo non è quello di un nuovo contest né tanto meno lo slogan di una nuova campagna di Apple per dotare tutti del suo nuovo dispositivo. I “tutti” del titolo sono gli studenti universitari della Seton Hill University come mostra l’immagine di apertura.

L’università statunitense nei pressi di Pittsburgh ha lanciato la campagna per reclutare nuove matricole. Nel paese dello zio Sam, infatti, le università gareggiano tra loro per avere non solo i migliori studenti, ma anche il maggior numero di studenti. Allora quale modo migliore di accaparrarsi i consensi delle future matricole se non offrendo loro l’oggetto del desiderio del momento?

La Seton, incredibilmente Apple oriented, non solo offre un iPad ad ogni studente del primo anno, ma la dotazione consisterà anche in un MacBook 13”. Dopo due anni la dotazione hi-tech sarà sostituita con una dalle caratteristiche interne (processore, scheda grafica, hard disk, etc.) più moderne e, dulcis in fundo, i prodotti Apple rimarranno nelle mani dei neo laureati dopo il termine degli studi. Insomma, una vera pacchia per gli studenti che potranno scaricare testi ePub sui loro dispositivi e studiare all’interno del loro campus completamente coperto dal WiFi.

A questo punto non possiamo non fare un raffronto con la situazione universitaria italiana. Certo, negli Stati Uniti d’America il costo per il college è esageratamente superiore rispetto ad un ciclo di studi universitario italiano. Ma c’è da dire che anche i servizi son molto diversi e la Seton Hille University ne offre una dimostrazione.

In Italia, a parte alcune realtà che strizzano l’occhio alle tecnologie della Mela come l’Università Federico II di Napoli che ha aperto un proprio canale su iTunes U, i legami stretti con Cupertino interessano solo alcune università.

I legami di cui parliamo sono quelli dell’Apple On Campus di cui fanno parte gli istituti Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Libera Università di Bolzano, Università dell’Insubria, NABA – Nuova Accademia di Belle Arti Milano, Politecnico di Milano, SAE Institute, Università Statale di Padova, Università degli Studi Roma Tre, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, Tor Vergata, Università IUAV di Venezia, Università Ca’ Foscari Venezia.

Gli istituti citati offrono ai loro studenti degli sconti particolari sui prodotti Apple che superano il normale sconto dell’Education Apple Store Online italiano. Ciò che però ci dispiace vedere è che, mentre negli U.S.A. le università offrono prodotti inclusi nell’iscrizione, in Italia il numero di università che hanno aderito al programma sia così ristretto. Ancora di più ci spiace far notare come dalla lista dell’Apple On Campus sia da pochi mesi scomparsa l’Università Statale di Milano (le facoltà diverse dal Politecnico) che rientrava tra gli istituti convenzionati.

Insomma, in Italia sono ancora pochi quelli che si sono accorti di quale portone Apple abbia aperto al settore dell’istruzione grazie ai suoi dispositivi e le sue tecnologie. Speriamo che qualche rettore italiano passi qui da The Apple Lounge e, leggendo questo articolo, si ravveda o prenda spunto, magari, dalla Seton Hill University.

E voi lettori studenti delle università, cosa ne pensate dell’iniziativa della Seton Hill University? Inoltre, avete mai usufruito degli sconti dell’Apple On Campus? Fatecelo sapere nei commenti.

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Commenti (17)

  1. Che c**o! Come dicono in Francia.

  2. Vediamo se posso fare il trasferimento alla Seton Hill University!!

    ç.ç magari..

  3. Lo dicevo che dovevo iscrivermi in america.

  4. non si capisce bene sul loro sito, ma mi sa che ogni credito (ora) di lezione e’ 700$ quindi 12 x 700 = 8400 $ a quadrimestre!

  5. Tutti a studiare in USA

  6. Io se avessi 10 anni inizierei a lavorare per poi andare in USA a istruirmi.

    Se qualche ragazzo che deve ancora o finire le superiori ed ha soldi per farlo: NON PENSATECI NEMMENO ANDATE NEGLI STATES. Quando avrete 23-24 anni mi ringrazierete per il consiglio.

  7. Ma sinceramente nella nostra realtà ci sono altre priorità molto più importanti…i soldi scarseggiano per tutti ed è difficile pensare che si distribuiscono gratis ipad a nuove matricole che magari non passeranno neanche al secondo anno…

  8. io studio all’università di Udine e uso Mac… e sono tra i pochi che lo fanno… se usi Mac sei diverso, eccentrico o troppo ricco e sfacciato da usarlo in pubblico… io sinceramente ho fatto sacrifici per passare a Mac e non faccio parte di queste categorie… l’ho fatto per vivere meglio… ma è questo l’approccio della maggior parte degli studenti italiani… forse Apple dovrebbe fare più pubblicità in Italia … da noi, dai più giovani è vista come elite… non come soluzione al problema…

  9. Mc, che ti frega come ti vedono gli altri, l’ignoranza e l’invidia sono sempre esistite, non sarà Apple a cambiare anche questo.

  10. come ha già detto qualcuno quelle sono università PRIVATE dove gli lasci tante (troppe) tasse scolastiche.

    Prima di invidiare il sistema universitario degli stati uniti, io (da futuro studente universitario) ritengo che sia il caso di:
    => fornire agli studenti italiani una conoscenza di uso responsabile e cosciente del computer (indipendente dal os utilizzato)
    => fornire una possibilità seria di impiego lavorativo dopo l’università (non contrattini a progetto o a tempo molto determinato)
    => fornire agli studenti una conoscenza più che sufficiente di almeno una lingua straniera (inglese) e soprattutto una conoscenza ottima della lingua italiana, visto che siamo dei grandi caproni

    le tre condizioni non sono in ordine perché penso che abbiano la stessa importanza.

    poi, evidentemente se l’università privata in cui uno si iscrive ritiene di regalare un portatile di qualsivoglia marca allo studente, a me importa poco se prima non mi viene data la possibilità di trovare un lavoro decente.

  11. Mamma mia quanto costano le rette universitarie in America.

  12. @ Gino:
    non che in Italia le università private abbiano rette tanto più basse. La bocconi mi pare sia dagli 8000€ ogni anno. in su.

  13. @ ambro91:
    sono tutte università per ricchi.. c’è gente che ci va apposta per farsi vedere (ne conosco alcuni che si vantano pure di questo..) o per comprarsi le lauree.

    la mia università, quella di modena, è tra le più antiche e spesso è snobbata per università come quella di parma che non ha nulla da invidiare alla mia.

    scegliete sempre con criterio e se scegliete facoltà tecnologiche o informatiche scegliete quelle che puntano di più all’innovazione e valutate i singoli corsi che vi fanno. provate solo a cercare le offerte didattiche di alcune università dei corsi di laurea in informatica e capirete quante differenze.

    io personalmente preferisco la mia a modena con professori under40 che insegnano linguaggi di programmazione moderni e ci sono la metà degli esami di matematica (al 90% inutile) rispetto a altre università.

    valutate bene! se avete soldi non puntate al prestigio.. prendetevi su e andate a studiare in inghilterra. l’università dura 4 anni e visto che per l’80% gli studenti sono stranieri il primo anno è molto più semplice rispetto alla media europea.. e vi dico che non sono magari il massimo.. ma una laurea presa la vale il doppio di una presa in qualsiasi altro stato europeo. INFORMATEVI non seguite la massa. a volte un sacrificio di scegliere un’università in una città poco attiva o cosmopolita magari poco frequentata vi ripaga con tanta professionalità e soddisfazione.

  14. @ gianji:
    Se potessi, renderei pubbliche tutte le scuole/università, distribuendo equamente i finanziamenti. Non mi sembra giusto che uno debba pagare così per imparare.

    Tornando al discorso ipad. IMHO è solo esibizionismo dell’università. Tanto chi si può permettere quelle scuole può permettersi di aggiornarsi il parco macchine anche più di una volta all’anno.

  15. cmq c’e’ da dire che spesso le universita’ americane costano care ma quando uno esce c’e’ la fila per assumerlo e i 50000/100000$ spesi uno li rifa’ nel lavoro in qualche anno nel peggiore dei casi. Quindi alla fine la scuola americana va considerata anche come investimento per il futuro.
    In altri paesi invece anche con la laurea non ci pulisci manco il mulo.

  16. @ mirkojax:
    il college debt infatti è in genere di 130 mila dollari per le lauree interessanti… E si rifonde in 10 anni, è abbastanza normale il prezzo della seton…

    Il problema di gran parte degli italiani è che non sa fare nulla, tantomeno lavorare (o giocare a calcio, attività ben più estesa del lavoro in italia). Se non c’è lavoro, perchè non lo si crea da soli invece di aspettare che qualcuno lo prepari al posto tuo? E soprattutto, perchè quel qualcuno te lo deve preparare!? Non si può certamente sperare di diventare tutti statali, ne tantomeno che le aziende ci rimettano perchè bisogna dare lavoro.
    Quanti neo laureati ho conosciuto che scrivono cielo senza i e dimenticano h ovunque…Perchè qualcuno dovrebbe anche solo lontanamente pensare di assumere definitivamente una persona così? L’assunzione a tempo indeterminato è un rischio troppo alto, in italia, tutto sarebbe molto più funzionale se si potesse licenziare: nei tanto decantati USA si può licenziare con tranquillità, e il sistema funziona molto meglio che qui: in un certo senso, l’ipotesi di poter essere licenziati dall’oggi al domani, ti da una spinta in più; se poi sai di essere buono, non hai il terrore che il boss arrivi e ti prenda a calci nel culo.
    Comunque, non è questa la sede per un discorso di questo genere.

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