Steve Jobs, Andy Warhol e Keith Haring

di Redazione 4

Fra tutti i vecchi profili e gli articoli su Steve Jobs che sono di nuovo saltati fuori nei giorni successivi alle dimissioni dal ruolo di CEO dell’attuale Chairman Apple, ce n’è uno che mi ha particolarmente colpito. E’ l’intervista a Playboy del 1987. Non tanto per l’intervista in sé, comunque molto interessante, quanto per l’aneddoto che il giornalista racconta all’inizio del pezzo.
E’ la breve storia del fugace incontro fra il primo Macintosh e due mostri sacri dell’arte contemporanea: Andy Warhol e Keith Haring. Alla presenza di Steve Jobs.

Era il 1985 e Steve Jobs prese parte ad una festa di compleanno per il figlio di una coppia dell’alta società liberal newyorchese. David Sheff, il reporter freelance che Playboy aveva inviato al seguito di Steve per l’intervista, era presente al party:

“Più tardi durante la serata mi trovai a vagare per la casa e scoprii che Jobs aveva preso in disparte il ragazzino di nove anni di cui quella era la festa per dargli il regalo che aveva portato con se dalla California: un computer Macintosh. Mentre guardavo mostrò al ragazzino come realizzare un disegno con il programma di grafica della macchina. Altri due ospiti entrarono nella stanza e diedero un’occhiata oltre la spalla di Jobs. ‘Hmm’, disse il primo, Andy Warhol. ‘Che cos’è? Guarda qui Keith. E’ incredibile’. Il secondo ospite, Keith Haring, il graffitaro le cui opere vantano prezzi stellari, si avvicinò. Warhol e Haring chiesero se potevano provare il Mac mentre mi allontanai Warhol si stava sedendo per manipolare il mouse. ‘Mio Dio’, diceva, ‘ho disegnato un cerchio!’. “

L’aneddoto non è finito: dopo il curioso incontro, a party ormai finito, Steve si trattenne con il ragazzino per spiegargli al meglio come utilizzare il Macintosh.

“Più tardi,” scrive Sheff, “gli chiesi come mai sembrasse più felice con il ragazzino che con i due artisti. La sua risposta mi sembrò spontanea: ‘Le persone adulte si siedono e chiedono, “Che cos’è”, ma il ragazzino chiede “Che cosa posso farci con questo?”.”

Commenti (4)

  1. non si scrive “c’è n’è”, si scrive “ce n’è”.

  2. Sorry per il typo. Corretto, grazie della segnalazione ;)

  3. 3 eroi personali in un solo pezzo di storia… non conoscevo questa vicenda! grazie!

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