Molti Apple maniaci si saranno accorti che una delle caratteristiche non dichiarate dei prodotti di Apple è la capacità di generare soprannomi. Proprio così: per i più vari motivi, quasi tutto ciò che ruota attorno al mondo Apple, dai prodotti ai personaggi, ha uno o più nickname. Queste alternative linguistiche hanno spesso il pregio di mescolare sapientemente cultura tecnologica e cultura di massa e offrono un nutrito corpus di sinonimi a chi scrive about Apple, ma rischiano di rimanere leggermente oscure a chi non è già edotto sulle Cupertiniane questioni. Non sempre inoltre il contesto aiuta a capire termini e locuzioni convenzionali che fanno parte di questo gergo e che spesso vengono mutuati direttamente dalla blogosfera anglosassone. Questa breve guida, senza alcuna pretesa di esaustività, vuole provare a mettere un poco d’ordine nel lessico familiare di chi si occupa di Apple e dintorni.

iPhone. Da quando è uscito circa un anno fa (e forse anche da prima) lo smartphone di Cupertino ha collezionato una lunga serie di soprannomi ironici e variegati. Dal semplice melafonino, un termine ormai entrato nell’uso comune degli addetti ai lavori e degli appassionati, a definizioni più pretenziose come Jesus Phone, la quale allo stesso tempo presuppone la vocazione messianica del dispositivo e automaticamente innalza a divinità suprema il suo creatore (vedi più avanti). I ragazzi di Gadget Lab sono dei veri esperti in materia tanto che qualche tempo fa hanno redatto addirittura la classifica dei migliori pet names utilizzati nei loro articoli per indicare l’iPhone. Fra di essi troviamo termini che anche noi abbiamo più volte preso a prestito, come ad esempio StupendaBrick, Überphone, e altre definizioni al limite del surreale come AlphaOmegaBrick, Love Slab (che si potrebbe tradurre come “ciottolo dell’amore”) o Jehova Phone.

In più di un’occasione su TheAppleLounge abbiamo utilizzato la locuzione Mattoncino d’oro, che con una veloce Googlata scopriamo essere pure un trofeo organizzato da una bocciofila modenese. Il mattoncino è un adattamento dell’inglese brick, che può indicare tanto un foratino in laterizio quanto un dispositivo elettronico reso inutilizzabile da una qualche maldestra operazione dell’utilizzatore. Ecco perché si dice ad esempio che un’iPhone è briccato -o brickato- quando dopo una procedura di Jailbreak mal condotta si ottiene la morte cerebrale del dispositivo: da quel momento in poi un iPhone e un mattone saranno diversi per peso e forma, ma entrambi potranno essere utilizzati come pratici fermacarte.

Steve & Steve. I due cofondatori di Apple possono vantare entrambi soprannomi personalizzati, ma mentre per Wozniak ci si limita ai generici Woz, the Woz o “The Wizard of Woz” (Il Mago di Woz), i nicks di Steve Jobs sono molti di più e della più varia natura. Si passa da His Steveness (da His Holyness, sua santità), con un riferimento diretto alla deità del padre del Jesus Phone, ai più semplici The Steve, Stevie, Stevie J, fino all’ironica italianizzazione in Stefano Lavoretti. Da non dimenticare naturalmente uno dei nostri preferiti, ovvero lo spagnoleggiante El Jobso.

In riferimento a Steve Jobs, nel 1981 Bud Tribble coniò inoltre la definizione di “campo di distorsione della realtà“. La locuzione “Reality Distortion Field” fu presa in prestito da Star Trek e indicava le carismatiche e positive capacità di convincimento di Steve Jobs all’interno del team Macintosh. Oggi indica per estensione l’abilità con cui The Steve riesce ad ipnotizzare il pubblico durante i propri Keynote distorcendo la percezione e il senso delle proporzioni degli astanti. Il termine è dunque paragonabile, seppur con qualche sfumatura differente, al nostro modo di dire “vendere il ghiaccio agli eschimesi“.

Fake Steve Jobs. Grande merito nella creazione e diffusione di soprannomi a sfondo satirico va a Dan Lyons, che ormai da qualche anno interpreta il maligno alter-ego virtuale di Jobs. A parte l’utilizzo assolutamente antipoliticamente corretto del suffisso -tard ( da retard, ritardato) per indicare Microsoft (Microtard) o i sostenitori del software libero (Freetard), Fake Steve Jobs ha ha diffuso nel MacWeb l’utilizzo di una serie di nicknames già esistenti o inventati di sana pianta per indicare i nemici storici di Apple. Microsoft diventa così The Borg (dai cyborg cattivi di Star Trek contro i quali “la resistenza è futile”) e Bill Gates è Kermit, la rana dei Muppets (per la straordinaria somiglianza delle voci). Steve Ballmer riceve il trattamento migliore e viene chiamato alternativamente Monkey Boy, per l’isterico balletto entrato ormai nella storia, e Zio Fester, per l’innegabile somiglianza con il personaggio de “La Famiglia Addams“.

Avete altri soprannomi da suggerire? Cosa abbiamo tralasciato? Fatevi sentire nei commenti!

Commenti (6)

  1. Articolo divertente, questo sul nostro lessico familiare.
    Menzione speciale per il sempre ottimo “El Jobso”, capace di accezioni multiple dal losco/nebuloso al geniale.
    Long life Steve!

  2. Non sapevo che Steve Ballmer venisse chiamato anche Zio Fester, dopo aver visto ‘i pirati della sillicon valley’ mi vien da chiamarlo il cazzaro! però il caro Jobs preferisco chiamarlo amichevolmente ‘Zio Steve’.
    Mentre il ‘caro’ Bill sarebbe ‘Mr. Conto’ visto che per ogni suo piccolo prodotto made in Microsoft bisogna dare via un rene per niente!

  3. bell’articolo! veramente!

  4. Troppo forte! Complimenti!

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