iPad, iBooks si scaricherà da App Store

di Redazione 20

Qualche giorno fa John Gruber di Daring Fireball ha fatto luce su un particolare relativo ad iBooks su cui Apple non ha insistito granché durante la presentazione dell’iPad il 27 gennaio scorso.
In molti davamo per scontato, quasi certamente per abitudine all’esperienza d’uso di iPhone e iPod touch, che iBooks fosse un’applicazione di sistema preinstallata su iPad, come iTunes, iPod, iCal e tutte le altre.

In realtà la descrizione dell’applicazione sul sito di Apple chiariva da subito questo aspetto: “L’applicazione iBooks rappresenta un nuovo fantastico modo per leggere e comprare libri. Scarica l’applicazione gratuita da App Store e compra ogni genere di libro, dai classici ai bestseller, dall’iBookstore integrato.”

Le ragioni alla base di questa scelta sono molteplici e, restrizioni geografiche permettendo, questa potrebbe essere una buona notizia per tutti gli utenti non U.S.A.

Una buona giustificazione al fatto che iBooks sia un’applicazione scaricabile da App Store, è stata suggerita da un lettore di Daring Fireball: Apple, pubblicando iBooks come applicativo stand-alone, non avrà bisogno di attendere gli update di sistema di iPhone OS per aggiornare il software, ma potrà gestire eventuali update molto più agevolmente attraverso il tradizionale canale di App Store.

C’è chi fa notare che in questo modo Apple rischia di mettere iBooks alla pari di altre applicazioni simili per la lettura e l’acquisto di ebook che già adesso esistono per iPhone e che con ogni probabilità approderanno su iPad, come Amazon Kindle e Stanza (Lexcycle). Il problema probabilmente non si porrà, visto che l’applicazione di Apple sarà sicuramente messa in evidenza su App Store e godrà quindi di un netto vantaggio pubblicitario sulla concorrenza.

In più questa mossa servirà a non fornire il destro a chi avesse in mente di denunciare un comportamento monopolistico sul mercato degli ebook da parte di Apple per via della installazione di default del programma. Un’accusa che non reggerebbe in ogni caso, visto che allora anche il Kindle e il Nook dovrebbero rendere possibile l’accesso a Store diversi da quelli di Amazon e Barnes & Nobles.

iBooks all’estero (Italia compresa)

La natura di applicazione standalone di iBooks potrebbe essere un fatto positivo per gli utenti iPad non statunitensi che almeno in una prima fase non potranno sfruttare la funzione di e-reader del device di Apple nel proprio paese.
Se l’applicazione sarà scaricabile dall’iTunes Store americano chi avesse un account iTunes statunitense (non difficile da ottenere anche per chi non avesse mai messo piede in America) potrà probabilmente effettuare il download e iniziare a comperare libri sull’iBookstore sfruttando il medesimo account (ebooks in lingua inglese, ovviamente, a meno che gli editori non abbiano qualche titolo in altre lingue, italiano compreso, nel proprio catalogo di ebook).

Il tutto ovviamente a meno di un’improbabile restrizione geografica attiva su iBookstore. Questo tipo di limitazione però non c’è neppure per lo scaricamento o l’acquisto dei film e degli show televisivi dall’etero su iTunes Store americano, difficile pensare che Apple possa implementarla per iBookstore. Anche perché, ad esempio, una restrizione del genere impedirebbe la fruizione del contenuto anche ai “legittimi” utenti americani che per qualsivoglia motivo si trovino ad utilizzare il proprio iPad all’estero.

Commenti (20)

  1. Non ti offendere Camillo ma l’opinionista non lo puoi fare. Le applicazioni per leggere gli e-book non servono a nulla se non ci sono gli e-book in italiano, sic et simpliciter. Un po’ come il Kindle e il Kindle Store su cui ci sono si e no 20 libri nella nostra lingua.

    Tante parole per scrivere questo lunghissimo articolo totalmente inutile.

  2. Oltre a quotare Halo per “l’inutilità di questo articolo”, almeno cercate di curare l’ortografia: Paese se riferito ad una Nazione si scrive MAIUSCOLO!

  3. @ Halo:

    “(ebooks in lingua inglese, ovviamente, a meno che gli editori non abbiano qualche titolo in altre lingue, italiano compreso, nel proprio catalogo di ebook).”

    Sbaglio o è scritto chiaramente nell’articolo?
    Prima di offendere le persone rileggi un po’ meglio….

  4. @ Halo:
    Rispetto ovviamente il tuo parere, ma mi pare proprio che tu non abbia voluto cogliere il senso di quello che ho scritto.
    Il succo della faccenda è che ebooks sarà scaricabile da App Store e non sarà un programma di default. Questo implica delle cose che ho cercato di spiegare nell’articolo. Fra di queste il fatto che con un account iTunes americano forse si potranno scaricare i libri anche da noi. Punto. Non mi pare di aver esaltato questo stratagemma come soluzione al fatto che al momento della commercializzazione di iPad non ci sarà un iBookstore italiano, no?
    Se per te l’articolo è inutile, pace, me ne farò una ragione.

    @ Cesare di Transo:
    Ancora mi chiedo perché ti rispondo. Ti rinnovo l’invito a toglierci dai feed, dai preferiti, a mettere “127.0.0.1 http://www.theapplelounge.com 127.0.0.1 theapplelounge.com” nel tuo file hosts…
    Sin dalla faccenda dei dizionari non hai fatto altro che appollaiarti sul tuo feed reader ad aspettare come un avvoltoio i nostri nuovi articoli. Ci critichi sempre e comunque eppure sei praticamente sei sempre il primo a leggerci e commentare. E’ una missione di vita la tua? O un qualche tipo di fioretto a San Trollone? Davvero, get a life.

  5. Camillo è non è il caso di farsi venire un crisi uterina perchè ti ho segnalato che Paese si scrive con la lettera Maiuscola. Bevi meno caffè, fatti una tisana, prenditi un po’ di Valium, fai qualcosa insomma.

  6. @ Camillo
    io continuo a non capire il senso di quello che scrivi. Mi faccio l’account iTunes USA, mi scarico iBooks e poi compro i libri in inglese?

  7. @ Corrado: furbone, se ci saranno i libri in italiano significherà che l’iBookstore è disponibile in Italia, da qui che l’articolo di Camillo è inutile, oltre che eccessivamente lungo.

  8. Se l’applicazione sarà scaricabile dall’iTunes Store americano chi avesse un account iTunes statunitense (non difficile da ottenere anche per chi non avesse mai messo piede in America) potrà probabilmente effettuare il download e iniziare a comperare libri sull’iBookstore sfruttando il medesimo account

    Il ragionamento fa acqua da tutte le parti. Registrare un account iTunes Store USA non è difficile, ma poi non si può acquistare nulla perchè serve una carta di credito registrata in America.

  9. Vi siete scordati che è stato detto che iPad con iBooks leggerà il formato ePub? Se è così si potranno comprare da store italiani gli ebook e poi installarli tramite iTunes.
    Non trovo inutile l’articolo, visto che molte persone leggono libri in inglese. Non siete tra queste? allora non andate contro l’articolo ma cercate di capire che nel mondo ci sono persone che non la pensano come voi e che hanno necessità diverse..

  10. Red dice:

    Il ragionamento fa acqua da tutte le parti.

    Anche il tuo.

    Mai sentito parlare di iTunes Card?

  11. @andrea: le iTunes Card sono “regionali”. Se compri quella dell’iTunes Store Italia non la puoi usare in America e vice versa e per comprare quella americana ti serve una carta di credito registrata negli States.

  12. @ Red:

    Infatti basta comprare le iTunes Card USA su Ebay.
    Provate a cercare e ne trovate un milione.
    Io ho fatto così e funziona benissimo.

  13. @ Red:
    Se è per quello è anche illegale avere un account per un paese non tuo.

    Per cui non penso che il problema sia procurarsi codici non italiani..

  14. Si vabbè, crei un account USA, compri le carte su eBay per… leggere gli ebook in inglese? Quoto l’inutilità di questo articolo.

  15. @ Red:
    Usare una iTunes Card USA è l’unico modo per aprire un account USA e ad esempio noleggiare film da iTunes Store americano. E’ irregolare perché violi un contratto di licenza con Apple. Illegale? non credo. In ogni caso è una pratica che già esiste per i film (in inglese), che potrebbe funzionare anche per i libri dato che iBooks sarà scaricabile come programma standalone. E’ questo il senso dell’articolo.

    Ripeto, non ci sta scritto da nessuna parte nell’articolo che questo metodo è la soluzione al fatto che non ci saranno da subito un ibookstore italiano.

  16. @ Camillo. meno male che ci sei tu a darci queste dritte fantastiche.

  17. @ Cesare di Transo:
    hai finito di rompere i co g lioni? camillo è il mio blogger preferito, non ti permetto di trattarlo così. sono un fanboy e ti prendo a schiaffoni.

  18. Caustic86 dice:

    @ Cesare di Transo:
    hai finito di rompere i co g lioni? camillo è il mio blogger preferito, non ti permetto di trattarlo così. sono un fanboy e ti prendo a schiaffoni.

    Sei fantastico!!!!

  19. Camillo, com’è che si dice?
    Non importa cosa se ne dice, basta che se ne parli!!
    Heheh
    ps: quanto rompete le palle ragazzi eh …

  20. Non solo iBooks, ma anche le app Apple gratuite Remote, iDisk e Gallery sono gratuitamente scaricabili da AppStore.
    A pagamento ci sono, sempre da Apple, il Remote per Keynote e il Texas hold’em poker.
    Tra poco ci sarà anche iWorks.

    Mi piace come Apple si ponga con le applicazioni non “essenziali” esattamente come qualunque altro sviluppatore, mettendo le apps sullo store senza obbligare la gente ad avere applicazioni che non interessano.

    Diciamo che una prossima versione di iPhone OS potrebbe spostare la maggior parte delle applicazioni in download facoltativo? tanto per dire, la borsa… carina eh, ma quante volte la maggior parte della gente la usa?

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