IFA 2011, la fiera dei Tablet anti-iPad

di Redazione 13

Già nel 2010 all’IFA di Berlino moltissimi concorrenti di Apple hanno presentato la propria offerta Tablet ma nel corso dell’ultimo anno quasi nessuno dei cosiddetti iPad-killer è riuscito a convincere fino in fondo il mercato e soprattutto gli utenti. Nel 2011 ci riprovano praticamente tutti quanti (e qualcuno in più) con un’offerta che per quanto differenziata dal punto di vista hardware (con una pletora di fattori di forma differenti) è quasi totalmente sovrapponibile dal punto di vista software, laddove Android Honeycomb la fa da padrone.
Ci prova Sony, con i suoi tablet S e P; ci prova Samsung con il Galaxy Note, che sfodera un formato “di mezzo” da 5 pollici che si vede sottrarre attenzione da una faccenda di cartelloni oscurati, ci provano Packard Bell e HTC ed anche Toshiba con l’AT200, un prodotto che esteticamente convince ma arriverà solo a dicembre in versione Wi-Fi, con sensibile ritardo rispetto a tutti gli altri. C’era anche Huawei con il suo MediaPad, un tablet da 7 pollici con Honeycomb 3.2 già presentato in anteprima qualche mese fa.

L’impressione che si ottiene dopo un giro fra gli stand dell’IFA 2011 è che i concorrenti di Apple abbiano cominciato a competere più seriamente, ma fra di loro e non contro Cupertino. A dare questa sensazione è fondamentalmente la quasi totale uniformità del sistema operativo utilizzato dai nuovi Tablet. La presenza di Honeycomb (che sia la versione, 3.0, 3.1 o 3.2), almeno sui tablet da 7 e 10 pollici, fatte salve alcune delle personalizzazioni dei dispositivi, le proposte di ogni singolo produttore ad un semplice involucro hardware che, purtroppo per loro, nell’era post-PC non è l’aspetto più importante di un dispositivo come questi.

La maggior parte dei produttori sembra non aver capito questo passaggio, tanto che la molti dei tablet esposti era diligentemente corredato da una sfilza di specifiche tecniche, esattamente ciò che l’iPad ha contribuito a non rendere importante per il target medio di questo giovane mercato.

E ciò nonostante nessun produttore riesce a raggiungere i prezzi del Tablet Apple, al massimo li eguaglia o li migliora di poco. Il che lascia senza risposta la domanda che l’utente è un po’ bovinamente portato a porsi: se costano come un iPad, perché non comprare un iPad? Certo, vi diranno che Android è open e ci sarà chi pur di non comprare qualcosa con una mela sopra si taglia le mani o dona tutto ai poverelli per non cadere in tentazione. Ma diciamocelo: alla storia dell’open presta ormai attenzione soltanto il geek che ancora non si vuole arrendere alla ipocrisia di fondo che Google ha perpetrato fin dall’inizio con la simpatica storia dell’Android aperto contro i cattivoni Apple che promuovono un ancor più cattivo (ed omogeneo, funzionante, autosufficiente e attira-investimenti) walled garden.

Sony Tablet

La verità è che hardware e soprattutto software da soli non bastano nell’era post-PC. Un tablet non è “una penisola” con un semplice collegamento a internet. Ci vuole l’ecosistema. E da questo punto di vista Sony è l’azienda che ha potuto offrire la soluzione migliore.
Il line-up tablet del gigante giapponese consta di due modelli: il Sony Tablet S, un interessante tablet 9 pollici (nel video che segue suggerisco erroneamente un formato di 7 pollici) che nella forma ricorda un po’ una sfogliatella di riso ed è un po’ troppo plasticone ma ha un ottimo schermo e pesa poco; il Sony Tablet P, una specie di conchiglia oblunga che dal di fuori richiama la forma di un Flauto del Mulino Bianco e una volta aperto sfodera ben due schermi da 5,5 pollici. Il punto di forza è l’integrazione con i sistemi di gestione dei contenuti Sony e soprattutto con gli altri prodotti Sony per l’Home Entertainment, a partire dai televisori. Link: maggiori dettagli sui tablet Sony.

Packard Bell G100

Packard Bell, già presente sul mercato con il suo Liberty Tab G100 ha dedicato una parte del suo stand all’offerta Tablet, che duole dirlo ma proprio non impressiona. Forse anche perché la presentazione in fiera non era delle migliori, con miriadi di ditate a “impreziosire” lo schermo non oleofobico del Liberty Tab. Se pensate che sia normale, vista la mole di visitatori, dovevate vedere con che premura le signorine di HTC pulivano i display degli smartphone in esposizione.
Il Liberty Tab non mi ha convinto. Anche in questo caso specifiche come se piovesse (mancava praticamente solo una presa Shuko alle porte disponibili) e ancora una volta un Honeycomb 3.0 che lascia il G100 un piccolo passo indietro rispetto agli altri altri pur provvedendo a donare una inconfondibile somiglianza dell’interfaccia. Link: maggiori info sul tablet di Packard Bell.

Toshiba AT200

Fra i Tablet che sono riuscito a toccare con mano nel poco tempo che ho avuto a disposizione per girare gli stand infiniti della Messe Berlin c’è il nuovo Toshiba AT200. Quello disponibile in fiera era ancora ufficialmente un prototipo, ma almeno a quanto ci era dato di vedere funzionava già decentemente. La principale differenza rispetto ai tablet della concorrenza è nell’estetica. Niente plastica ma metallo spazzolato che fornisce un look meno “cheap” al prodotto.


Toshiba, che pure un anno fa era convinta che in un tablet dovesse trovare posto tutto quello che era elettronicamente possibile farci stare (come testimonia ancora quel pugno in un occhio che è il modello di fascia inferiore, l’AT100) ha scelto la via della sottigliezza. L’AT200 viene pubblicizzato come il tablet 10.1 più piccolo al mondo ed in effetti a confronto con un Galaxy Tab vince la sfida anche se giusto con qualche Ångström di vantaggio.

Di seguito un video-collage delle prove dei tre tablet all’IFA.

Also starring

Alla fiera berlinese erano presenti anche molti altri Tablet, ovviamente, compreso il Huawei MediaPad, un 7 pollici con Android Honeycomb 3.2 che sembra offrire un po’ di più rispetto ai competitor di fascia analoga ma la cui offerta di contenuti non è esattamente eccellente rispetto alla concorrenza. E’ un prodotto che purtroppo non ho potuto vedere di persona, ma a giudicare dai primi hands on successivi all’anteprima di giugno può dire la sua nel mare magnum dell’offerta tablet 2011.

Lo stand che più mi duole non essere riuscito a visitare con attenzione (solo un rapido passaggio con troppa calca attorno al prodotto di punta) è innegabilmente quello di Samsung, che a Berlino trova l’atmosfera legalmente più ostile ai suoi sforzi nel mercato tablet. Nonostante il punto di forza dell’offerta del produttore orientale fosse il nuovo minitablet da 5 pollici circa, il Note, molta dell’attenzione mediatica si è concentrata sul pecettone che gli addetti dello stand hanno dovuto porre sui banner del Galaxy Tab 7 pollici, ufficialmente al bando in terra teutonica fino al dibattimento previsto per il 9 di settembre.
Quanto al Galaxy Note trattasi di un altra ulteriore via di mezzo fra uno smartphone e un tablet, con uno schermo da 5.3 pollici e soprattutto uno stilo (“if you see a stylus they blew it“), che introduce un ulteriore fattore di forma nel già sufficientemente eterogeneo mercato dei dispositivi Android. Saranno contenti gli sviluppatori. L’unico augurio che ci sentiamo di fare a Samsung è che il Note non finisca troppo presto nello stesso girone in cui sconterà la sua pena eterna il povero Dell Streak 5.

Nel frattempo, zitta zitta, nel segreto del proprio dipartimento di ricerca e sviluppo e soprattutto senza nessuno stand in una grande fiera dell’elettronica di consumo, Amazon sta progettando il suo tablet. Costerà poco, 250$, e avrà si Android Honeycomb ma in una versione forkata che non ha niente a che vedere con l’originale e soprattutto nasconde per bene i segni di riconoscimento di Google. A svelare i primi dettagli è MG Siegler di Tech Crunch, che ci avrebbe già giochicchiato per un’oretta.

Commenti (13)

  1. come fa un Anti-iPad a battere un iPad se assomiglia a un iPad?
    XD

  2. Del Samsung Note ho letto prezzi imbarazzanti…
    Speriamo non siano confermati :)

  3. @ Menestrello:

    Che ordine di grandezza…?

  4. @ Menestrello:
    Ma non era apple quella cara..?

  5. Appunto sono follia questi prezzi :)

  6. 700 euro compro sempre un notebook.

  7. Libertà, libertà… L’open di android è una grande farsa… Me ne sono accorto di recente, avendo sviluppato una piattaforma con tecnologia caldav e webdav (prodotti open)… Tutta la gamma Apple supporta alla grande il protocollo… Per far funzionare anche solo caldav (ormai uno standard) su android ho sprecato ore e un po’ di soldi perché nativamente NON è supportato!!!

  8. Wow, una volta questo sito era affidabile, ma quest’articolo è imbarazzante. Si parla come se apple fosse Gesù Cristo sceso in terra. Si fa concorrenza, punto. Non c’è bisogno di dire: “Fa schifo qui, fa schifo là” oppure “il Note è inutile”. Ognuno si fa la propria idea, perchè non scrivete anche comprate iPad ogni riga?
    Poi nello stesso articolo si deride Samsung sulla rimozione dello stand del Galaxy Tab. Questo più che ridere fa piangere, aspettate qualche anno, rimane solo iPad, aumentano i prezzi a 2000 € e dopo cerca pure l’alternativa. Detto questo, spero di non avere offeso nessuno, non lo dico da fanboy, ma da estimatore di Android, anche se ho posseduto 1 iPhone e 1 iPod. Buona giornata.

  9. @ roro_ch:
    E allora? Se un s.o. non supporta qualcosa non è open!? Che esempi ti metti a fare!?

  10. @ Mako:
    il discorso riguarda il fatto che CalDAV è LO standard open per i calendari…

  11. Commento pietoso

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>