Le reali acquisizioni aziendali di Apple

di Redazione Commenta

Ieri si è diffusa in tutta la blogosfera la notizia di una possibile acquisizione di Twitter da parte di Apple. Il rumor, lanciato in origine da Valley Wag e ripreso da Tech Crunch, si è rivelato piuttosto debole, se non addirittura infondato. Ve ne abbiamo parlato anche noi nell’articolo “Ecco perché Apple non comprerà Twitter“.

Il confronto fra la lista delle Apple-acquisition vociferate e mai avvenute stilata da Technologizer e la lista delle reali acquisizioni effettuate da Apple negli anni scorsi fa capire perché il rumor dell’acquisizione di Twitter da parte di Apple racconta molto sulla reale strategia che Apple mette in atto quando deve procedere all’acquisizione di un’azienda.

Ecco la lista delle acquisizioni che in passato fonti autorevoli di varia natura (giornali e web) hanno dato per certe e non sono invece mai avvenute.

Ed ecco ora l’elenco delle acquisizioni realmente effettuate dall’azienda di Cupertino dal 1997 ad oggi.

  • 1997 NeXT. Valore: 404 milioni di $
  • 1997 Power Computing (Mac Cloni). Valore: 100 milioni di $
  • 1999 Xemplar Education (software). Valore: 5 milioni di $
  • 1999 Raycer Graphics (chip grafici). Valore: 15 milioni di $
  • 2000 NetSelector (software internet). Valore: NA
  • 2001 Astarte (Software per l’authoring DVD). Valore: NA
  • 2001 Source Technologies (graphics software). Valore: NA
  • 2001 PowerSchool. Valore: 62 milioni di $
  • 2002 Nothing Real (Software per effetti speciali). Valore: 15 milioni di $
  • 2002 Zayante (software). Valore: 13 milioni di $
  • 2002 Silicon Grail Corp-Chalice (Software per effetti digitali). Valore: NA
  • 2002 Emagic (Software di produzione musicale). Valore: 30 milioni di $
  • 2006 Silicon Color (software). Valore: NA
  • 2006 Proximity (software). Valore: NA
  • 2008 P.A. Semi (semiconduttori e progettazione di processori). 268 milioni di $

La differenza è lampante. Del primo elenco fanno parte aziende note, già presenti sul mercato da anni, con una propria struttura di difficile integrazione, e il cui nome associato al logo della Mela è garanzia della diffusione della notizia, vera o infondata che sia. Nel secondo troviamo invece principalmente aziende semisconosciute, startup di successo e soprattutto società impegnate in ricerche avanzate e detentrici di un know-how tecnico specifico che Apple mirava ad acquisire insieme alla compagnia.

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