La stretta di Apple sulle app che offrono incentivi per vedere la pubblicità

Guarda questo video e guadagna 5 tentativi. Condividi quest’applicazione su Facebook per ottenere una vita extra. Sono tanti i giochi gratuiti per iPhone e iPad presenti su App Store che ricorrono a questi stratagemmi per pubblicizzare applicazioni o contenuti al fine di monetizzare o far crescere un’app e spingere alla fruizione di materiale pubblicitario. Ora Apple ha detto basta: le prime bocciature dell’App Store segnalano che anche questa “pacchia” ha molto probabilmente i giorni contati.

La nuova direttiva, secondo quanto scrive TechCrunch, è parte di un’operazione di “pulizia” preventiva, in vista dell’introduzione delle novità per l’App Store che Apple ha presentato alla WWDC e che diverranno effettive con il lancio di iOS 8, in autunno.

Il team di controllo dell’App Store sta respingendo applicazioni precedentemente approvate che utilizzano sistemi di “growth hacking” basati su incentivi, o che, per l’appunto, usano gli stessi sistemi (social sharing, visualizzazione di video ecc…) a fini di monetizzazione.
Sui forum di settore e su siti per sviluppatori sono già riportati casi esemplari di applicazioni respinte dopo un semplice aggiornamento per il cambio della veste grafica.

I punti del contratto per gli sviluppatori citati in sede di (non) approvazione sono questi:

  • 2.25: Apps that display Apps other than your own for purchase or promotion in a manner similar to or confusing with the App Store will be rejected, unless designed for a specific approved need (e.g. health management, aviation, accessibility, etc.) or to provide significant added value for a targeted group of customers.
  • 3.10: Developers who attempt to manipulate or cheat the user reviews or chart ranking in the App Store with fake or paid reviews, or any other inappropriate methods will be removed from the iOS Developer Program.

Il punto 3.10 può essere interpretato in maniera abbastanza ampia, perché nei “metodi non appropriati” per modificare le classifiche rientrano varie “soluzioni” adottate da molti sviluppatori. Una su tutte sono i cosiddetti “install ads”, cioè quelle pubblicità che portano all’installazione di un’ulteriore applicazione esterna.

L’impressione generale, vista l’ampia casistica dei “respingimenti”, è che Apple abbia avviato una fase di “reset” che cambierà sensibilmente il modo in cui gli sviluppatori promuoveranno le proprie applicazioni. Anche se una parte della comunità dei developers di certo non accoglierà positivamente la novità, è difficile trovare aspetti negativi in questa scelta per l’utente, dato che l’esperienza generale di utilizzo delle applicazioni gratuite e del’App Store potrà sicuramente giovarne, guadagnando in qualità e trasparenza.

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Redazione

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