Rivelò segreti Apple: dirigente Flextronic si dichiara colpevole

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Verso la fine del 2010 la S.E.C. ha avviato un’approfondita indagine su alcuni gestori di hedge fund, firm di analisi e su aziende produttrici della cerchia dei fornitori Apple per scoprire se quelli che solitamente da parte degli analisti sono definiti “channel checks” non fossero in realtà qualcosa di ben più grave che ha a che fare con la rivelazione di segreti industriali e con la frode aggravata.
All’operazione della S.E.C. ne è poi seguita una dell’F.B.I che ha portato all’arresto di diverse persone. Ora un ex dirigente del fornitore Apple Flextronic, Walter Shimoon, si è dichiarato colpevole per il reato di frode azionaria e di concorso in “wire fraud”. In una telefonata intercettata nel 2009 dall’FBI Shimoon rivelava ad un analista alcuni particolari sulla successiva versione dell’iPhone e, addirittura, sull’iPad, al tempo ancora coperto dalla più totale segretezza.

Durante la telefonata intercettata dall’FBI, Shimoon aveva rivelato diversi particolari segreti ad un interlocutore che lavorava per la Primary Global Research e di cui non è stata svelata l’identità in quanto testimone dell’accusa. In particolare la posizione di dirigente di Flextronic, produttore che fornisce ad Apple alimentatori per l’iPhone, consentiva all’imputato di venire a conoscenza di alcuni prospetti sulle vendite del melafonino previste per il 3° quarto fiscale. Nella telefonata incriminata Shimoon pronunciò però anche una frase che avrebbe poi fatto il giro del Mac Web: “alla Apple ti possono licenziare se ti sentono dire K48 in pubblico”. K48 era il codice con cui a Cupertino veniva identificato l’iPad, allora in fase di sviluppo.

E non è finita, perché Shimoon aveva qualche cosa da raccontare, con dovizia di dettagli, anche sull’iPhone 4, che sarebbe entrato in commercio diversi mesi più tardi:

“Avrà due fotocamere”, disse Shimoon al telefono. “Sarà un bel telefono perché avrà una fotocamera da 5 Megapixel con auto-focus e avrà una fotocamera VGA sul davanti per le videoconferenze.”

Fra le informazioni raccolte dalla Primary Global Research, la firm al centro dell’indagine, ce n’erano alcune anche su DELL, AMD e altre aziende del settore. Shimoon andrà a giudizio nel luglio del 2013.

 

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