Carl Icahn vuole uno stock buyback da 150 miliardi di dollari

di Redazione Commenta

Possiamo solo immaginare come si sia svolta la conversazione. “Buonasera Signor Icahn”. “Buonasera Signor Cook, come va?”. “Benone, le piacciono i nostri nuovi iPhone?”. “Si, molto belli. Piuttosto, che ne dice di far ricomprare ad Apple centocinquanta miliardi in azioni AAPL?”.

Improbabile che il tono fosse questo e magari ci sarà stato qualche convenevole in più. Ma il succo non cambia. Il mega-investitore Carl Icahn ha chiesto a Cook, in un incontro avvenuto lunedì sera alla presenza del CFO Peter Oppenheimer, di aumentare sensibilmente i capitali destinati al buyback dei titoli dell’azienda. E lo ha reso noto con un tweet che ha
fatto impennare immediatamente AAPL.

icahn has apple

A cena con Tim

Il mega-azionista, uno dei più noti raider statunitensi, ha investito di recente un capitale particolarmente consistente in azioni Apple. Un titolo, a suo dire, quotato ampiamente al di sotto del valore reale.
E’ questo il motivo che lo ha spinto ad esprimere l’opinione della necessità di un ingente stock-buyback da 150 miliardi di dollari, molto più corposo rispetto ai 60 miliardi previsti nei piani dell’azienda.

A quanto si era capito in un primo momento l’incontro con Cook si sarebbe svolto in un clima cordiale. Icahn ha però rivelato che la chiacchierata ha lasciato spazio anche a qualche momento di irritazione. Possiamo supporre che fosse l’irritazione comprensibile di un CEO (e del suo CFO) alla presenza di un tizio che pretenderebbe di imporre decisioni dall’esterno a suon di quattrini e secondo cui “il Consiglio di Amministrazione non è Dio e il CdA, in questo caso, dovrebbe ascoltare ciò che vogliono gli azionisti”.

Il valore di un tweet

Non ci stupiremmo di sapere che i trader più attenti hanno uno speciale avviso – compra AAPL immediatamente! – ogni volta che Icahn lancia uno dei suoi cinguettii in merito al titolo. Anche in questo caso, infatti, il resoconto in 140 caratteri della chiacchierata con Cook ha fatto schizzare in alto le quotazioni dell’azienda di Cupertino in maniera pressoché istantanea (AAPL ha poi chiuso a +2,35%).

Non ci immaginiamo cosa potrebbe succedere se un account Twitter come quello di Icahn venisse hackerato. Il singolo messaggio di oggi è valutabile in circa 17 miliardi di dollari, quelli che ha fatto guadagnare alla capitalizzazione di mercato Apple nel giro di pochi minuti.

Quanto al merito della questione – il super buyback delle azioni – non c’è ancora nulla di deciso e Icahn prevede un nuovo incontro con Cook fra tre settimane.

In questo caso i sostenitore della teoria “quando c’era Steve” possono segnare un punto a loro favore. Jobs probabilmente non avrebbe mai incontrato a pranzo un così noto esponente della “cricca” di Wall Street, figuriamoci se si sarebbe mai intrattenuto a parlare di questioni di carattere meramente finanziario. In compenso nulla è davvero cambiato rispetto ad allora, quando era comunque Tim Cook ad assolvere questo tipo di doveri, con la riservatezza che poteva permettersi quando ancora non era al vertice della gerarchia aziendale.

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