Mariner Write: per scrivere su Mac c’è di meglio

Il mercato dei text-editore per  OS X è certamente molto affollato, con offerte di ogni genere, spesso sviluppate su misura a seconda del campo di applicazione principale cui l’editore è destinato.
Mariner Write è un editor di testo per Mac che nasce all’insegna della semplicità, che tuttavia non rinuncia ad un buon set di funzionalità ma pecca di imprecisione e scarsa attenzione ai dettagli.
L’interfaccia è suddivisa in due sezioni principali: una sezione contenente gli strumenti ed una deputata all’inserimento del testo.

Strumenti

Gli strumenti presenti all’interno dell’app possono essere selettivamente nascosti o mostrati e vengono organizzati in sottosezioni: barra degli strumenti, righello e barra degli stili.

  • Barra degli strumenti: sono qui presenti i principali strumenti di formattazione del testo.
  • Righello: come il nome stesso suggerisce, è qui presente una scala graduata (è possibile selezionare l’unità di misura), che ci permetterà di misurare precisamente le varie aree e i bordi.
  • Barra degli stili: è qui possibile definire lo stile del testo e inserire tabelle, o definirne struttura e formattazione.

Testo

Come avviene in ogni editor testuale, all’immissione del testo è riservata la parte principale dell’app. Possono essere inserite anche immagini e tabelle.

Sono presenti anche riquadri e numeri riga (possono essere nascosti dal menù), oltre ad un contatore di pagina ed un indicatore di zoom.

Preferenze

All’interno delle Preferenze dell’app si possono impostare parametri relativi alla visualizzazione, agli strumenti di modifica, ai predefiniti, al righello, alla lingua, al salvataggio dei file, alle scorciatoie da tastiera (modificabili dall’utente) e al comportamento da tenere all’avvio dell’app.

È curioso il fatto che i file vengano salvati di default in un formato proprietario pressoché sconosciuto: il Mariner Write. Utile risulta essere invece l’opzione di salvataggio automatico, che però è deselezionata di default (perché?).

Conclusioni

L’app si presenta come un editor testuale standard, poco curato però dal punto di vista grafico, con incongruenze visive evidenti (icone non centrate, caratterizzate da stili diversi e caratteri di dimensioni diverse) e piuttosto incline al freezing (è arrivata a bloccarsi 2 volte in 5 minuti per aver cliccato sul menù Font nella barra dei menù).

Piccola curiosità: non mi era mai capitato di recensire un’app semi-tradotta in italiano. Pensavo non ne esistessero, ma mi sono dovuto ricredere: gli elementi della barra dei menù sono tradotti in italiano; quelli della barra degli strumenti invece abbinano inglese e italiano, così, senza un significato preciso.

Qualora fosse stato gratuito si sarebbe potuto chiudere un occhio, ma un editor a pagamento deve necessariamente essere più curato.
Voto: 6.5/10

Andrea Corsi

Medico. Appassionato di mele non completamente mangiate da più di metà degli anni che porta.

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Andrea Corsi

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