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Il caso di Ethlite, ecco come è andata davvero

Lunedì vi abbiamo parlato del caso di Ethlite, una Ingegnere del Software dipendente di Apple il cui blog è sparito dopo che Dan Lyons, ex Fake Steve jobs, aveva citato un suo post di una settimana fa. Nell’articolo la dipendente di Cupertino parlava in maniera piuttosto esplicita del fallimento nel lancio di Mobile Me e si lasciava andare ad una critica più ampia verso la Corporate America. Un post interessante ma tutt’altro che scottante che non sembrava giustificare fino in fondo la scomparsa del blog. Ci eravamo preoccupati, pensando che Helen, vero nome di Ethlite, potesse trovarsi nei guai. Oggi scopriamo che le cose sono andate in maniera molto diversa e che Ethlite ha cancellato ogni sua traccia in risposta alla presunta invasione della propria privacy da parte del giornalista di NewsWeek.

In un nuovo post pubblicato sul suo blog su WordPress.com Helen spiega perché ritiene che Lyons abbia operato del vero e proprio cyberstalking su di lei, rivelando particolari privati che non era possibile trovare online e collegandola ad Apple grazie ad una fonte interna all’azienda di Cupertino.  Insomma, da presunta vittima, ad accusatrice.

Poiché mi sono occupato da vicinissimo della vicenda posso garantirvi che in realtà le informazioni sulla vera identità di Ethlite erano facilmente recuperabili in rete da chiunque avesse un minimo di dimestichezza con… la ricerca su Google. La semplice chiave “Ethlite Apple” restituisce riferimenti di vario genere fra i quali numerosi profili pubblici su siti di social network dai quali si potevano ricavare diverse informazioni personali (ma non dati sensibili, stiamo ben attenti a non confondere le acque). Il fatto che la diffusione di questi dati in forma pubblica possa essere considerata come violazione della privacy è un tentativo piuttosto goffo di stiracchiare il concetto di privacy online del quale si può discutere a lungo, anche perché tali dati sono stati resi pubblici in maniera consenziente dalla dipendente di Apple e non diffusi per sbaglio o volontariamente da terzi.

Nello specifico Helen/Ethlite accusa Dan Lyons di averla messa in una pessima posizione con il titolo del suo post (Un membro del gruppo di MobileMe si scusa) e per aver reso pubblica l’identità del suo datore di lavoro. Anche in questo caso l’accusa suona piuttosto strana perché tale informazione era facilmente recuperabile attraverso i riferimenti di cui sopra e che abbiamo citato nel primo Update in questa pagina, senza alcun bisogno di ricorrere a deep sources di alcun tipo. Con una mossa che lascia dubbiosi, Ethlite ha cancellato anche questi riferimenti, visibili fino a ieri in mattinata, quando la storia si era dunque già diffusa.

Ethlite ha risposto ad una prima mail in cui le chiedevamo di commentare la vicenda segnalandoci il nuovo post di cui sopra. Al momento non ha ancora risposto invece ad una seconda mail in cui le abbiamo chiesto lumi sugli inaspettati sviluppi della .

Redazione

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