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Google distribuisce i dati personali degli acquirenti ai developer di Google Play

Google potrebbe avere tra le mani un’altra gatta da pelare a causa di una possibile violazione della privacy dei suoi utenti. A lanciare l’allarme è uno sviluppatore, Dan, che ha creato l’app Paul Keating Insult Generator per Android, disponibile ora su Google Play.

Dan racconta che, con sua grande sorpresa, ha trovato nella casella di posta elettronica le informazioni degli utenti che hanno acquistato la sua app (e anche di quelli che hanno cancellato l’ordine). Il developer ha dichiarato: “Ho visitato la sezione merchant account per vedere gli ordini e mi sono accorto di una cosa assolutamente fuori di testa. Se hai comprato una app su google Play (anche se hai cancellato l’ordine) io ho il tuo indirizzo mail e in molti casi anche il tuo nome completo”. Gli acquisti compiuti su Google Play vengono trattati come transazioni di Google Wallet. Per questa ragione, tramite la carta di credito, Google conosce diverse informazioni personali riguardo l’acquirente di un app. Dan spiega che Google chiede agli sviluppatori di non usare questi dati in maniera malevola, ma nulla li impedisce dal farlo.

Spiega Dan: “Permettetemi di essere sincero, ogni App comprata su Google Play dà allo sviluppatore il vostro nome, la vostra località e l’indirizzo mail senza fargli sapere che alcuna di queste informazioni vengono trasferite. Con le informazioni che ho a mia disposizione tramite il chekout portal potrei tracciare gli utenti che hanno lasciato recensioni negative o hanno chiesto un rimborso e accanirmi su di loro”.

Questa consegna di dati non è solo inessenziale, ma rappresenta anche un importante violazione della privacy che Google dovrà affrontare. Non solo Android si è dimostrato un sistema aperto ad attacchi informatici e malware in maniera ben maggiore rispetto ad iOS, ma ora si scopre che persino Google consegna senza remore le informazioni personali degli acquirenti di Google Play. Dall’altro lato Apple ha fatto di tutto, soprattutto durante l’ultimo anno, per fare in modo che la privacy dei suoi utenti venisse rispettata. A partire dalle nuove impostazioni di sicurezza di iOS passando per l’occultamento dell’UDID per le compagnie che forniscono spazi pubblicitari sul sistema operativo mobile di Apple. Ma forse è questo il prezzo del sistema aperto Android.

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Redazione

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